New York Times - Mr. Li non sarebbe il proprietario delle miniere indicate nel suo patrimonio

New York Times - Mr. Li non sarebbe il proprietario delle miniere indicate nel suo patrimonioMilanNews.it
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venerdì 17 novembre 2017, 11:13Primo Piano
di Pietro Mazzara

Il New York Times, prestigioso quotidiano americano, nella sua versione online torna a parlare del presidente e proprietario del Milan, Li Yonghong e non lo fa in maniera positiva. Questa la traduzione integrale del pezzo:

Quando il businessman cinese Li Yonghong ha comprato il Milan, in Italia, virtualmente, nessuno aveva mai sentito parlare di lui. E virtualmente nemmeno in Cina.

Mr. Li non è mai stato nominato nella lista degli uomini più ricchi del suo paese. Il suo impero, descritto agli ufficiali della federazione italiana, è stato indicato in possedimenti minerari.

Tuttavia, Mr. Li sembrava avere quello che contava: i soldi. Ha comprato il club ad aprile per 860 milioni di dollari dall’ex premier italiano Silvio Berlusconi ed ha concluso il più grande accordo che un cittadino cinese ha portato a termine nel mondo del calcio. Oggi, l’acquisizione del Milan da parte di Mr. Li sembra essere l’emblema di una serie di “troubled Chinese deals”.

Ma secondo alcuni documenti, Mr. Li non sarebbe il proprietario delle miniere che lui stesso ha indicato come di suo possesso. Ma nonostante ciò, dalla società hanno fatto sapere che le proprietà di Mr. Li sono state verificate dagli avvocati e dalle banche coinvolte nell’operazione di acquisizione del Milan.

Ma sempre secondo il New York Times – che cita fonti cinesi - le miniere che Li ha detto di possedere, in realtà sono state possedute da ben quattro persone differenti nel corso dell’ultimo anno. E il problema è che i passaggi di proprietà, secondo i documenti, sarebbero avvenuti senza passaggio di denaro.

Mr. Li ha dichiarato al Milan che le proprie holding fossero coinvolte nelle operazioni in miniere di fosforo nella città di Fuquan, nella provincia di Guizhou Province. Ma i documenti aziendali cinesi mostrano che le miniere sono in possesso di un’altra proprietà: la Guangdong Lion Asset Management, una compagnia di investimenti. E Guangdong Lion ha avuto un record di proprietà complicato negli ultimi due anni, capace di includere un numero di persone con nomi di famiglia simili. (SI dice Mr. Li sia legato a Guangdong Lion, nonostante non sia chiaro in quale modo).

Originariamente, Guangdong Lion era posseduta da due investitori, Li Shangbing e Li Shangsong, secondo i documenti raccolti. Come Li Yonghong, i due provenivano dalla stessa area di Maoming, una città nella costa più a sud della Cina: ma in un’intervista telefonica, Li Shangbing disse di non conoscere Li Yonghong. Li Shangsong, che decise di non commentare, ha venduto gli interessi relativi a Guangdong Lion nel 2015 a Li Qianru, relativamente al quale i documenti non includevano informazioni personali. Nel maggio 2016, Li Shangbing e Li Qianru vendettero Guangdong Lion ad un altro Li: Li Yalu, sul quale non esistono informazioni nei documenti, al prezzo di…0 dollari. Tre settimane dopo, Li Yalu vendette metà pacchetto di Guangdong Lion ad un oscuro investitore, Zhang Zhiling, sempre a quota 0 dollari. Senza la possibilità di sentire qualcuno per alcun commento.

Li è un cognome popolare in Cina, e le relazioni tra i vari Li non sono chiare. Il presidente del club rossonero e Li Shangbing hanno due cose in comune: la prima è un legame con Guangdong Lion. Una corte cinese ha nominato Li Yonghong e Guangdong Lion ad April per il fallimento nella risoluzione di un prestito tra un’altra compagnia cinese, dicendo che ambo le parti fossero sparite e senza specificare la loro relazione. Lato Li, la replica ha visto il presidente rossonero garantire pienamente il debito e passare come vittima in questa situazione.

La seconda è relativa all’interesse nell’investire nello sport europeo. A maggio 2016, un giorno prima che Li Shangbing cedette Guangdong Lion a costo zero, diede il via ad una compagnia chiamata Sino-Europe Sports Asset Management Changxing Company. Due giorni dopo aver registrato l’azienda, un’altra persona ha operato nello stesso modo registrando una nuova compagnia dal nome molto simile: Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Company. I due quartieri generali delle compagnie erano nello stesso edificio nella città di Huzhou. Sino-Europe Sports Investment possiede una parte di Milan come risultato del suo ruolo di shareholder nella Rossoneri Sport Investment, una compagnia cinese parte del gruppo guidato da Li Yonghong e che possiede il club. Nell’intervista telefonica effettuata, Li Shangbing ha negato di aver partecipato al via della Sino-Europe company e ha ammesso di non possedere alcuna parte dell’A.C. Milan, decidendo di non rispondere ad alcune domande e con il Milan deciso a non commentare sulla vicenda. Il proprietario di Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Company, Chen Huashan, è figurato irraggiungibile per un commento.

Il quartier generale di Guangdong Lion si trova in un lussuoso grattacielo a Guangzhou. Ad Agosto, gli uffici sono stati chiusi, con una notifica di sfratto sulla porta. All’interno, scrivanie e sedie sono state ritrovate in disordine, e all’interno dei computer mancavano dischi fissi, con vermi presenti all’interno del secchio della spazzatura. Il numero di telefono di Guangdong Lion è connesso ad una donna che ha dichiarato di aver aiutato le compagnie a registrarsi con gli enti di controllo cinesi.

Li Yonghong ha un’estesa storia di affari, ma i “libri” cinesi mostrano come figurino spesso vertenze tra i regolatori ed altri soggetti. Nel 2013, il comitato di controllo cinese ha multato Mr.Li con 90,250 dollari per non aver riportato la vendita di 51.1 milioni di dollari di azioni di una compagnia immobilitare, ritenute lato Li qualcosa di sconosciuto a livello di regole di quotazione. Nel 2011, la stessa compagnia immobiliare dichiarò che Mr.Li fosse il presidente della Grand Dragon International Holding Company, una compagnia di aviazione cinese: Grand Dragon, tuttavia, replicò in giugno che non avesse nè passata nè attuale associazione con la compagnia. Nel 2004, la compagnia business di famiglia di Mr.Li, Guangdong Green River Company, si unì a due altre compagnie per raggirare più di 5000 investitori per un totale di 68.3 milioni, secondo il The Shanghai Securities News, quotidiano ufficiale del comitato di controllo finanziario. La compagnia avrebbe venduto contratti per frutteti di lychee e longana, promettendo agli investitori importanti ritorni, secondo il report.

Il padre di Li Yonghong e il fratello furono arrestati: Mr.Li indagato ma non accusato di illeciti, secondo quanto riportato dal report, con Li (lato Yonghong) “inconsapevole della situazione fino al momento dell’investigazione”.

Tra i problemi della Cina riguardo gli affari esteri, gli acquisti di società calcistiche con nomi prestigiosi saranno ora da considerare in maniera molto relativa per un po' di tempo a questa parte.