Menez, troppi alti e bassi: quando il francese non si accende, il Milan resta al buio

Menez, troppi alti e bassi: quando il francese non si accende, il Milan resta al buioMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 26 aprile 2015, 19:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Tutti colpevoli, nessuno escluso. Quando la barca affonda, le responsabilità vanno condivise. Su questo non ci piove. Ma è altrettanto vero, evidenzia l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, che gli uomini di maggior qualità dovrebbero riuscire a trascinare il gruppo nei momenti difficili, con impegno e personalità. E allora il pensiero non può che andare a Jeremy Menez e alla sua prestazione incolore.

INDISPONENTE - Il francese - scrive la rosea - ha vissuto la miglior annata della carriera in termini di gol e rendimento. Detto questo, ieri è stato lo specchio di tutto il Milan: non pervenuto e indisponente. Già, perché quando Menez gira, lo fa anche tutta la squadra. Quando stecca, invece, difficilmente i compagni riescono a vernirne fuori. Insomma, croce e delizia: Jeremy l’imprescindibile, che non ha mai saltato una partita, ha confermato, ancora una volta, tutti i suoi limiti.

INCOMPIUTO - Contro l’Udinese, il Milan è rimasto in attesa di una sua fiammata. Ma l’ex Psg è venuto a mancare proprio nell’appuntamento più importante, quello da non sbagliare, quello che avrebbe dovuto mantenere Inzaghi e soci nella scia dell’ultimo vagone europeo. Forse la differenza tra un ottimo giocatore e un vero fuoriclasse sta tutta qui, nella capacità di prendere per mano la squadra quando le cose non vanno per il verso giusto.