Montolivo alla Gazzetta: “Il nostro problema è mentale, vogliamo arrivare prima dell’Inter. El Shaarawy e De Sciglio devono essere più cattivi, su Inzaghi…”

Montolivo alla Gazzetta: “Il nostro problema è mentale, vogliamo arrivare prima dell’Inter. El Shaarawy e De Sciglio devono essere più cattivi, su Inzaghi…”MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 16 gennaio 2015, 08:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Mister Filippo Inzaghi ha atteso con ansia il ritorno in campo di Riccardo Montolivo dopo il grave infortunio subito questa estate durante un’amichevole della Nazionale italiana. Il capitano rossonero ha ripreso subito le chiavi del centrocampo milanista, ma dopo un bel finale di 2014 il Milan sta vivendo ora un periodo con qualche difficoltà: “Il nostro problema è mentale: non riusciamo a te­ nere attaccata la spina, a restare concentrati per 90 minuti - spiega Montolivo alla Gazzetta dello Sport -. La differenza tra una squadra grandissima e una che ha ‘solo’ giocatori importanti è proprio questa. Qual è la classifica giusta del Milan? Quella che abbiamo, per adesso. Juve e Roma so­no più forti. Ma con lo spirito operaio e crescendo sotto il punto di vista mentale possiamo giocarcela con tutti gli altri”.

TERZO POSTO - L’obiettivo della squadra rossonera resta il terzo posto, come ha ripetuto spesso anche il presidente Berlusconi: “Il Napoli mi sembra la squadra più attrezzata per il terzo posto. Berlusconi non la pensa così? E’ giusto che il presidente sogni in grande. Ma dobbiamo confrontarci con questa realtà. Lui ha un carisma indiscutibile e ogni visita ci rende felici e ci carica. Parlare con lui è stimolante”. Come ammette Montolivo, la rivalità con l’Inter è sempre molto forte: “Pun­tia­mo ad ar­ri­va­re prima di loro. Que­sto è il mo­men­to di guar­dar­ci allo spec­chio e ca­pi­re cosa vo­glia­mo di­ven­ta­re”.

PIU’ BASTONE - Non poteva poi mancare l’opinione del capitano del Milan su mister Filippo Inzaghi e su due giovani compagni di squadra in difficoltà come El Shaarawy e De Sciglio: “Ha gran­dis­si­ma au­to­rità e non è scon­ta­to per un tec­ni­co gio­va­ne. E’ una ca­la­mi­ta per tutti noi. Ha un’idea di gioco ben chia­ra, mi ri­cor­da il Pran­del­li della Fio­ren­ti­na. Deve an­co­ra im­pa­ra­re il me­stie­re, com­met­terà degli er­ro­ri, ma può di­ven­ta­re un gran­dis­si­mo al­le­na­to­re. Se è trop­po buono con voi? Mah. Non direi. Mi ven­go­no in mente un paio di si­tua­zio­ni in cui si è ar­rab­bia­to mol­tis­si­mo: con­tro il Genoa, il Sas­suo­lo. E’ molto san­gui­gno, vi­sce­ra­le. Sente e vive la par­ti­ta. Ma­ga­ri ades­so può ser­vi­re più ba­sto­ne e meno ca­ro­ta. El Shaarawy e De Sciglio? De­vo­no es­se­re un po’ più cat­ti­vi, ma sono un pa­tri­mo­nio per il Milan e per l’Ita­lia. E un calo dopo un gran­de im­pat­to è fi­sio­lo­gi­co. El Shaa­rawy deve tro­va­re equi­li­brio: quei quat­tro mesi pieni di gol hanno tra­smes­so l’im­ma­gi­ne di un gio­ca­to­re di­ver­so. Lui fa un gran­de la­vo­ro di­fen­si­vo, non può se­gna­re 30 reti a sta­gio­ne, ma 15 sì”.