Tutti vogliono il Milan: tra indiscrezioni e smentite c'è una sola incontrovertibile certezza

Tutti vogliono il Milan: tra indiscrezioni e smentite c'è una sola incontrovertibile certezza
martedì 3 marzo 2015, 18:30Primo Piano
di Thomas Rolfi

Voci di corridoio che vogliono un Milan in vendita parziale o totale si rincorrono già da circa 6 anni, da quando cioè Fly Emirates divenne main sponsor del club e si parlò di una possibile graduale entrata del colosso arabo nelle quote di minoranza e successivamente di maggioranza della società rossonera. Fininvest, ovviamente, smentì categoricamente quest'ipotesi. Dall'inizio del 2015, tuttavia, queste indiscrezioni hanno incominciato a diventare sempre più frequenti e insistenti. Mai come in questi mesi, infatti, l'azienda della famiglia Berlusconi, detentrice del 99% delle quote della società di via Aldo Rossi, si è trovata a smentire così tante voci di cessioni.

DAL BROKER THAILANDESE AL MAGNATE MESSICANO - In principio fu Tarak Ben Ammar, uomo d'affari molto vicino a Silvio Berlusconi a smuovere le acque nel gennaio di quest'anno, dichiarando che il brand Milan mantiene un grande appeal nel mercato arabo-asiatico e che il presidente rossonero sarebbe in cerca di investitori, anche per la questione stadio. Il broker thailandese Bee Taechaubol è stato il primo a venire pubblicamente allo scoperto quando, attraverso un'intervista poi smentita dallo stesso imprenditore, si parlò di un'offerta di 1 miliardo di euro per rilevare il Milan. Offerta smentita seccamente da Finivest. Poi fu il turno della multinazionale cinese Wanda-Group, interessata ad entrare nel Milan - secondo le indiscrezioni - soprattutto per finanziare il progetto del nuovo stadio. Ipotesi smentita da un comunicato stesso della società asiatica. Poi è stato il turno di un presunto fondo di Singapore che avrebbe offerto 970 milioni di euro per acquistare la totalità delle quote del club rossonero, ma Berlusconi avrebbe rifiutato chiedendo 1 miliardo e mezzo. Notizie di questi giorni è quella di un fondo arabo interessato ad acquistare il 30% del Milan a 300 milioni seguito a ruota da una presunta offerta di 1 miliardo di euro - già accettata da Berlusconi secondo fonti definite affidabili da Tiziano Crudeli - per la cessione del 100% del club. Oggi, infine, un nuovo nome accostato al Milan: Carlos Slim, magnate messicano delle telecomunicazioni con un patrimonio di poco inferiore a quello di Bill Gates.

L'UNICA CERTEZZA - In tutta questa baillame di nomi, cascate di ipotetici milioni di euro e presunte offerte c'è però un'unica incontrovertibile certezza. Rispetto a qualche anno fa, in cui Berlusconi definiva il Milan come un bene di valore inestimabile perchè un'"affare di famiglia", ora una parte delle quote azionarie della società rossonera sono in vendita al miglior offerente. E per migliore si intende non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista del progetto di partnership proposto e dei vantaggi che ne deriverebbero. C'è inoltre un'ultima ipotesi, rivelata in esclusiva e data già per fatta da Telelombardia. Secondo quanto rivelato dal direttore Fabio Ravezzani, infatti, in estate la Fininvest cederà il 30% delle quote del Milan ad un investitore, che con ogni probabilità sarà straniero, mentre un 10-15% verrà messo in vendita attraverso l'azionariato popolare, modello che funziona in club d'èlite come Barcellona e Real Madrid per citare due esempi illustri. Se si verificasse quest'ipotesi, la famiglia Berlusconi e la Fininvest manterebbero così il 60-55% delle quote, continuando ad avere l'ultima parola su eventuali decisioni, ma i tifosi potrebbero partecipare attivamente alle questioni societarie del club.