Il Fatal Milan corre sull'Honda

Il Fatal Milan corre sull'HondaMilanNews.it
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lunedì 20 ottobre 2014, 01:39Vista dalla Curva
di Davide Bin
Niente fatal Verona per il Milan che vince nettamente grazie ai gol di un ritrovato Honda che ora è capocannoniere della serie A; la squadra di Inzaghi è ora quarta in classifica e può ancora crescere.

Alzi la mano chi avrebbe detto sei mesi fa che a ottobre Honda sarebbe stato capocannoniere, non solo del Milan, ma di tutto il campionato di serie A; invece è proprio l'ex oggetto misterioso giapponese il trascinatore della squadra di Inzaghi, che ha avuto il merito di trovargli la giusta posizione in campo e di dargli le motivazioni che lo hanno spinto a dimostrarsi un giocatore ritrovato e utilissimo per questo Milan. Ovviamente c'è tanto altro nel successo dei rossoneri al Bentegodi, per una volta terreno di conquista, mentre in passato ha rappresentato una tappa dolorosa e fatale nei percorsi del Milan verso traguardi importanti e un paio di volte sfumati proprio nella città di Giulietta e Romeo. La squadra di Inzaghi ha vinto nettamente contro il Verona, aiutata dai tanti errori commessi, soprattutto in difesa, dai veneti, lanciata verso il successo da una clamorosa autorete di Marques, ma capace anche di approfittare con cinismo e opportunismo di tutti questi errori e abile a sfruttare le debolezze altrui per mostrare i propri pregi. Non è stata una passeggiata come il punteggio lascia erroneamente credere, perchè ci sono volute anche alcune fenomenali parate di Abbiati per blindare il successo e perchè ci sono stati momenti di sofferenza, nel finale dei due tempi, visto che il Verona ci ha sempre creduto orgogliosamente e non si è mai arreso, nemmeno a pochi minuti dalla fine e sotto di tre gol. Ciò che fa davvero ben sperare per il futuro di questo Milan è il fatto che si intravedono ancora ampi margini di miglioramento, perchè la squadra non è certo perfetta e commette ancora errori, ha le solite amnesie e alcuni momenti di calo psicofisico, ma nonostante ciò è quarta in classifica, imbattuta in trasferta, ha il migliore attacco del campionato e gioca a tratti un ottimo calcio; per ora va bene così e l'altissima classifica è lì a un passo, anche se, come dice saggiamente Inzaghi, bisogna tenere i piedi per terra ed evitare sogni troppo arditi, pensando solo a lavorare e fare punti.

In un Bentegodi strapieno e ribollente d'entusiasmo per una sfida molto sentita anche e soprattutto a livello di tifoserie, divise da una feroce rivalità, Inzaghi schiera il solito Milan a trazione anteriore: El Shaarawy (preferito a Menez non al meglio) e Honda spalleggiano Torres, la mediana è composta da Muntari, Poli ed Essien, che ha il delicato compito di non far rimpiangere lo squalificato De Jong, mentre in difesa è Rami ad affiancare Alex, con Abate e De Sciglio confermatissimi sulle fasce. Milan lento e pigro in avvio, visto che il possesso palla c'è, il dominio territoriale pure, ma mancano incisività e velocità; il Verona, però, dà coraggio ai rossoneri, commettendo errori su errori nei disimpegni e facendo letteralmente harakiri quando un innocuo cross di Abate viene svirgolato malamente da Marques che lo infila nella propria porta con Rafael immobile ed esterrefatto. Milan in vantaggio senza nemmeno accorgersene, Verona che prova a reagire con Hallfredsson che sfiora i pali della porta di Abbiati, ma poi si ritrova sotto di due reti, perchè la difesa lascia spazi enormi e una geniale verticalizzazione di El Shaarawy taglia tutta la metà campo avversaria e raggiunge Honda che sfrutta il bel movimento di Torres (l'unica cosa buona nella prova opaca dello spagnolo) e infila in rete. Partita tutta in discesa per il Milan, che però deve fare i conti con l'orgoglio del Verona, che con Toni e Jankovic costringe Abbiati a due superparate che salvano il risultato e mandano i rossoneri al riposo con un doppio rassicurante vantaggio.

Ci si aspetta un Verona all'arrembaggio nella ripresa e, invece, arriva il gol che di fatto chiude la partita: questa volta la verticalizzazione è addirittura di Rami, che sfrutta le praterie lasciate dalla difesa gialloblu e imbecca ancora Honda, che vola indisturbato verso Rafael e lo batte inesorabilmente. E' la rete che affossa definitivamente il Verona e illude il Milan che la vittoria sia già in cassaforte, spingendolo a rallentare e ad arretrare; in effetti la partita si spegne con il passare dei minuti, ma di tanto in tanto il Verona ha qualche sussulto e mette in difficoltà la difesa rossonera, creando (e sprecando) qualche occasione per riaprire la partita. Il gol della bandiera arriva nel finale grazie a Nico Lopez e, fortunatamente, è troppo tardi per sperare nella rimonta, visto che il Milan ha un po' mollato, al contrario degli entusiasti tifosi sugli spalti che sfottono i "nemici" gialloblu con un ingeneroso "Serie B, Serie B" al quale i veronesi rispondono con un irriverente "Vincerete il tricolor", il tutto condito con i soliti insulti reciproci tipici di ogni partita fra queste due squadre. Alla fine il verdetto del campo è Milan 3, Verona 1, forse ingeneroso per i veneti, che hanno lottato con generosità fino alla fine ma sono stati affossati da una difesa colabrodo, in confronto alla quale la comunque traballante retroguardia rossonera sembra una linea Maginot. Come già fatto capire, sono da rimarcare le prove di Honda, Abbiati ed El Shaarawy, con una nota di merito anche per Alex, autore di un recupero difensivo in scivolata degno del miglior Baresi e per il sempre più pimpante Abate, autore di un altro assist vincente per...Marques. Sotto tono, invece, Torres, che non riesce a ritrovarsi dopo il bell'esordio a Empoli, ma per il momento può stare tranquillo perchè a sostituirlo in zona gol ci pensa Honda, il vero motore di questo Milan che viaggia spedito verso le zone alte della classifica e fa sognare il popolo rossonero, che può lasciare soddisfatto il Bentegodi, visto che questa volta è stato il Milan a essere fatale per il Verona!