Qualità e pericolosità da inamovibile: con Rodriguez sulla fascia è tutta un'altra musica

Qualità e pericolosità da inamovibile: con Rodriguez sulla fascia è tutta un'altra musicaMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
venerdì 22 settembre 2017, 21:30Primo Piano
di Simone Nobilini

Pollice alto (al pari della foto di copertina) e approvazione più che convinta: la musica, sulla corsia di sinistra dell'undici titolare del Milan, è cambiata per davvero. Merito di chi sembrava mesi fa destinato a raggiungere l'altra sponda di Milano, salvo poi ripensamenti e cambi di programma, e figura ora tra gli autentici protagonisti del rivoluzionato schieramento di Vincenzo Montella: al di là del secondo gol rossonero messo a segno con la SPAL, da prima firma nella nuova esperienza in Serie A, Ricardo Rodriguez ha calamitato nuovamente l'attenzione del gioco milanista a puntare sulla pericolosità delle corsie esterne. Con Conti infortunato e costretto a restare fuori per ormai buona parte della stagione, per un possibile, perfetto duo di laterali per caratteristiche nel 3-5-2, fondamentale sarà dunque l'alto rendimento di un terzino dalle qualità uniche, ben espressosi in questo avvio di stagione.

ALTRA STORIA - Nonchè altra musica, come ribadito in precedenza: perchè ad ogni discesa di Rodriguez conclusa da cross in area di rigore, la sensazione e la percezione di un'arma importante piombata dal mercato è ormai sempre più frequente dalle parti di Milanello. Da tempo, in casa rossonera, mancava infatti un terzino dal piede forte (e mancino) in grado di assistere o concludere, con la stessa pericolosità: e la dimostrazione, dal gol e dalle occasioni avute nelle gare contro l'Universitatea Craiova alle ultime due uscite contro Udinese e SPAL, è risultata piuttosto evidente. Di fronte a chi, con il tempo, si sta rivelando tra i perni fondamentali della formazione titolare scelta da Montella.

ONNIPRESENZA E DOPPIA FASE - 5 le gare giocate su 5 per 90' in Serie A, sommate alle due presenze contro il Craiova: solo contro lo Shkendija, in un impegno rivelatosi tutt'altro che proibitivo, Ricardo Rodriguez non ha messo piede in campo in questo avvio di stagione. 7 presenze su 9 gare da semi-inamovibile in grado di saper offendere (calci piazzati compresi) e difendere al meglio, al quale nemmeno Ismael o Jonker, nell'ultimo scorcio di esperienza al Wolfsburg, hanno saputo rinunciare, schierandolo da difensore centrale a 3 o a 4. Scenario che in casa Milan, a meno di imprevisti, difficilmente si verificherà, con tante opzioni a disposizione di Montella per il reparto arretrato ed un unico, vero elemento imprescindibile sulle corsie esterne: quel numero 68, in onore della mamma scomparsa, che ha cambiato per davvero la musica sulla fascia sinistra rossonera.