Via le maschere, sarà Inzaghi contro Allegri

Via le maschere, sarà Inzaghi contro Allegri MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 19 settembre 2014, 17:30News
di Daniele Castagna

Volenti o nolenti, domani i riflettori di San Siro saranno puntati tutti (o quasi) su di loro: l'ex Milan passato di recente in bianconero ed il capo popolo milanista, Inzaghi e Allegri, così vicini e così lontani, stesso incarico ma con passati differenti, mentalità e filosofie a contrasto davanti agli occhi entusiasti del Meazza, esaurito in ogni ordine di posto. 

Duello frontale - Mister Inzaghi nega in conferenza - "No, è solo Milan contro Juventus" - ma nella mente di ogni tifoso rossonero il richiamo è forte, torna Allegri a Milano dopo circa 8 mesi, da quel Milan-Atalanta 3-0, ultimo sorriso del tecnico toscano sulla panchina della formazione meneghina. È passato tempo, sono cambiate molte facce e situazioni, ora è SuperPippo al controllo e il combustibile "entusiasmo" pare stia funzionando al meglio possibile. Inzaghi e Allegri vicini, il pensiero non può tornare a quella stagione scudettata, un mix tra sorrisi dolci e delusioni amare, soprattutto per l'attuale allenatore rossonero. Filippo, anche in questo caso, gioca a non rivelare troppo - "Ci sono state incomprensioni in passato ma sono state chiarite" - e non tarda ad arrivare la risposta da Vinovo, firmata Max: "Passato burrascoso? Ma no, assolutamente. Diciamo che io e Filippo abbiamo due storie completamente diverse". Qualcosa, sotto le ceneri, pare ancora vivo, chissà che non possa risvegliarsi domani, nel corso del duello frontale. 

Nascondino tra le parole - Le conferenze dei due tecnici, avvenute quasi simultaneamente, hanno dato l'impressione di essere un balletto, uno scherzo, un gioco a chi nasconde meglio le carte all'avversario. Se da un lato del ring i proclami arrivano chiari - "Il Milan ha preso giocatori importanti, possono lottare per lo scudetto" -, dall'altro le risposte difensive non mancano: "Tutti sappiamo che Juve e Roma sono di un altro livello, poi ci sono sette squadre che possono inserirsi e noi siamo lì". Mister Inzaghi conosce perfettamente che il lavoro giornaliero è ancora lungo per colmare il gap bianconero, troppo astuto per cadere in certi tranelli trionfalistici anzi, si gode l'entusiasmo e lo placa nello stesso momento, equilibrando i fattori come un abile alchimista: "Va cavalcato perché può darci una mano ma bisogna anche frenarlo perché bisogna essere realisti. Non so dove potremo arrivare, continuiamo a lavorare con voglia e mentalità". Questa situazione ambientale non è passata inosservata dalle parti di Torino, ecco giungere l'immancabile replica: "In questo momento, dobbiamo prepararci al fatto che troveremo una squadra che, oltre ad avere delle buone qualità tecniche, ha entusiasmo, ha voglia di rivalsa, voglia di dimostrare che può lottare". Un botta e risposta garbato, diretto, senza esclusioni di colpi ma evitando di scadere nella volgarità, terminato da entrambe le parti con lo stesso augurio, parole all'unisono: "L'avversio? Gli auguro tutto il bene possibile... da dopo domani sera".