Di nuovo in campo per smaltire la delusione

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martedì 23 settembre 2014, 01:25Vista dalla Curva
di Davide Bin
Milan ed Empoli aprono il primo turno infrasettimanale di questo campionato; i rossoneri vogliono dimenticare la sconfitta di sabato contro la Juventus, ma attenti alle insidie.

Giocare ogni tre giorni in questa stagione sarà un'eccezione e non una regola per il Milan, escluso dalle coppe europee dopo il deludente ottavo posto nello scorso campionato; la squadra di Inzaghi è reduce dalla sconfitta contro la Juventus e va in cerca dell'immediato riscatto a Empoli, contro la neopromossa squadra toscana, in una partita ovviamente molto diversa da quella di sabato ma comunque insidiosa, perchè il valore dell'avversario e notevolmente inferiore rispetto a quello della corazzata Juventus, ma ogni partita del campionato, se non affrontata con il giusto approccio e con la massima concentrazione, espone a rischi di brutte figure. E' vero che in questo inizio di stagione non possiamo rimproverare alcunchè ai ragazzi in maglia rossonera per quanto riguarda l'impegno e la voglia di dare il massimo di se stessi, ma bisogna considerare anche il contraccolpo psicologico di una sconfitta, comunque da mettere in preventivo visto il valore dell'avversario, ma che si pensava di evitare dopo le buone prestazioni e le vittorie dei primi due turni.

L'umore dell'ambiente rossonero sembra un po' ondivago e questa è una tendenza pericolosa: il pessimismo cosmico dopo un'estate costellata di sconfitte in amichevole ha lasciato spazio a un esagerato ottimismo dopo la vittoria nel Trofeo TIM e i successi contro Lazio e Parma, al punto di far pensare a molti tifosi (compreso il primo fra tutti, ovvero il Presidente) che si potesse improvvisamente tornare a far bella figura e risultato contro chi nella scorsa stagione era arrivato quasi cinquanta punti più avanti dei rossoneri. In questo senso la sconfitta può paradossalmente essere salutare e convincere tutti a tornare con i piedi per terra, perchè era impossibile che tutti i problemi della squadra fossero magicamente risolti e che il Milan potesse già essere a livello dei primi della classe. Inzaghi lo sapeva bene e aveva parlato chiaro, sia dopo le vittorie, sia alla vigilia del big-match: la strada da percorrere è ancora lunga, il lavoro da fare è ancora tanto, le vittorie aiutano ma non devono illudere e la Juventus resta di un altro pianeta e lo ha dimostrato. Certo non è bello vedere un Milan che pensa solo a difendersi in casa sua, davanti a uno stadio stracolmo e in una sfida unica e speciale, ma la realtà è questa e Pippo deve aver saggiamente pensato che giocare a viso aperto contro tali avversari e ben conoscendo i limiti della retroguardia rossonera, avrebbe esposo a rischi di figuracce epocali e, in fondo, una sconfitta con il minimo scarto non è un'umiliazione e il Milan è rimasto in partita per lungo tempo.

Ora bisogna ripartire di slancio lasciandosi da parte le delusione e la cosa è tanto più facile quanto minore è l'illusione di essere improvvisamente tornati grandi in un attimo. Il Milan è stato ridimensionato ma i più realisti già se lo immaginavano e un incidente di percorso non deve far ripiombare nel pessimismo, visto anche che il calendario propone partite tutto sommato accessibili che il Milan visto nelle prime due giornate può vincere, migliorando la sua classifica e restando nelle zone alte. Empoli, Cesena e Chievo sono avversari assolutamente alla portata e l'obiettivo di conquistare nove punti è realistico, ma ci vuole la stessa volontà, la stessa determinazione e la stessa personalità viste contro Lazio e Parma e che sabato hanno lasciato il posto a un'eccessiva timidezza e timore reverenziale. Inzaghi ha incassato le prime tirate d'orecchie presidenziali dopo tanti elogi e sembra deciso a cambiare qualcosa nella formazione: basta con il falso nueve, che contro la Juventus ha portato a essere impalpabili e improduttivi in attacco e spazio al centravanti, ovvero Torres; inoltre trattandosi di turno infrasettimanale e venendo da una sfida molto dispendiosa dal punto di vista psicofisico, bisognerà scegliere chi ha già recuperato fisicamente e mentalmente ed eventualmente lasciare a riposo chi è più affaticato, anche se siamo solo a inizio stagione e problemi di questo tipo non dovrebbero esserci per chi, oltretutto, partecipa a una sola competizione.

Scendere in campo a poche ore dalla delusione subita permette di dimenticare in fretta e questo è l'obiettivo del Milan: lasciarsi alle spalle una sconfitta che tutto sommato si poteva prevedere e mettere in preventivo e ripartire dalle cose buone che si erano viste prima della partita contro la Juventus; in fondo di Juve ce n'è una sola, anche la Roma sembra di un altro pianeta, ma con le altre il Milan se la può giocare, a maggior ragione contro l'Empoli, squadra neopromossa e provinciale, ma che merita comunque grande rispetto. Il Milan ha capito sabato che la strada per tornare grande è lunga e piena di ostacoli, alcuni più bassi, altri molto più alti e difficili da superare; nelle prossime settimane il percorso sembra agevole e sprecare quest'occasione sarebbe davvero un peccato mortale, quindi avanti tutta, sperando di tornare dalla Toscana con tre punti pesanti che facciano tornare il sereno dopo il passaggio dell'uragano bianconero.