Velocità, fisicità ed una concentrazione ritrovata: Zapata può riprendersi così il posto da titolare

Velocità, fisicità ed una concentrazione ritrovata: Zapata può riprendersi così il posto da titolareMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 17 settembre 2015, 22:31Primo Piano
di Simone Nobilini

AAA, centrale da affiancare a Romagnoli cercasi. Le soluzioni provate sinora da Sinisa Mihajlovic lasciavano presagire un possibile impiego continuo di Rodrigo Ely al fianco dell'ex difensore di Roma e Samp, autore di un ottimo precampionato segnato pesantemente, tuttavia, dal brutto esordio di Firenze. Zero esperienza alle spalle in Serie A ed ancora tanto tempo per crescere, con il tecnico rossonero deciso dunque a spostare le proprie attenzioni su Cristian Zapata, un passo avanti rispetto ad Alex e Mexes nelle gerarchie della retroguardia milanista per diversi, validi motivi: se il colombiano dimostrerà di aver acquisito una solidità mentale stabile lungo tutti i 90', potrà rivelarsi certamente un profilo sul quale l'allenatore serbo possa contare con continuità.

Velocità e fisicità - Affiancato ad un giocatore con buoni piedi e buona tecnica come Romagnoli, Zapata può rivelarsi indispensabile nel pacchetto di difensori centrali rossoneri per velocità e fisicità, due delle principali armi che il colombiano possiede. Sia con attaccanti piccoli ma rapidi che con centravanti d'area di rigore, che lavorano molto con il corpo, Zapata è il difensore ideale da schierare: ottime, sinora, le due prove fornite contro Empoli ed Inter, con l'ex Udinese bravo a contenere al meglio un avversario pericoloso come Mauro Icardi.

Gioco aereo e solidità mentale (?) - Un'altra caratteristica nella quale Zapata eccelle è sicuramente il gioco aereo: con Romagnoli i due formano una coppia dura da battere e superare proprio sulle palle alte (entrambi sfiorano il metro e 90), dando così maggior sicurezza alla retroguardia anche in occasioni di calci piazzati o corner. L'unico, vero grande problema del colombiano in questi 3 anni spesi al Milan, come anticipato in precedenza, è da ricollocare in qualche amnesia di troppo nell'arco del match, costata gol o grossi pericoli subiti: una solidità mentale che Zapata, in questo avvio di stagione, ha dimostrato di avere, concentrato per tutto l'arco dei 90 minuti e dando l'idea di essere tornato, nuovamente, un elemento affidabile. Palla in mano a Cristian, ora: con una nuova serie di prestazioni convincenti, il posto fisso accanto ad Alessio Romagnoli non potrà che essere suo.