Finalmente un tris!

Finalmente un tris!MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 8 aprile 2014, 01:17Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan vince a Marassi contro il Genoa e per la prima volta in questo campionato conquista tre successi consecutivi, tornando in corsa per un posto in Europa League.

Alla vigilia della trasferta di Genova, Seedorf aveva detto che la gara contro il Genoa era la più difficile di questo finale di campionato, un autentico crocevia che avrebbe stabilito se il Milan poteva avere ancora un obiettivo da raggiungere (un posto in Europa League, magari da strappare ai cugini interisti) o se doveva rassegnarsi definitivamente al nulla più assoluto; una partita da vincere e basta, senza pensare tanto al bel gioco e all'estetica e il tecnico è stato accontentato dai suoi ragazzi: il successo è arrivato, in mezzo a tanta sofferenza che, comunque, rende tutto più bello. Soprattutto è arrivata la terza vittoria consecutiva, cosa inedita in questo campionato e i dieci punti nelle ultime quattro partite rilanciano le ambizioni europee del Milan, ancora vagone di coda (insieme al Torino) del trenino che viaggia verso l'Europa (League) ma che sta rimontando giornata dopo giornata, se è vero che solo quattro giornate fa i rossoneri erano a undici punti dal sesto posto e a dodici dall'Inter. Forse la contestazione prima, durante e dopo Milan-Parma ha dato i suoi frutti; forse la scelta societaria di mettere Seedorf davanti alle proprie responsabilità, convincendolo a pensare non solo al futuro (prossima stagione) ma anche al presente (quella attuale) è stata saggia; forse gli stessi giocatori si sono dati una regolata, hanno fatto gruppo e hanno deciso di onorare la maglia che indossano indipendentemente da quale sarà il loro futuro a fine stagione; forse sono vere tutte queste cose insieme, ma sta di fatto che il rendimento è radicalmente cambiato e sono arrivati risultati positivi in serie (quattro), buone prestazioni, ma anche dimostrazioni di saper soffrire per conquistare una vittoria, invece di crollare alla minima difficoltà. Il successo di Genova ha confermato tutto ciò: un buon Milan per venti minuti, cioè fino al gol del vantaggio, ma che poi è stato dominato per lunghi tratti dal Genoa, ma ha resistito, ha segnato con grande cinismo il raddoppio alla seconda occasione avuta in tutta la partita, ha subito il gol che ha dimezzato il vantaggio, ha barcollato sugli assalti rossoblu ma non ha mai mollato e, salvato anche dalle parate di un Abbiati finalmente decisivo in positivo, ha conquistato una vittoria che può essere preziosa, ma in ogni caso è utile per dare entusiasmo e autostima in vista del finale di campionato. Da sottolineare la terza prodezza di Taarabt (tutte in trasferta e ben due a Marassi) e, soprattutto, il primo gol in campionato di Honda, sicuramente in crescita rispetto all'oggetto misterioso di qualche settimana fa. Il lavoro di Seedorf, insomma, sta dando qualche frutto, i risultati si vedono e anche qualora fosse troppo tardi per conquistare un posto in Europa, è comunque consolante vedere finalmente una squadra in campo e non undici giocatori slegati fra loro.

Seedorf cerca di modificare il meno possibile la squadra che nelle ultime settimane ha finalmente dato qualche soddisfazione a lui e a tutto il popolo rossonero: il raffreddore costringe Balotelli alla panchina, ma al suo posto c'è lo scalpitante Pazzini, che da ex doriano vive questa partita come un derby; alle sue spalle confermato il trio di trequartisti (Honda, Kakà e Taarabt), con Montolivo e De Jong coppia di centrocampo; in difesa solo un cambio a sinistra (Constant a sinistra), con Rami-Mexes coppia centrale e Bonera a destra dopo le buone prestazioni delle ultime tre partite. Marassi è gremito nonostante si giochi al lunedì e c'è grande entusiasmo per una sfida sempre molto sentita a livello di tifoserie e che mette di fronte le due squadre più antiche d'Italia. Bella la coreografia iniziale (con tanto di fuochi d'artificio) dei tifosi rossoblu e gran tifo per sospingere il Grifone al risultato di prestigio, ma anche i tifosi rossoneri si fanno sentire in molti frangenti dell'incontro, perchè la trasferta nella Genova rossoblu è una delle più importanti per il cuore pulsante del tifo rossonero, ovvero la Curva Sud.

Rinfrancato dai recenti risultati positivi, il Milan inizia l'incontro con buona personalità, pur con qualche errore di troppo, mantenendo l'iniziativa e il possesso palla contro un Genoa aggressivo ma incapace di rendersi pericoloso. Dopo aver sfiorato il gol del vantaggio in una sola occasione, con Pazzini che arriva in ritardo di un soffio sul cross di Taarabt, il Milan trova il gol con lo stesso Taarabt, che sfrutta un geniale velo di Kakà, avanza palla al piede e dal limite dell'area fulmina Perin con un diagonale chirurgico. L'errore del Milan è di fermarsi qui e di non insistere per mettere K.O. un rivale che ha il tempo di assorbire il colpo e reagire, mettendo alle corde i rossoneri nel finale di tempo, ma sfiorando il gol solo con Bertolacci e con un colpo di testa sbagliato di Mexes che rischia la clamorosa autorete. Buona la prestazione della retroguardia rossonera, che resiste agli assalti e concede poco, grazie alla compattezza della coppia centrale Rami-Mexes, entrambi attenti e concentrati.

La ripresa si apre sulla falsariga del finale di primo tempo: Genoa all'arrembaggio ma poco concreto, Milan chiuso in difesa, con mentalità da provinciale e poche concessioni all'estetica, a dimostrazione che il bagno di umiltà al quale è stato costretto Seedorf ha dato i suoi frutti e ora la squadra sa essere anche concreta al limite del cinismo, come accade quando l'assalto genoano viene interrotto da un contropiede in cui Honda mostra finalmente le sue doti, scatta in velocità, resiste al ritorno dei difensori avversari e supera Perin in uscita con un tocco sotto che manda il pallone a depositarsi placidamente in rete nonostante il disperato tentativo di salvataggio in extremis. La partita sembra chiusa, ma il Genoa non si arrende, ben conscio del fatto che sta giocando meglio del Milan e non merita sicuramente il doppio svantaggio; dopo aver sfiorato la traversa con De Maio prima di subire il raddoppio, la squadra di Gasperini trova il gol sugli sviluppi di un calcio d'angolo, con un tiro di Motta ben indirizzato all'angolino ma non irresistibile e sul quale Abbiati è poco reattivo, facendosi carambolare il pallone addosso per la più classica e sfortunata delle autoreti. Il portiere si riscatta poco dopo, con una parata miracolosa sul tiro di Sturaro e si mostra sicuro in ogni intervento, che sia una respinta di pugno o un'uscita alta sui tanti cross spioventi in area. Il Milan soffre e stenta, ma resiste; Seedorf prova la carta Balotelli al posto di Pazzini per provare a proteggere i pochi palloni che la squadra riesce a portare al di là della metà campo, ma SuperMario non è molto ispirato. Il Genoa ci prova anche con quattro punte, ma il Milan non cede e conquista con grande umiltà e concretezza una vittoria importante, che riapre scenari che sembravano definitivamente chiusi e dà un senso a questo finale di campionato, in cui c'è ancora qualcosa da rincorrere e raggiungere, soprattutto se il rendimento resterà quello delle ultime quattro giornate in cui il Milan è tornato a fare il Milan e una squadra che sembrava allo sbando ha ritrovato compattezza, unità d'intenti e voglia di far bene e i risultati lo confermano.