Montolivo alla Gazzetta: “Il nostro problema è mentale, vogliamo arrivare prima dell’Inter. El Shaarawy e De Sciglio devono essere più cattivi, su Inzaghi…”

Mister Filippo Inzaghi ha atteso con ansia il ritorno in campo di Riccardo Montolivo dopo il grave infortunio subito questa estate durante un’amichevole della Nazionale italiana. Il capitano rossonero ha ripreso subito le chiavi del centrocampo milanista, ma dopo un bel finale di 2014 il Milan sta vivendo ora un periodo con qualche difficoltà: “Il nostro problema è mentale: non riusciamo a te nere attaccata la spina, a restare concentrati per 90 minuti - spiega Montolivo alla Gazzetta dello Sport -. La differenza tra una squadra grandissima e una che ha ‘solo’ giocatori importanti è proprio questa. Qual è la classifica giusta del Milan? Quella che abbiamo, per adesso. Juve e Roma sono più forti. Ma con lo spirito operaio e crescendo sotto il punto di vista mentale possiamo giocarcela con tutti gli altri”.
TERZO POSTO - L’obiettivo della squadra rossonera resta il terzo posto, come ha ripetuto spesso anche il presidente Berlusconi: “Il Napoli mi sembra la squadra più attrezzata per il terzo posto. Berlusconi non la pensa così? E’ giusto che il presidente sogni in grande. Ma dobbiamo confrontarci con questa realtà. Lui ha un carisma indiscutibile e ogni visita ci rende felici e ci carica. Parlare con lui è stimolante”. Come ammette Montolivo, la rivalità con l’Inter è sempre molto forte: “Puntiamo ad arrivare prima di loro. Questo è il momento di guardarci allo specchio e capire cosa vogliamo diventare”.
PIU’ BASTONE - Non poteva poi mancare l’opinione del capitano del Milan su mister Filippo Inzaghi e su due giovani compagni di squadra in difficoltà come El Shaarawy e De Sciglio: “Ha grandissima autorità e non è scontato per un tecnico giovane. E’ una calamita per tutti noi. Ha un’idea di gioco ben chiara, mi ricorda il Prandelli della Fiorentina. Deve ancora imparare il mestiere, commetterà degli errori, ma può diventare un grandissimo allenatore. Se è troppo buono con voi? Mah. Non direi. Mi vengono in mente un paio di situazioni in cui si è arrabbiato moltissimo: contro il Genoa, il Sassuolo. E’ molto sanguigno, viscerale. Sente e vive la partita. Magari adesso può servire più bastone e meno carota. El Shaarawy e De Sciglio? Devono essere un po’ più cattivi, ma sono un patrimonio per il Milan e per l’Italia. E un calo dopo un grande impatto è fisiologico. El Shaarawy deve trovare equilibrio: quei quattro mesi pieni di gol hanno trasmesso l’immagine di un giocatore diverso. Lui fa un grande lavoro difensivo, non può segnare 30 reti a stagione, ma 15 sì”.

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