Piedi spagnoli, puntualità svizzera. Ricardo “moto perpetuo” Rodríguez

Piedi spagnoli, puntualità svizzera. Ricardo “moto perpetuo” RodríguezMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 22 luglio 2017, 21:30Primo Piano
di Daniele Castagna

Avviso ai naviganti: la data sul calendario, precisamente il 22 luglio, dovrebbe suonare come allarme contro i facili entusiasmi. Difficile però, dopo un simile prestazione, non evidenziare la performance di uno dei nuovi meno ‘pubblicizzati’, avvolto da meno hype possibile: Ricardo Rodríguez. Nessuna pressione mediatica ‘alla Bonucci’, attesa dei tifosi non paragonabile alle firme di Çalhanoglu e Silva, ma tanto sudore e prime prove convincenti. Così lo svizzero si prende la fascia sinistra. Vincenzo Montella, rimasto folgorato dalle capacità tecniche del nativo di Zurigo, disegnerà l’out mancino sulle sgroppate del figlio del mondo: padre spagnolo, madre cilena, passaporto svizzero. Terzino moderno in tutto, non solo sul terreno di gioco. 

SPINTA - Per i cinquemila di Milanello, al giorno del raduno, Ricardo fu una piacevole incognita, un profilo tutto scoprire, senza però la smania rovente di vederlo in rossonero. Gli sono bastati pochi minuti di partitella interna per rubare lo sguardo a tutti: triangolazione con Çalhanoglu e grande cross per la testa di Borini, arrivato tardi all’impatto con la sfera. Un primo assaggio di quello che poi, con settimane e sessioni di lavoro sulle gambe, si sarebbero gustati tutti i componenti dell’universo rossonero nel corso della tournée asiatica. Offensivo contro Lugano, rivedibile contro il Borussia Dortmund, totale contro il Bayer Monaco. Un esterno difensivo di spinta, capace di mettere lo zampino in due dei 4 gol ma senza dimenticarsi la difesa. Il duello con Coman è roba da film hollywoodiano: massima velocità, ritmo continuo e pochi colpi puliti. L'applicazione sportiva dei principi di moto perpetuo, capace di spingere e riciclare energie nelle fasi di controllo della sfera. 

QUALITÀ - Un ruolo, quello del terzino, dove Ricardo Rodríguez potrebbe rapidamente ‘rischiare’ i paragoni con le frecce del passato. Sarà stata l’aria della Bundesliga, sarà stato il ricordo delle sfide tra Wolfsburg e Bayern, ma i 62 minuti di Shenzhen sono puro ossigeno per l’aspirazione di calcio totale nella testa di Vincenzo Montella. Un profilo bivalente, con piedi educati e capace di disegnare traiettorie come quelle per la testa di Cutrone: un pallone telecomandato, ad aggirare le torri Hummels e Martinez e recapitato celermente sulla nuca di un grintoso Cutrone. Poco prima, per il gusto dei palati fini, aveva mandato in porta Kessie dopo un veloce scambio improvvisato con Niang. Piedi da spagnolo, sovrapposizioni e spinta elvetiche, temperamento cileno. Roba da terzino di valore, piccole pepite da Milan.