Messaggi chiari, rottura definitiva. A Niang è rimasta un'unica soluzione possibile: l'addio

Messaggi chiari, rottura definitiva. A Niang è rimasta un'unica soluzione possibile: l'addio MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 20 agosto 2017, 16:00Primo Piano
di Simone Nobilini

La continua esclusione dall'elenco dei convocati come messaggio più che chiaro, per una presa di posizione di fronte alla quale riflettere o prendere tempo serve, obiettivamente, a poco. M'Baye Niang non fa più parte dei piani tecnici e sportivi del nuovo Milan di Vincenzo Montella, sensibilmente e complessivamente rivoluzionato da un mercato che ha innalzato non poco la qualità della rosa rossonera: al di là di ogni dubbio sulla destinazione Spartak Mosca, dunque, per il francese l'unica soluzione possibile resta quella di accantonare definitivamente il pensiero di poter contribuire nell'annata rossonera. Considerando offerte tutt'altro che poco allettanti o gratificanti, per un giocatore mai capace di garantire in pieno continuità e qualità nelle proprie prestazioni.

ROTTURA DEFINITIVA - E' bastato un calo d'intensità e di impegno contro il Craiova, oggetto dei fischi dei 65mila di San Siro, per ripresentare davanti agli occhi di tutti un indimenticato déjà vu: lo svogliato ingresso del francese nel corso della gara contro il Torino, pareggiata 2-2 all'Olimpico lo scorso 16 gennaio, capace di causare la definitiva rottura con un mondo rossonero già mal predisposto nei suoi confronti dopo i due rigori falliti contro Crotone e Roma. Atteggiamento non gradito, anche in occasione del penalty "strappato" a Lapadula, che ha instradato Niang verso una parabola discendente mentale evidente, culminata con la cessione al Watford nella scorsa sessione invernale di mercato.

PRESA DI COSCIENZA - Deciso a non restare a Londra, anche di fronte alla volontà del club inglese stesso di esercitare il diritto di riscatto a quota 18 milioni, Niang è rientrato a Milano con la convinzione di potersi ritagliare ancora spazio nello scacchiere di Montella: chance che anche sorprendentemente, vista l'iniziale, ipotetica impressione del Milan di voler considerare da subito l'ex Caen in uscita, il francese ha avuto, sfruttando il work in progress del 4-3-3 rossonero per scendere in campo contro il Craiova, senza tuttavia brillare. L'ottima prova contro il Bayern Monaco in ICC ha finito per figurare come l'ennesima illusione di un lungo e tormentato percorso milanista, in cui Niang mai ha saputo davvero convincere fino in fondo o fare il salto di qualità: davanti a tante opportunità avute e non del tutto sfruttate, nonchè ad inesistenti prospettive future in rossonero, l'idea migliore sarebbe dunque una semplice presa di coscienza. L'addio al Milan per non vivere Milanello da separato in casa e senza minuti nelle gambe, aprendosi a nuove opportunità e salutando un ambiente ormai non più disposto a perdonarne il minimo errore. Con il contatore delle chances avute in maglia Milan ormai fermatosi, definitivamente, a quota 0.