MN - Primavera, Nava: "Ci attendiamo di avere altri giocatori in prima squadra. Capitano? Vorrei lo scegliessero i ragazzi"

MN - Primavera, Nava: "Ci attendiamo di avere altri giocatori in prima squadra. Capitano? Vorrei lo scegliessero i ragazzi"
martedì 26 luglio 2016, 19:59Primo Piano
di Thomas Rolfi
fonte da Milanello

La Primavera rossonera si è ritrovata oggi a Milanello per iniziare il raduno di preparazione in vista della prossima stagione. Prima della seduta di allenamento pomeridiana i principali siti che si occupano esclusivamente di Milan, tra cui la redazione di MilanNews.it, ha avuto la possibilità di intervistare il tecnico Stefano Nava che, attraverso una lunga chiacchierata, ci ha raccontato le sue sensazioni e le sue aspettative in vista del nuovo anno. Con l'allenatore della Primavera abbiamo parlato anche dei singoli e dell'utilità delle seconde squadre.

Come si sente in questo nuovo inizio con la Primavera che parte già dall'estate questa volta?
"E' evidente che ci sia la possibilità di strutturare un percorso di lavoro fin dall'inizio. Risulterebbe teoricamente più facile. Le difficoltà ci sono perchè il gruppo è nuovo, da amalgamare e da gestire. La fortuna è che il metodo Milan consente ai nuovi allenatori di avere dei ragazzi che hanno seguito un percorso con metodologie di lavoro abbastanza simili. Per questo motivo potrebbe risultare più facile. Questo è il nostro augurio".

Le capita ancora di ripensare a quella sfortunata sconfitta ai calci di rigore che è costata la non qualificazione per le Final Eight?
"Io ripartirei dai calci di rigore che ci hanno permesso di vincere il Trofeo Dossena. E' questa l'immagine più vivida che io e i ragazzi ci portiamo dietro e sulla quale dobbiamo porre le fondamenta per questa stagione. Pur essendo un trofeo post-stagionale è un torneo di grande tradizione e ce lo teniamo molto stretto questo ricordo. Su questa capacità di alzare un trofeo dobbiamo fondare il percorso di quest'anno".

Il Milan negli ultimi anni ha fatto esordire nelle varie categorie molti giocatori sotto-età. Quanto è importante per un calciatore confrontarsi subito con ragazzi più grandi?
"E' formazione. Non tutti quelli molto bravi sono scelti per giocare in categorie superiori. I nostri responsabili hanno tracciato per ognuno di loro un percorso congruo alla loro crescita. Loro devono cercare di calarsi nelle nuove realtà con la giusta umiltà e il giusto rispetto, cercando di dare ancora di più di quello che danno i compagni. E' formazione anche questa: cercare di interagire e competere con chi è più forte per poter crescere più velocemente".

Qual è l'obiettivo di questa stagione?
"L'obiettivo del nostro settore giovanile è quello di formare giocatori per la prima squadra. E' evidente che per lottare con ambizione per dei traguardi importanti le vittorie aiutano a formare più velocemente. Cerchiamo di unire un po' tutto perchè possa essere di crescita per i nostri ragazzi. Noi ci attendiamo che possano mettersi in mostra in prima squadra e anche i tifosi milanisti si aspettano che qualcuno possa seguire le orme dei vari Donnarumma, Calabria, Locatelli. Abbiamo avuto tanti esordi, ci aspettiamo questo e lavoriamo per questo".

Un ragazzo che fa parte in pianta stabile della Primavera rossonera è Niccolò Zanellato, che ha ben impressionato anche contro il Bordeaux.
"Zanellato è un protagonista del nostro settore giovanile. Mi piace sottolineare che sia un ragazzo molto intelligente. Per un giocatore le qualità e il talento sono importanti, ma la comprensione e la capacità di scelta lo sono ancora di più. Lui sta lavorando molto e con impegno. Gli auguro di misurare bene le esperienze che andrà ad affrontare. Che non siano di peso, ma di slancio".

Chi sarà il capitano della Primavera 2016/2017?
"E' presto per dirlo. Bisogna conoscere i giocatori e soprattutto che si conoscano tra loro in modo che riescano a stabilire loro chi è il più indicato per rappresentarli. Quindi vorrei inserirli in un percorso di scelta, che poi può essere la mia, ma che vorrei tanto che fosse la loro".

Servirebbe un tassello in più tra Primavera e prima squadra per permettere ai ragazzi di sentire meno il salto di categoria?
"Sì, perchè l'esperienza ci insegna che pochissimi giocatori che escono dalla Primavera riescono ad imporsi e solo quelli più forti e più preparati dal punto di vista fisico. E' ancora un po' troppo in ritardo lo sviluppo fisico rispetto a qualche anno fa per quanto riguarda le abitudini. Un paio di anni in più servirebbero alla crescita dei nostri giocatori. Tanti giocatori dei settori giovanili esplodono intorno ai 21 anni. Le seconde squadre potrebbero essere una soluzione, ma non è un argomento che mi compete".

Locatelli e Cutrone sono stati protagonisti con l'Italia Under 19 negli Europei di categoria persi in finale contro la Francia. Un'esperienza che può tornargli utile?
"Siamo molto contenti. Le nazionali maggiori e l'Under 21 sono quelle che contano veramente, ma nulla toglie a una medaglia d'argento così prestigiosa e importante. Siamo contenti che loro si siano dimostrati all'altezza di questo compito".

di @TRolfi