Segnali di ripresa: tra luci e ombre, Honda risponde presente

Segnali di ripresa: tra luci e ombre, Honda risponde presenteMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 30 marzo 2014, 10:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Sprazzi di luce nelle prestazioni di Keisuke Honda, che comincia, seppur timidamente, a uscire dal suo guscio, giocando con maggior sicurezza. Già al Franchi, contro la Fiorentina, il giapponese aveva mostrato segnali di ripresa, finendo con il fiatone e tanti palloni recuperati. Ieri, invece, nel 3-0 sul Chievo, l’ex Cska, oltre alla sostanza, ci ha messo anche un pizzico di qualità, guadagnandosi una meritata pagnotta.

ASSIST DA VERO 10 - Mister Clarence Seedorf avrà magari esagerato nel dopopartita ("Honda ha disputato una grandissima gara, è stato tra i migliori") ma il senso del suo discorso non fa una piega: il dieci rossonero adesso si batte e si sbatte, con continuità, e per questo merita comunque sostegno. L’assist per il primo gol di Kakà - il raddoppio del Milan - è da applausi: un campanile morbido che mette in bella mostra le sue proprietà di assistman, unite a una discreta visione di gioco, magari non da numero dieci di livello ma certamente da giocatore esperto, che sa come muovere il pallone. Gli manca ancora un po’ di fiducia (tanti gli appoggi al compagno più vicino) ma la condizione fisica è in evidente crescita, così come l’intesa con il resto della squadra.

GOL MANCATO - "Conosco questo giocatore e l'adattamento in Italia non è semplice. Sta facendo sempre meglio". Seedorf, dunque, per il momento si accontenta: Honda comincia a comprendere i suoi dettami tattici (in Russia non era abituato a certi compiti), trovandosi maggiormente a suo agio nel ruolo di esterno (ma con licenza di accentrarsi). Balo lo manda un paio di volte a quel paese, lui si incassa, talvolta si scusa, ma pedala. Lo stesso Super Mario, poi, nel primo tempo, gli regala la possibilità di sbloccarsi (forse) definitivamente: Keisuke, però, accetta l’invito ma spedisce in curva con il mancino. Poco male: Honda, tra luci e ombre, risponde presente, raccogliendo i primi, timidi applausi di un San Siro finalmente sorridente. Ora la continuità ma la strada è quella giusta.