Continuare a lottare per chiudere la stagione con dignità

Continuare a lottare per chiudere la stagione con dignitàMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
sabato 25 aprile 2015, 01:08Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan affronta la trasferta di Udine apparentemente senza più obiettivi da raggiungere, se non quello di finire il campionato nel migliore dei modi, dando qualche soddisfazione ai suoi tifosi

Tocca a Udinese e Milan aprire la 32^ giornata di Serie A con l'anticipo del sabato alle 18; i rossoneri sono reduci dallo scialbo pareggio nel derby: un punto che serve a poco o nulla, una prestazione con più ombre che luci, dal momento che si è visto un buon Milan solo nella seconda metà del primo tempo, mentre all'inizio e, soprattutto, nella ripresa, è stata l'Inter a giocare meglio e a sfiorare a più riprese la vittoria. Non è stato un derby giocato alla morte come aveva promesso Inzaghi, non è stato un bel derby in generale e lo spettacolo è venuto solo dagli spalti, dalle due curve, con le bellissime coreografie che sono state davvero l'unica cosa gradevole e da ammirare in una stracittadina in tono minore. Ripensando proprio agli spalti in occasione del derby, però, viene spontanea una riflessione: i tifosi rossoneri, in trasferta anche se si giocava a San Siro, avevano a disposizione solo la Curva Sud, eppure la parte bassa centrale è stata lasciata vuota per proseguire la contestazione nei confronti della proprietà, la gigantografia di Kilpin, rimasta esposta per tutta la durata dell'incontro, copriva anche una parte superiore del settore e, nonostante ciò, c'erano comunque molti posti liberi; non è bastato coprire i seggiolini blu con strisce rossonere per dare l'impressione di un settore pieno, i cugini se ne sono accorti e hanno impietosamente cantato "Sempre di meno, voi siete sempre di meno..." e, in effetti, una curva non completamente piena in un derby è una novità quasi assoluta negli ultimi trent'anni. Anche in altre stagioni in cui la squadra non rendeva al meglio, in occasioni come questa i tifosi rossoneri hanno sempre risposto al meglio; basti pensare al mitico derby del 6-0, giocato da due squadre lontane dalla vetta, in cui la Curva Sud era comunque piena e ribollente d'entusiasmo (intendo prima della partita, dopo è fin troppo ovvio...), come dimostrano le foto dell'epoca e ciò dimostra in modo inequivocabile che c'è un profondo distacco fra la maggior parte del popolo rossonero e la squadra e, soprattutto, una proprietà che sembra ormai al passo d'addio e prossima a cedere la maggioranza delle azioni. Per quanto riguarda il rapporto squadra-tifosi, sembra proprio che Inzaghi abbia fallito quello che doveva essere forse il suo primo obiettivo, quello che, conoscendolo, gli stava più a cuore, cioè riportare i tifosi del Milan a San Siro grazie alle prestazioni della sua squadra; invece il Milan ha stentato, ha faticato, ha ottenuto risultati mediocri con molte prestazioni deprimenti e non si sono nemmeno viste la grinta e la determinazione tante volte promesse soprattutto a inizio stagione, quando Pippo ha giurato e spergiurato che la sua squadra avrebbe perso solo con chi fosse stato più forte e mai perchè gli avversari avrebbero avuto più voglia dei suoi ragazzi. Il popolo rossonero si sente tradito da più componenti del mondo Milan, diserta lo stadio e, probabilmente, segue poco anche da casa una squadra invischiata in una deludente posizione di metà classifica e senza più prospettive in un'altra stagione fallimentare. Ciò che più irrita, però, è la mancanza di chiarezza a livello societario, visto che sono stati sbandierati tanti progetti mai davvero sviluppati (uno su tutti il fantomatico progetto giovani, salvo poi vendere o mandare altrove tutti i giocatori giovani e affidarsi sempre e comunque a stagionati e ormai bolliti giocatori a parametro zero o in prestito) e, soprattutto, non si riesce a capire quale sarà il futuro di questo Milan, prossimo alla cessione ma non si sa a chi, quando e come.

In questo scenario depresso e deprimente il Milan deve comunque cercare di chiudere la stagione in modo dignitoso; il pareggio nel derby ha probabilmente chiuso definitivamente le porte del rientro in Europa dopo un anno di purgatorio; il Milan e i suoi tifosi saranno solo spettatori delle competizioni europee anche nella prossima stagione e questo è il secondo fallimento di Inzaghi, che è stato aiutato a sbagliare ma, ammettiamolo, ci ha messo del suo, per evidente inesperienza a questi livelli. Ora restano sette partite da onorare al meglio, tentando di vincerle e sperando magari in autentici miracoli che potrebbero riaccendere la fiammella della speranza europea, visto che si dice che finchè c'è vita c'è speranza e bisogna crederci fino a quando l'aritmetica non dice che è davvero finita. In fondo il sesto posto è a soli sei punti, non certo un abisso, ma ci vorrebbe un Milan con una certa continuità di rendimento e che riuscisse a inanellare vittorie in serie, cosa mai riuscita in questa stagione in cui oltre a due successi consecutivi in un paio di occasioni non si è mai andati. Inzaghi e i suoi ragazzi vanno a Udine per provare a vincere contro una squadra che non sta attraversando un periodo di particolare splendore; sulla panchina bianconera c'è Stramaccioni, ex allenatore dell'Inter che vivrà un suo particolare derby e avrà una motivazione in più per vincere, ma il Milan deve ripartire dopo un paio di pareggi che hanno frenato la rincorsa in classifica e smorzato il flebile entusiasmo che le due vittorie consecutive contro Cagliari e Palermo avevano alimentato. Potrebbe essere davvero un week-end importante per il Milan, in campo e fuori: la squadra ha l'ultimissima possibilità per rimanere in corsa per il sesto posto, mentre l'arrivo di Mr. Bee a Milano potrebbe rivelarsi il momento decisivo per la cessione della società da parte di Berlusconi, ma siccome su tutto questo discorso vige un patto di riservatezza è meglio evitare di parlarne e sperare solo che il Milan finisca in buone mani (visto che ormai la cessione sembra inevitabile e tutti la danno per scontata). Un Milan sospeso fra un presente incerto e un futuro ancora nebuloso e sicuramente ciò non fa star tranquilli i tifosi, delusi e disillusi ma sempre con un cuore rossonero che batte nel petto e che aspetta solo di tornare a emozionarsi per le imprese della loro squadra, che negli ultimi tempi li ha un po' traditi e che ora deve almeno chiudere la stagione con dignità e regalando qualche piccola ma significativa soddisfazione, soprattutto a chi non l'ha mai abbandonata a se stessa, continuando a seguirla e sostenerla.