Chi ha il Milan nel cuore ha perso la pazienza

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sabato 21 marzo 2015, 01:02Vista dalla Curva
di Davide Bin
La partita di San Siro contro il Cagliari diventa l'occasione per la grande contestazione del popolo rossonero, invitato dalla Curva Sud a rimanere fuori dallo stadio e, inevitabilmente, l'aspetto tecnico passa in secondo piano.

~E' passato un anno ma poco o nulla è cambiato: era il 16 marzo 2014 quando a San Siro, in occasione della partita contro il Parma, andò in scena la grande contestazione dei tifosi rossoneri nei confronti di squadra e società; questa doveva essere la stagione del riscatto, con tanta rabbia in corpo e con il grande idolo in panchina a guidare la squadra, ma i risultati sono stati tragicamente simili a quelli della stagione precedente e a questo punto la pazienza dei tifosi è davvero finita, anche e soprattutto perchè c'è davvero poca chiarezza in tutto l'ambiente Milan e non solo nel settore tecnico. Il comunicato della Curva Sud pubblicato in altra sede e che sicuramente avrete letto spiega perfettamente lo stato d'animo dei tifosi e il perchè di certe decisioni, quindi mi limito a ricordare l'invito a disertare lo stadio in occasione di Milan-Cagliari e a boicottare qualunque iniziativa "commerciale" della società, dal merchandising a Casa Milan, per lasciare soli i colpevoli di questa situazione così come sono stati lasciati soli i tifosi in questi ultimi anni; l'A.I.M.C. ha aderito alla protesta in modo più "soft", decidendo di non esporre gli striscioni, quindi si va verso uno stadio non più solo mezzo vuoto ma quasi completamente vuoto e completamente disadorno dei colori rossoneri che tanto amiamo ma che qualcuno sembra disprezzare mandando in campo la squadra con un'inguardabile divisa giallo-verde che nulla ha a che fare con il Milan. La curva, il cuore pulsante del tifo rossonero, ha sostenuto e incitato la squadra fino a lunedì e già nel recente passato ha fatto capire che non riteneva responsabili giocatori e staff tecnico di questa situazione, ma sicuramente altre componenti del mondo Milan, ovvero chi ha messo lì certi giocatori inadeguati e un allenatore senza esperienza ma comodo come parafulmine e per entusiasmare in modo ingannevole i tifosi. Adesso, però, la pazienza è davvero finita e siccome c'è la sgradevole sensazione che a nessuno all'interno della società interessi molto il destino sportivo della squadra, che galleggia tristemente a metà classifica, ecco che si è giunti a decisioni drastiche e sicuramente dolorose, perchè per chi ha il Milan nel cuore, decidere di rimanere volontariamente fuori da San Siro e non sostenere la squadra è davvero difficile e "contronatura", ma ormai questa sembra davvero l'unica soluzione per provare a risvegliare una dirigenza apatica e poco reattiva rispetto a ciò che sta succedendo ormai da alcune stagioni in campo, perchè questo non è un Milan degno della sua gloriosa storia e di una società che ha portato la squadra dal rischio fallimento al tetto del mondo e a essere per alcuni anni la squadra più titolata del pianeta. Mi limito a sottolineare che rimanere fuori dallo stadio in caso di tifosi abbonati non comporta alcun danno alla società, in quanto l'abbonamento è già stato pagato, così come eventuali biglietti acquistati in prevendita, mentre sono d'accordissimo con il boicottare merchandising e Casa Milan, non solo per un giorno ma finchè non ci saranno dimostrazioni di un'inversione di tendenza, perchè la cosa più importante in una società di calcio deve essere la squadra e non tutte le iniziative collaterali intorno a essa, ma vi ricordo che pochi mesi fa qualcuno fece notare che il Milan aveva la sede più bella del mondo, mentre anni prima poteva dichiarare con ben diverso orgoglio di avere la squadra più forte del mondo che forse è cosa migliore (ogni riferimento al presidente Berlusconi è fortemente voluto...).

In questa situazione l'aspetto tecnico della partita contro il Cagliari passa sicuramente in secondo piano, anche perchè, ammettiamolo, ormai questa stagione ha davvero poco da dire dal punto di vista sportivo. Alzi la mano chi crede ancora in una minima possibilità di conquistare l'accesso almeno all'Europa League; una squadra incapace di vincere contro Empoli, Chievo e Verona, inesorabilmente sconfitta ogni volta che affronta squadre di prima fascia, eternamente impaurita e in soggezione davanti a qualunque avversario, capace solo di farsi rimontare ogni volta che va in vantaggio, perdendo ben 21 punti per strada, non ha alcuna speranza e deve solo puntare a chiudere dignitosamente il campionato, facendo buone prestazioni e conquistando qualche vittoria. La sfida contro il Cagliari sarebbe in teoria una delle poche abbordabili in questa fase del campionato, in cui il Milan è atteso da partite complicate e difficili, ma ormai questi discorsi interessano davvero poco a una tifoseria ormai esasperata, delusa e disillusa. Nessuno vuole il male del Milan ed è proprio per questo che vengono e verranno prese certe decisioni e messi in atto certi comportamenti da parte dei tifosi, che fanno e hanno sempre fatto molti sacrifici di ogni tipo per seguire e incitare la squadra e proprio per questo sono delusi e irritati dall'atteggiamento di chi dirige società e squadra; inutile sottolineare che la squadra soffrirà del fatto di rimanere senza tifosi, ma questo è il male minore in una stagione ormai compromessa; la cosa importante è provare a fare chiarezza, mettere di fronte alle proprie responsabilità i colpevoli di questa situazione e capire se ci siano i margini di una svolta con questo gruppo dirigenziale che ormai sembra demotivato e distratto. Il futuro non è chiaro e i tifosi sono preoccupati, perchè da mesi, se non da anni, si sentono presi in giro e si stanno disaffezionando alla squadra; San Siro è sempre più vuoto e ora si sta arrendendo anche la curva, così da lasciare lo stadio pressochè deserto; vedremo se ciò potrà funzionare o se la protesta dovrà continuare anche in futuro, ma tutto ciò viene fatto dagli unici che davvero hanno ancora il Milan nel cuore, ovvero i tifosi, che vogliono salvare il salvabile e tornare a emozionarsi per la loro squadra, che in passato ha dato loro grandissime soddisfazioni, ma che ora sta vivendo da tanto, troppo tempo un momento di difficoltà che pare non venir assolutamente percepito da chi dovrebbe intervenire per risolverlo e questo è ciò che fa davvero infuriare il popolo rossonero, ultimamente addirittura indifferente a tutto ciò (e si sa che l'indifferenza è un sentimento ancor più negativo della rabbia), ma che ora sembra voler tirare fuori gli artigli per risolvere una situazione ormai insostenibile.