Un derby da vincere ed un pubblico da conquistare: la forza del collettivo per tornare a gioire

In attesa dell'ufficialità dell'ormai probabilissima formazione rossonera, scorrono i minuti che ci separano dal derby numero 297, gara che non assegnerà scudetti o finali di Champions, ma che avrà un ruolo importante nella stagione delle due contendenti. Da un lato l'Inter di Mancini, nuovo tecnico voglioso di ripresentarsi davanti ai suoi vecchi tifosi con una grande gioia, dall'altra il Milan di Inzaghi, condottiero mai domo che vorrà riportare il sorriso ai sostenitori rossoneri, dato che la vittoria fugge ormai da più di un mese.

IL COLLETTIVO PRIMA DEI SINGOLI - Le assenze di Abate, Alex e de Jong certamente innalzano la difficoltà dell'impegno milanista, già arduo vista la nuova linfa che il tecnico jesino ha saputo infondere all'ambiente. Saranno Rami, Zapata ed Essien a sostituire i sopracitati, scelte piuttosto conservative volte a limitare i rischi. Le opzioni Poli e van Ginkel, ventilate nei giorni susseguenti a Sampdoria-Milan, evidentemente sono passate in secondo piano. Più dei singoli dovrà contare il collettivo, per una squadra che, a detta del suo allenatore, difficilmente potrà essere superabile per determinazione e voglia di vincere.

SPINTA OFFENSIVA - Per la seconda volta dall'inizio della stagione Inzaghi partirà con il 4-4-1-1 (o 4-2-3-1), schierando quattro giocatori offensivi come Bonaventura, El Shaarawy, Menez e Torres. Una scelta precisa volta a rinnovare il bagaglio offensivo, provando a mettere in difficoltà la retroguardia nerazzurra sia con le scorribande esterne di Bonaventura ed El Shaarawy, sia con quelle centrali di Menez e Torres. Una disposizione molto offensiva che dovrà beneficiare dell'aiuto di tutti. Il pubblico si attende un Milan aggressivo e mai domo, che dia tutto e cerchi la vittoria. Inzaghi ne è conscio e proverà a guidare i suoi verso un importante traguardo.