Rimonte a metà, quando rincorrere l'avversario sfianca fiato e testa: Inzaghi vuole cambiare subito rotta

Rimonte a metà, quando rincorrere l'avversario sfianca fiato e testa: Inzaghi vuole cambiare subito rottaMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 30 settembre 2014, 18:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

C’è un mantra, in quel di Milanello, che continua a risuonare imperterrito dentro gli spogliatoi: non si deve mai scendere in campo con meno voglia degli avversari. Una regola aurea, ferma e netta che impone a tutti i giocatori del Milan il massimo impegno dentro la loro prestazione singola e di squadra. E questo fattore lo si è visto spesso nel corso delle prime cinque partite di campionato, soprattutto quando i rossoneri sono stati messi alla frusta dai gol avversari. Sconfitta con la Juventus a parte, sia ad Empoli che a Cesena, la squadra ha saputo trovare la giusta reazione per riacciuffare il pareggio ma questo elemento, in parte, ha comportato ad un grande dispendio d’energie, soprattutto mentali, le quali sono venute a mancare nel momento del rush finale dove cecare il colpo risolutivo per portare a casa i tre punti.

FARSI RINCORRERE – Nelle prime due partite di campionato, il Milan ha avuto il merito di passare sempre in vantaggio costringendo gli avversari a cambiare la loro tattica di gioco andando alla ricerca del pareggio. In queste situazioni, contro Lazio e Parma, i rossoneri si sono trovati a loro agio visto che hanno potuto orchestrare ripartenze letali che hanno spesso portato al gol. Uno stile di gioco tanto basilare quanto efficace visto che le armi a disposizione di Inzaghi si addicono molto bene a queste situazioni favorevoli. Il discorso è cambiato, invece, quando si è trattato di dover rincorrere gli avversari che scappavano via.

GRANDI REAZIONI – Dopo l’1-2 devastante piazzato dall’Empoli nell’arco di pochi minuti, quasi nessuno avrebbe scommesso su un ritorno rossonero dentro la partita. La squadra di Sarri volava nel pressing e non concedeva a Torres e compagni linee pulite per articolare la propria manovra. E’ servito un colpo da campione del torero spagnolo per cambiare le sorti della sfida. Un colpo importante che ha poi permesso al Milan di prendere il pallino del gioco per gran parte della ripresa, pervenendo al pareggio e sfiorando la vittoria con la traversa di Menez. Poi però, la luce si è spenta. Un po’ come successo a Cesena: una volta acciuffato il pareggio con Rami, i rossoneri hanno prodotto una grande mole di azioni offensive senza però trovare la rete che avrebbe ribaltato la partita. L’espulsione di Zapata e l’impossibilità di metter dentro un attaccante fresco hanno reso poi gli ultimi minuti più difficili.

EVITARE GLI SVANTAGGI - Quello su cui avrà sicuramente posto l’accento Inzaghi in queste ore sarà stato proprio questo aspetto ovvero il dover rincorrere il risultato e gli avversari. Soprattutto contro squadre che si arroccano a difesa del golletto realizzato, tutto diventa più difficile perché gli spazi si chiudono, il nervosismo aumenta e la porta diventa sempre più piccola. Ci sarà da lavorare tanto anche su questo aspetto. Perché comandare il gioco ed il risultato è meglio di star dietro agli avversari.