Montella non parla di quadra ma il suo Milan ha già una fisionomia: a Firenze per la svolta definitiva

Montella non parla di quadra ma il suo Milan ha già una fisionomia: a Firenze per la svolta definitivaMilanNews.it
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sabato 24 settembre 2016, 17:01Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il capitombolo interno contro l'Udinese, susseguente alla sconfitta di Napoli, rischiava di gettare immediatamente il Milan nel precipizio della negatività e della crisi, se pensiamo agli impegni successivi della formazione rossonera: Sampdoria e Lazio. Due avversarie non facili in un momento non particolarmente agevole, con la possibilità che tutte le ambizioni si spegnessero sul nascere. E invece la riscossa e la risalita, quasi insperate, capaci di cambiare subito faccia a questo inizio di stagione.

QUESTIONE DI APPROCCIO - Vincenzo Montella, sempre prodigo all'equilibrio, non ha voluto lasciarsi andare a pericolosi entusiasmi, ma è conscio di ciò che rappresenterà, domani, il posticipo contro la Fiorentina. Un successo rossonero al Franchi, su un campo ostico contro una diretta concorrente, eleverebbe a dismisura il morale della squadra e dell'ambiente, mettendo altri mattoni in quella che è la costruzione delle fondamenta progettuali milaniste. Proprio per questa ragione, l'Aeroplanino ha voluto sottolineare l'importanza dell'impegno e la necessità di non sbagliare approccio: "Quando prepari partite importanti come le ultime, ci può essere la paura che l'avversario sia superiore a livello tecnico-tattico, ma non deve succedere a livello mentale. Mi aspetto risposte da questo punti di vista, non possiamo sbagliare, serve un approccio di alto profilo".

LA QUADRA - Buona parte delle recenti fortune rossonere derivano dalla continuità tecnica, con scelte portate avanti nel tempo e limitatissime rivoluzioni. Non è un caso che tra Sampdoria e Lazio, Montella abbia cambiato soltanto tre effettivi e, al Franchi, sia intenzionato a confermare in blocco l'intero undici vittorioso contro quello di Simone Inzaghi. Il tecnico campano, tuttavia, non ha voluto parlare di quadra o di scelte ormai definite, conscio di quanto sia fondamentale la presenza di certi equilibri, oltre a tenere sempre sulla corda anche coloro che non giocano: "Se sceglierò la stessa formazione di martedì non vuol dire che avremmo trovato la quadra. In una stagione non bastano solo 11 giocatori. Se domani gioca la stessa formazione, non è detto che sarà quella definitiva".