Milan-Juve, filosofie a confronto. Il contropiede rossonero contro il palleggio bianconero

Milan-Juve, filosofie a confronto. Il contropiede rossonero contro il palleggio bianconeroMilanNews.it
© foto di Lrpress/Melone
sabato 20 settembre 2014, 08:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

È il giorno di Milan-Juventus, scontro tra giganti, tra prime della classe. Tra chi vuole riemergere, dopo stagioni piuttosto buie, e chi vuole confermarsi, dopo aver dominato per anni in Italia. È Menez contro Tevez, Inzaghi contro Allegri, semplicemente rossoneri contro bianconeri, il meglio - da sempre - del calcio di casa nostra. Ma Milan-Juve è anche sfida di filosofie, come evidenzia stamane La Gazzetta dello Sport. Palla al piede e possesso per i campioni in carica, difesa e contropiede per i padroni di casa: stili di gioco a confronto in un match che promette spettacolo.

RIPARTENZE - Il nuovo Milan di Pippo Inzaghi è l’emblema della concretezza. Una squadra che non ama il tiki-taka - precisa la rosea oggi in edicola - che gioca in pochi metri, difendendo con tanti uomini nella propria metà campo per poi ripartire di gran carriera, sfruttando gli esterni e la genialità di Menez. I rossoneri aspetteranno gli avversari, lasceranno che siano loro a fare la partita e punteranno sul contropiede. A meno di clamorose novità tattiche, il tema della contesa sarà più o meno questo. Perlomeno secondo quanto si è visto nelle prime due giornate di Campionato.

COMPATTEZZA - La Juventus, invece, cercherà di dominare la scena, di togliere fiato e palla al Milan, occupando gli spazi e sfruttando gli esterni, con un Lichtsteiner in grande spolvero. I bianconeri, manco a dirlo, si affideranno a Tevez e alle sue capacità di sfondare le linee nemiche, beneficiando del lavoro di sponda di Llorente. Senza dimenticare le intuizioni (e le bordate dalla distanza) del francese Pogba. Insomma, per il centrocampo rossonero ci sarà da sudare parecchio. Per battere questa Juve non basterà il singolo ma servirà il gruppo, il sacrificio di tutti, la stessa fame che ha fin qui sospinto il Milan.