Ventidue anni e sembrare un veterano: Romagnoli spesso "dimenticato"

Ventidue anni e sembrare un veterano: Romagnoli spesso "dimenticato"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 19 gennaio 2017, 14:32Primo Piano
di Fabio Anelli

Pensando al Milan dei giovani vengono in mente Donnarumma, Locatelli, De Sciglio e Calabria. Spesso, però, sfugge il nome di Alessio Romagnoli, che per le prestazioni messe in campo e per l’atteggiamento sembra un difensore già fatto, già maturo, nonostante abbia appena compiuto 22 anni.

L'ARRIVO IN ROSSONERO - Arrivato al Milan per espressa volontà di Sinisa Mihajlovic, Romagnoli ha scelto, senza paura, la responsabilità della maglia numero 13, quella di un mostro sacro come Alessandro Nesta, uno dei suoi idoli. Il classe 1995 nativo di Anzio ha fatto ricredere fin da subito tutti coloro che criticavano i 25 milioni spesi dal Milan per strapparlo alla Roma, dopo la fenomenale stagione alla Sampdoria e ha convinto anche l’allenatore conquistandosi , senza più lasciarlo, un posto fisso nella coppia di centrali di difesa. Nonostante i soli 20 anni, infatti, Romagnoli è fin da subito diventato il punto fisso della difesa del Milan, costringendo il suo attuale compagno di reparto, Gabriel Paletta, a giocare una stagione lontano da Milanello.

CONFERME - Nonostante il calo nello scorso campionato, le qualità di Alessio Romagnoli non sono mai state messe in dubbio, come anche la sua permanenza in rossonera. Vincenzo Montella, infatti, ha fatto, come il suo predecessore, del numero 13 rossonero la chiave della difesa del Milan, affiancandogli un giocatore esperto come Paletta. Romagnoli ha saputo confermare in questa prima metà di campionato quanto di buono fatto nella scorsa stagione pur incappando, talvolta in alcune leggerezze e in prestazioni opache, proprio come quella messa in campo contro il Torino. La partita di lunedì contro la formazione granata è stata, probabilmente, una delle peggiori di Romagnoli da quando veste la maglia del Milan culminata con l’espulsione e la conseguente squalifica che gli costerà Milan-Napoli. Per quanto motivate, le critiche sollevate nei confronti del classe ’95 non sembrano tenere conto del fatto che il ragazzo sia ancora giovanissimo e all’inizio della propria carriera e che eventuali errori debbano essere inquadrati nell’ottica di un processo di crescita, che, nel suo caso, sembrerebbe poter essere esponenziale.