Provaci ancora, Stephan! L'Udinese per cancellare un errore decisivo

Provaci ancora, Stephan! L'Udinese per cancellare un errore decisivoMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
lunedì 24 novembre 2014, 16:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

E adesso non pensarci più. La traversa colpita ieri sera da Stephan El Shaarawy poteva cambiare le sorti del derby e inserire il Faraone in quello stretto club di giocatori che hanno deciso la stracittadina di Milano con un loro gol. Ma così non è stato. Il destro del numero 92 rossonero, solo e senza pressioni di avversari, è andato a baciare la parte altra della barra trasversale della porta di Samir Handanovic che, una volta andato a terra, ha spalancato lo specchio della sua rete all’attaccante milanista che è riuscito si a superarlo ma prendendo il pallone in quello spicchio che lo ha fatto alzare troppo. Questo suo errore ha messo in totale ombra l'assist con il quale ha servito a Jeremy Menez il pallone del momentaneo 1-0 ma il gol sbagliato è stato tanto clamoroso quanto decisivo.

GUARDARE AVANTI – Il timore diffuso tra molti addetti ai lavori che si respirava ier sera a San Siro era unanime: “Adesso speriamo che El Shaa non si abbatta psicologicamente”. Un auspicio che tutti si stanno augurando visto che, in passato, sono già presenti episodi nei quali Stephan ha un po’ perso il sorriso a seguito di prestazioni non positive o di errori in singole situazioni di gioco. La sua fortuna è quella di avere alle spalle un allenatore che lo stima e che gli vuole bene. Fin da quando erano compagi di squadra, Inzaghi ha coccolato e consigliato El Shaarawy e, ne siamo sicuri, contro l’Udinese rivedremo il Faraone in campo dal primo minuto.

ROVESCIO DELLA MEDAGLIA – Ma se da un lato c’è la tranquillità e la protezione dell’ambiente-squadra, nei confronti di El Shaarawy si è scatenato un processo sommario soprattutto sui social network. Su Twitter, ad esempio, il popolo milanista è letteralmente spaccato in due tra chi difende il Faraone e chi, invece, lo critica aspramente. Molti sono i commenti relativi alla cura della cresta così come gli inviti a fare un gesto importante, definito “d’umiltà”, ovvero quello di dare un taglio netto al suo simbolo distintivo. Ma se servisse un taglio di capelli a far ritrovare a El Shaarawy il suo killer-instinct sotto porta, state pur certi che a Milanello avrebbero già effettuato la tosatura.