Finalmente una gioia nel derby!

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lunedì 5 maggio 2014, 01:49Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan si aggiudica la stracittadina grazie a un gol di testa di De Jong nella ripresa; partita bruttina, ma i rossoneri ci hanno creduto di più e hanno vinto meritatamente, regalando una gioia ai loro tifosi.

Il Milan torna a vincere il derby, cosa che non accadeva dal 2011 e il popolo rossonero può finalmente esultare dopo tante delusioni recenti nelle sfide contro l'Inter. E' questo il verdetto della stracittadina n°283, che non verrà certo ricordata come una delle sfide più importanti e spettacolari e che, anzi, ha confermato che il calcio milanese è in una fase di decadenza, ma quando si vince un derby tutto passa in secondo piano, compresa la qualità del gioco e conta solo portare a casa i tre punti che consentono di sentirsi padroni di Milano per una notte e almeno fino al prossimo derby. Il Milan ha vinto meritatamente, perchè ha fatto qualcosa di più, ha giocato meglio e non ha mai corso rischi contro una squadra praticamente incapace di impegnare seriamente Abbiati, che ha vissuto un'inaspettata e piacevole serata da spettatore non pagante. Squadra abbastanza incisiva in attacco, solida e propositiva a centrocampo con il nuovo rombo ideato da Seedorf, impenetrabile in difesa dove il trio francese, con l'aggiunta di De Sciglio, ha sfoderato un'ottima prestazione, fatta di attenzione, concentrazione e determinazione, rendendo inoffensivi Palacio e Icardi. Menzione particolare per De Jong, autore del gol che ha mandato in delirio il popolo rossonero, ma più in generale protagonista di una prova maiuscola, con tanti palloni recuperati e capace di essere un'autentica diga, un muro sul quale tutti gli avversari sono andati inesorabilmente a sbattere rimbalzando indietro. E' lui il simbolo di questo Milan riveduto e corretto da Seedorf: meno fronzoli, niente leziosità, ma tanta quantità e concretezza che hanno portato a una vittoria importante che ci voleva per risollevare il morale di tutto l'ambiente al termine di una stagione grigia. Questo successo consente anche di rimanere in corsa per un posto in Europa League, ma lasciatemi dire che in questo momento ciò interessa poco, perchè serviva vincere e basta, senza pensare ad altro, visto che da troppo tempo mancava una soddisfazione nella partita che più coinvolge e appassiona i tifosi.

E' un derby in tono minore: lo dice la classifica, lo conferma lo stadio, che non si riempie come nelle migliori occasioni o nei tempi d'oro e presenta qualche vuoto, persino nelle due curve; l'atmosfera, comunque, è quelle tipica di ogni derby, con sfottò fra le due tifoserie, cori, striscioni e tutto ciò che rende così speciale una partita che non potrà mai essere come le altre. La coreografia della Curva Sud, organizzata all'ultimo momento quando già era stato annunciato che non sarebbe stata realizzata, in effetti non ha nulla a che vedere con il Milan, l'Inter o il derby in sè, ma richiama un fatto di cronaca di questi giorni e vicende riguardanti la polizia, mentre quella della Curva Nord è più complessa, con vari striscioni e cambi di scenario, ma essendo il settore non completamente pieno, la riuscita non è perfetta nella parte realizzata con le bandierine da sventolare. Sono lontani i derby del passato, sugli spalti e, come si vedrà, anche in campo, ma questo passa il convento in questo momento e bisogna accontentarsi, anche perchè comunque il derby trasmette ansia e tensione a chi lo vive sugli spalti, sperando in una vittoria e temendo una sconfitta.

Seedorf prosegue sulla sua strada con coerenza e senza ripensamenti: qualcuno avrebbe voluto vedere Bonera centrale al posto di uno dei due francesi, invece l'olandese ripropone la difesa transalpina, con Mexes e Rami centrali e Constant a sinistra; molti, compreso lo stesso giocatore, vorrebbero De Sciglio sulla fascia mancina, invece il giovane terzino gioca a destra come vuole Clarence; tutti auspicano un inserimento di Pazzini in attacco che consenta a Balotelli di svariare liberamente su tutto il fronte d'attacco, invece SuperMario è l'unica punta e il Pazzo va ancora una volta in panchina; il centrocampo a rombo è la vera novità, con Taarabt vertice alto e centrale, De Jong vertice basso e Montolivo e Poli ai lati; Kakà è più avanzato e spesso fa la vera prima punta quando, e ciò capita molto spesso, Balotelli svaria o si allontana dall'area.

