Prima il gruppo, poi il resto. Inzaghi avvisa: chi rovinerà il nostro spirito se ne andrà

Prima il gruppo, poi il resto. Inzaghi avvisa: chi rovinerà il nostro spirito se ne andràMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
domenica 19 ottobre 2014, 10:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Il messaggio è chiaro e non fa una piega: al Milan viene prima il gruppo, poi il singolo. Filippo Inzaghi ha rimarcato più volte il rapporto uomo-calciatore, stabilendo una precisa gerarchia. Le qualità umane contano più degli aspetti tecnici. Quasi un dogma per il tecnico rossonero, che dello "spirito di squadra" ne ha fatto uno stile. Ieri, nel corso della conferenza stampa di vigilia del match di Verona, Pippo ha messo in chiaro la questione: se a gennaio qualcuno deciderà di andar via, sarà libero di farlo, ma nessuno riuscirà a incrinare la serenità dello spogliatoio, perché, in quel caso, verrà messo alla porta.

ZERO LAGNE - Inzaghi, dunque, evidenzia stamane La Gazzetta dello Sport, si conferma un cultore del gruppo, mettendo in bella mostra la solita, apprezzata schiettezza. Forse un messaggio rivolto a qualcuno che, magari, ha già sbuffato (almeno un po’), sebbene lo stesso tecnico assicuri che non è mai successo. Chissà! Resta il fatto che al Milan non sono più gradite le lamentele. Lo spunto - evidenzia la rosea - nasce dalle recenti dichiarazioni di Stephan El Shaarawy ("Il dispiacere per le esclusioni è naturale, anzi più che dispiacere è un’incazzatura"), ma quello espresso da Pippo è un concetto universale e non certo una critica indirizzata al Faraone.

TUTTI UNITI - Il clima a Milanello è buono e la vicinanza della dirigenza e della proprietà, con in testa il presidente Silvio Berlusconi, ha contribuito a tranquillizzare ulteriormente l’ambiente. Inzaghi ha in mano la situazione ed è riuscito a gestire con intelligenza e abilità lo spogliatoio, ricucendo certi gli strappi figli dell’ultima, disastrosa stagione. Guai, dunque, a rompere questo equilibrio ritrovato: in casa Milan non c’è posto per mele marce e contestatori.