Non più traghettatore, ma sempre con il martello in mano: Gattuso non vuole cascare nella trappola

Non più traghettatore, ma sempre con il martello in mano: Gattuso non vuole cascare nella trappolaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 17 marzo 2018, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

"La stanchezza non deve essere un alibi, domani dobbiamo fare l'ultimo sforzo mentale e fisico, martelliamo martelliamo martelliamo e poi penseremo al riposo". Questo il diktat di Gattuso alla vigilia di Milan-Chievo, ultima gara prima della sosta per le Nazionali. Il martello del tecnico calabrese non vuole fermarsi, nonostante le fatiche europee, i complimenti profusi ed un rinnovo che, da probabile, sembra ormai cosa fatta. Il futuro di Rino non dipenderà dai risultati, ma l'ex numero 8 vuole a tutti i costi riportare il Diavolo sui grandi palcoscenici europei, tentando fino all'ultimo la (difficile) rincorsa Champions.

IL PENSIERO NON VA AL RINNOVO - "Non ci penso a parlare del mio contratto oggi. - Ha dichiarato Gattuso in conferenza stampa - Non c'è alcun problema, io devo solo pensare a lavorare e poi la società sa sempre dove trovarmi. Oggi la priorità è fare bene e respirare l'area di giovedì, noi dobbiamo vivere sui quei campi e tornare su quei palcoscenici. Dobbiamo mettercela tutta e lavorare ogni giorno al massimo, poi la dirigenza non scappa e ne parleremo". L'allenatore calabrese ha ormai svestito da tempo i panni del "traghettatore", ma questo non ha assolutamente cambiato il suo approccio alle gare e al campo. Il suo futuro in rossonero non dipende più dai risultati, ma la voglia di tornare in stadi gloriosi come l'Emirates è decisamente palpabile.

ATTENZIONE ALLA TRAPPOLA - Milan-Chievo è uno snodo cruciale, e tutt'altro che semplice, nella scalata al quarto posto. E' vero che nelle prossime settimane i rossoneri dovranno affrontare Juventus, Inter e Napoli, ma a nulla servirebbero grandi risultati contro queste avversarie se il Diavolo non riuscisse a centrare i tre punti contro i clivensi. Ecco perché Gattuso ha parlato di "partita trappola", alla quale i rossoneri approcceranno con una ridotta scorta di ossigeno ed una brillantezza fisica non certo splendente. Eppure il cammino milanista non ammette pause: via gli alibi, mano al martello, ancora una volta.