Acmilan.com - Lupetto Mannari, il pupillo di Gullit: Sacchi ci credeva, ma tibia e perone frenano tutto

Acmilan.com - Lupetto Mannari, il pupillo di Gullit: Sacchi ci credeva, ma tibia e perone frenano tuttoMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 10 febbraio 2017, 07:12Storia Rossonera
di Simone Nobilini
fonte acmilan.com

Arrigo Sacchi credeva molto nell'entusiasmo e nella disponibilità ad imparare concetti e movimenti da parte di Graziano Mannari. Qualcuno pensa che mentre, una decina d'anni dopo, Arrigo Sacchi consigliava Josè Mari ad Adriano Galliani, ci fosse nello spagnolo qualcosa che al tecnico di Fusignano ricordasse proprio il miglior Mannari. Ma, tre giorni dopo il suo esordio del 7 febbraio '88 in Milan-Cesena, il giovane livornese si frattura tibia e perone in allenamento. A quell'età e a quei tempi con le tecniche mediche dell'epoca, era un infortunio che arrivava davvero a segnare una carriera. Lo stesso Mannari faceva molto leva sulla velocità e sulle doti fisiche, per sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. Nonostante le ottime prove della stagione successiva all'esordio, quella del 1988-89 iniziata con suo gran gol a Madrid contro il Real nel Trofeo Santiago Bernabeu, Mannari fatica infatti a fare il salto di qualità necessario per rimanere stabilmente in quella grande squadra e chiude la sua carriera rossonera passando al Como nell'estate '89, dopo 24 presenze ufficiali e 8 gol nel Milan.

Si trattava dell'operazione di mercato che avrebbe portato per tanti anni Marco Simone in rossonero. Ancora oggi, Graziano Mannari è acceso tifoso del Milan e in cuor suo è pentito di non essersi opposto a quel trasferimento al Como. Lo dice ancora oggi sorridendo: "Avrei dovuto rimanere... ma volevo giocare e con tutti quei campioni non era possibile... peccato".