Visioni troppo diverse e conflitti profondi. Così Seedorf sta perdendo il Milan

Visioni troppo diverse e conflitti profondi. Così Seedorf sta perdendo il MilanMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 16 aprile 2014, 14:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Europa o non Europa, il destino di Clarence Seedorf sembra essere segnato in maniera quasi irreparabile. Le idee di calcio dell’olandese sono molto costose, sia in termini di giocatori che di staff, e la risorse del club, salvo clamorosi colpi di scena, non sono così floride da poter sostenere spese di tale portata. Non è un mistero che Clarence vorrebbe cambiare gran parte della rosa attuale ma questo, come detto, non è possibile. L’estate non sarà ricca di soddisfazioni per ciò che concerne il mercato e bisognerà anche vedere che tipo di sessione impostare anche in base al piazzamento che il Milan riuscirà a far registrare il prossimo 18 maggio, giorno dell’ultimo atto del campionato attualmente in corso. Al termine dello stesso verranno fatte le valutazioni del caso, con pro e contro ma si preannunciano ancora settimane magmatiche.

TROPPO DIVERSI – Seedorf, quando è arrivato sulla panchina del Milan, si era presentato come l’antivirus e con un’idea tecnico-tattica molto olandese ma per fare al meglio il famigerato 4-2-3-1, mollato in ambito europeo anche dal Real Madrid che ha a disposizione gli uomini per farlo, servono uomini diversi da quelli in rosa. Ma cambiare 15-18 giocatori in una sola estate è praticamente impossibile. L’olandese, probabilmente, non ha ben chiaro il momento economico-finanziario del club che ha costretto Fininvest ad annunciare un esborso di 50 milioni per mettere in sicurezza i conti rossoneri da qui ai prossimi due esercizi di bilancio. Se la controllante è costretta a mettere dei soldi in un’azienda in perdita, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Inutile illudersi: da giugno a settembre saranno settimane di nomi poco consoni a quella che è l’idea del Milan di Seedorf.

COUNTDOWN – Ci ha provato, Clarence, a cercare di cambiare rotta ma l’essere arrivato a generare malumori nella gran parte dello spogliatoio lo sta condannando ad un countdown che potrebbe portarlo all’abbandono. I rapporti con Galliani non sono mai stati idilliaci e Berlusconi, suo primo sponsor, pare che abbia cambiato idea dopo la lettura dei report che gli vengono fatti pervenire ad Arcore. Già nella famosa cena a tre tra il presidente, Galliani e Seedorf si era cercato di trovare una soluzione ad una pacifica convivenza che, tuttavia, è durata poco e dopo la crisi di risultati, che lo ha portato ad un passo dall’esonero, è servito un tutoraggio da parte di Galliani per ridare tranquillità alla squadra. I giocatori poi, a dispetto delle dichiarazioni di facciata, hanno fatto quadrato tra di loro per centrare l’obiettivo Europa League e tutti sperano di poter arrivare quinti perché con il sesto posto il rischio sarebbe quello di arrivare a novembre con la lingua a penzoloni. Ma i granelli della clessidra cadono, e la domanda è sempre la stessa: come finirà? Ad oggi la risposta sembra chiara…