Milan, filotto tra i fischi: sesto posto più vicino ma San Siro non si esalta

Milan, filotto tra i fischi: sesto posto più vicino ma San Siro non si esaltaMilanNews.it
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lunedì 14 aprile 2014, 08:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Quando tra i migliori del match figura il proprio portiere, evidentemente, al di là del conto finale, qualcosa non è andata per il verso giusto. Chi si aspettava un Milan brillante, in palla, pronto ad azzannare l’avversario sin dal fischio d’inizio, probabilmente non avrà digerito la cena. Ok, per gli amanti del risultato a ogni costo, è meglio una vittoria sofferta che una sconfitta immeritata, ma contro l’ultima della classe, con un piede in B e un morale sotto i tacchi, era quantomeno lecito aspettarsi qualcosina in più sul piano del gioco e delle occasioni.

SOLITI LIMITI - Tre punti, comunque, fondamentali, ottenuti col minimo sindacale. Un successo figlio del cinismo più che di una verve (effettivamente) ritrovata. Poche chance, pochi tiri, tanti errori e un finale col fiatone: Kakà e compagni portano a casa il bottino pieno, avvicinando la zona Europa, ma lasciano San Siro tra lo smarrimento dei tifosi, che non hanno certo goduto per lo spettacolo offerto. Il solito Taarabt si prende scena e campo, svegliando i suoi dopo un avvio timoroso, con Abbiati subito stimolato dal sinistro al veleno del Pitu Barrientos. Insomma, l’approccio alla partita non è dei migliori, ma la rasoiata a filo d’erba di capitan Montolivo, che trafigge Andujar, sembra raddrizzare (e in fondo, al novantesimo, sarà così) una serata nata male, una delle tante "ammirate" in stagione da queste parti. Il Catania accusa il colpo ma... solo per un attimo. I meccanismi rossoneri non funzionano, le ali sono spuntate e il gioco centrale ristagna, con Kakà fuori fase, Balotelli volenteroso ma poco assistito e Taarabt che, via via, si spegne alla distanza.

FILOTTO E MENO 3 - Il pubblico si spazientisce, intonando un inno alla noia, ovviamente a suon di mugugni e fischi (Constant finisce nel mirino). Il Milan, nella ripresa, non riesce più a uscire ragionando, come intorpidito, incapace di imbastire un assalto all’area rossazzurra. Neanche l’espulsione di Rinaudo scuote i padroni di casa, che badano più a contenere le sterili sfuriate tra le linee degli etnei, piuttosto che cercare il colpo del ko. Ma il poker di sorrisi, nonostante un’involuzione (dal punto di vista del ritmo e della personalità) rispetto alla già sofferta vittoria di Genova, alla fine arriva, con Seedorf che rosicchia altri punti alle dirette rivali per l’Europa League (ora a -3), accorciando la classifica. Il "4-2-fantasia" dell’olandese, per il momento, è più spietato (forse fortunato) che fantasioso, ma ha prodotto risultati concreti, speranze e un filotto che in casa Milan mancava dallo scorso Campionato. Di questi tempi, più che una magra consolazione, è una rarità da custodire.