I primi minuti di partita sono davvero inguardabili, infarciti di errori e senza azioni degne di nota; dopo il quarto d'ora la partita migliora un po' e lo spunto di Nagatomo che da posizione defilata impegna Abbiati sarà di fatto l'unico vero pericolo creato dall'Inter in tutto il primo tempo. Poi sale in cattedra il Milan, che ci mette coraggio e fisico come aveva chiesto Seedorf: Taarabt inventa una verticalizzazione per De Sciglio che, però, sbaglia scelta e, invece di mettere il pallone al centro per un compagno a rimorchio, decide di tirare e colpisce l'esterno della rete. Dopo un diagonale di Balotelli da fuori area che finisce sul fondo, sale in cattedra Kakà, che prima impegna Handanovic sul primo palo, poi riceve un lunghissimo lancio di De Jong e in mezzo ai due centrali interisti, Samuel e Rolando, inventa un tiro da fuori area che va a schiantarsi sulla traversa, per la disperazione sua e di tutto il popolo rossonero, che teme l'ennesimo derby stregato in cui il Milan gioca meglio e poi viene punito al primo tiro in porta degli avversari. E' questa l'occasione più limpida di tutto il primo tempo, ma Kakà non è ancora domo e ci prova anche con un tiro al volo ad alto coefficiente di difficoltà che, infatti, finisce alto. Predominio territoriale, qualche buona occasione, un po' di sfortuna: questo è il primo tempo del Milan, che va al riposo sul risultato di parità, ma avrebbe meritato qualcosa in più.  

Il Milan torna in campo in ritardo rispetto agli avversari nella ripresa, ma questo ormai non fa più notizia nella gestione Seedorf e viene da chiedersi cosa abbia sempre da dire il tecnico negli spogliatoi ai suoi ragazzi. Non cambia il copione della partita, con l'Inter più attendista e il Milan più propositivo, che fa la partita e prova a vincerla. I rossoneri in questa seconda parte di partita usano la testa, nel senso che si rendono pericolosi sui palloni alti: inizia Mexes, incornando fuori di poco un pallone spiovente in area da calcio d'angolo, poi è la volta di De Jong, che sceglie alla perfezione il tempo giusto sul cross di Balotelli da calcio di punizione dalla fascia e batte Handanovic portando in vantaggio il Milan. Grande esultanza del giocatore olandese, al primo gol in questa stagione e migliore in campo, indipendentemente dalla rete segnata; delirio in curva e in tutto lo stadio per una rete tanto attesa e che può finalmente regalare la vittoria nel derby al Milan; siamo, però, solo a metà della ripresa e c'è ancora da soffrire per portare a casa il risultato. Comincia la partita a scacchi fra i due tecnici con le sostituzioni: Seedorf manda in campo Muntari al posto di Poli e poi si gioca la carta Pazzini al posto di Kakà; il Pazzo potrebbe mettere la sua firma su questo derby, deviando impercettibilmente in rete un tiro dalla distanza di Balotelli (che poi ci proverà anche su punizione) forse destinato sul fondo, ma è in fuorigioco e il gol viene annullato, strozzando in gola l'urlo ai tifosi rossoneri che devono continuare a soffrire e a guardare con il cuore in gola un orologio che sembra scorrere sempre più lento. Il fuoriprogramma è l'invasione di campo da parte di un tifoso del Milan, con tanto di bandiera, che raggiunge indisturbato la metà campo prima che gli steward reagiscano e lo portino fuori dal terreno di gioco; intanto il tempo non passa mai, ma fortunatamente l'Inter continua a essere ben poca cosa e gli unici brividi li crea un tiro di Palacio deviato in angolo dall'onnipresente De Jong e un colpo di testa di Milito in pieno recupero che finisce fuori; proprio l'ingresso dell'eroe del Triplete, che tante volte ha castigato i rossoneri, crea qualche preoccupazione supplementare e Seedorf ci mette del suo per agitare i tifosi del Milan, mandando in campo al posto di Constant (con De Sciglio che passa a sinistra) Abate, cioè un giocatore che in un paio di derby ha spalancato la via del gol proprio a Milito con autentici svarioni. Questa volta, però, niente brutte sorprese, la porta rossonera rimane inviolata, il Milan vince il derby e può iniziare la festa, con i giocatori che corrono sotto la curva mano nella mano a prendersi i meritati applausi per una vittoria che mantiene in vita le speranze di Europa League, ma, soprattutto, riconsegna la supremazia cittadina ai rossoneri dopo un lungo periodo buio. L'Inter è ancora avanti in classifica, tre punti più su, ma la notte del derby è rossonera è il Diavolo finalmente può tornare in Paradiso dopo tanti tormenti.