Tra la grinta del vecchio Gattuso e le ombre dei nuovi Nesta e Inzaghi: l’entusiasmo cresce ma l’imperativo è tenere i piedi per terra

Tra la grinta del vecchio Gattuso e le ombre dei nuovi Nesta e Inzaghi: l’entusiasmo cresce ma l’imperativo è tenere i piedi per terraMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 5 marzo 2018, 21:00Primo Piano
di Fabio Anelli

Poche parole, umiltà e tanto lavoro: questi i segreti del Milan di Gattuso. L’ex numero 8 rossonero ha dato una svolta probabilmente inaspettata alla stagione milanista, rilanciando la rincorsa all’Europa League e alimentando, al contempo, il sogno Champions League. La squadra, infatti, viaggia ora ad un altro passo rispetto ad inizio stagione. Un nuovo ritmo che lo ha riavvicinato ai primi sei posti in classifica e catapultato in finale di Coppa Italia. I tredici risultati utili consecutivi, un dato che a Milanello non si vedeva dal 2009, le sei reti inviolate nelle ultime sei partite e la presenza del Milan in tre competizioni hanno inevitabilmente riavvicinato alla squadra quei tifosi che, dopo il grande entusiasmo estivo, si erano raffreddati per le difficoltà incontrate sotto la gestione Montella.

CLIMA CALDO – Il grande lavoro di Gattuso ha scaldato di molto la piazza rossonera, facendo alzare l’asticella dell’entusiasmo del popolo milanista ai livelli di qualche mese fa quando il Milan era protagonista del calciomercato. Sintomo del rinnovato calore del tifo milanista è il sold out che avrebbe dovuto registrare il derby rinviato di domenica e la grande affluenza per Milan-Arsenal. L’umore dei tifosi è alto e, apparentemente, inguastabile tanto che neanche l’ennesima recita dell’ormai stucchevole ritornello di Raiola riguardante il futuro di Gigio Donnarumma è riuscita distogliere l’attenzione dal big match di domenica.

PIEDI PER TERRA – Il Milan sta volando e tutta la squadra, sotto l’attento sguardo di Mister Gennaro Gattuso è cresciuta. Le prestazioni di livello di tutti gli elementi della rossonera hanno dato vita a paragoni con mostri sacri dell’ambiente milanista. Da Maldini a Inzaghi, passando per Nesta: il tecnico calabrese sembra aver riportato a Milanello parte di quel Milan che una decina d’anni fa dominava in campo nazionale e continentale. Se è vero che la confidenza con il gol di Cutrone ha portato alla mente le gesta di chi ha trascinato il Milan sul tetto d’Europa a suon di reti e che le movenze di Romagnoli ricordano talvolta quelle di Nesta, è altrettanto vero che la strada, sia per i singoli che per l’intera squadra è ancora molto lunga e, soprattutto, da percorrere tutti insieme. La crescita è appena iniziata, e l’imperativo tanto per la squadra quanto per i tifosi è rimanere con i piedi per terra perché farsi trascinare in alto dall’entusiasmo renderebbe ancora più doloro un tonfo in questo momento.