Il Milan si sblocca e ritrova la vittoria

Il Milan si sblocca e ritrova la vittoriaMilanNews.it
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domenica 5 ottobre 2014, 01:22Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan torna al successo battendo il Chievo in un'altra partita a due volti: primo tempo sofferto, ripresa all'assalto e con i due gol decisivi di Muntari e Honda che regalano un sorriso a Inzaghi e a tutti i tifosi.

Il Milan, reduce da due pareggi consecutivi contro due neopromosse e che nelle ultime tre partite aveva raccolto il misero bottino di due punti, aveva bisogno di tornare alla vittoria e il Chievo poteva essere la migliore "medicina" per curare il lieve malessere, visto che i rossoneri hanno una tradizione molto favorevole contro i clivensi; in effetti è andata proprio così e la squadra di Inzaghi ha ritrovato il successo da regalare ai propri tifosi, visto che il Milan rientrava a San Siro dopo due trasferte consecutive. Ancora una volta abbiamo visto un Milan a due volti, che ha sofferto in un primo tempo in cui si è fatto imbrigliare dagli avversari ed è stato poco incisivo nelle occasioni che è riuscito a creare, ma che poi si è trasformato nella ripresa, entrando in campo più deciso e "cattivo" e trovando i gol che gli hanno permesso di conquistare la vittoria. Inzaghi magari ci farà sapere cosa ha detto negli spogliatoi ai suoi ragazzi per trasformarli da lenti e noiosi in dinamici e grintosi, ma ciò che più conta è che è arrivata la vittoria e, inoltre, per la prima volta in questo campionato la difesa è rimasta imbattuta, nonostante anche questa volta il Milan abbia provato a farsi del male, concedendo qualche occasione ai rivali con clamorosi svarioni che un Chievo dalle polveri bagnate non è mai riuscito a sfruttare.

Inzaghi conferma la formazione ipotizzata alla vigilia: nel tridente offensivo c'è il recuperato Menez con Honda e Torres, quindi El Shaarawy va ancora in panchina; Bonaventura scala a centrocampo accanto a Muntari e De Jong e in difesa, davanti ad Abbiati, c'è un'altra coppia centrale diversa, ovvero Rami-Alex, con i confermatissimi Abate e De Sciglio sulla fasce. Curiosamente la difesa rossonera si trova di fronte ben tre ex che compongono il reparto offensivo del Chievo, ovvero le due punte Paloschi e Maxi Lopez e il trequartista Birsa e c'è da fare gli scongiuri soprattutto per chi crede alla maledizione del gol dell'ex. Pre-partita tutto nuovo e inedito a San Siro per intrattenere il pubblico prima della partita; applausi e cori per Brocchi, tecnico della Primavera che si fa intervistare da Daniele Bossari, ma il momento più entusiasmante è quando improvvisamente lo speaker dello stadio Gegio spunta in Curva Sud, racconta brevemente la storia del settore che è il cuore pulsante del tifo rossonero e poi consegna il microfono al vocalist della curva per permettergli di lanciare qualche coro perfettamente udibile con il nuovo impianto audio che ha l'unico neo di spaccare letteralmente i timpani ai presenti, soprattutto in occasione degli spot pubblicitari. Insomma un amarcord anche per i curvaioli, ricordando quando con l'impianto voce montato in transenna era più facile dirigere il tifo e lanciare i vari cori. Poi si torna alla normalità, con il riscaldamento delle squadre in campo in attesa dell'inizio della sfida.

Il primo tempo non promette nulla di buono: il Milan prova a fare la partita come da copione e mantiene il dominio territoriale e il possesso palla, ma la squadra è lenta e prevedibile, il ritmo non è elevato e mancano intensità e precisione. Le occasioni non sono tantissime e peccano tutte di imprecisione: il rasoterra di Menez, imbeccato da uno dei rari spunti di De Sciglio sulla sinistra, sfila a lato della porta; la conclusione di Torres, deviata quasi involontariamente da Bonaventura, non ha miglior fortuna e anche un tiro di Honda sfiora solo il palo della porta di Bardi; ci prova anche Torres, che non trova la porta sugli sviluppi di un calcio d'angolo che crea un po' di scompiglio in area del Chievo; non va meglio con le soluzioni aeree e, infatti, il colpo di testa di De Jong non inquadra la porta. Il Chievo risponde con un tiro al volo senza troppe pretese di Paloschi e con una conclusione dalla distanza di Hetemaj che finisce alta. Portieri praticamente inoperosi, insomma e la logica conseguenza è lo 0-0 che non si sblocca e il popolo rossonero comincia a rumoreggiare quando Mazzoleni manda le squadre negli spogliatoi per l'intervallo. 

Milan più pimpante e deciso nella ripresa: Torres ha un buon pallone in area ma cade banalmente da solo vanificando l'occasione e dimostrando di non essere in gran serata ma in versione alquanto sbiadita. Un tiro al volo di Menez non centra la porta, ma ora il Milan spinge con più convinzione e si rende più pericoloso. Il francese è sicuramente il più mobile e intraprendente, nonostante la settimana tribolata per un fastidio fisico: si sposta a destra, sinistra, poi passa al centro, tenta dribbling, slalom, assist e tiri in porta e un suo cross insidioso viene salvato da un difensore avversario quasi sulla linea di porta, senza che alcun attaccante rossonero riesca a ribadirlo in rete. Come si suol dire, però, il gol è maturo e arriva quando un cross di Honda repinto di testa diventa un assist per Muntari che si coordina e scocca un tiro al volo che batte per terra e si impenna finendo alle spalle di Bardi. Gol spettacolare, ma resta da stabilire se la traiettoria è voluta o fortunosa, ma poco importa, perchè la cosa importante è che il Milan è riuscito a sbloccare una partita che si stava facendo sempre più ostica e difficile. Il Milan insiste e prova a chiudere la partita, ma Honda arriva leggermente in ritardo sull'assist di Abate servito da un bel lancio di De Jong; la squadra di Inzaghi ora trova più spazi e prova a sfruttarli con il solito Menez che scarica il tiro su Bardi che para con il volto e rimane a terra intontito. Quando sembra che il Milan possa controllare a suo piacimento la partita e magari chiuderla con il gol del raddoppio, vista anche la moscia reazione del Chievo, arriva il clamoroso svarione a centrocampo di Muntari che rischia di rovinare tutto, perchè innesca una ripartenza tre contro uno che Lazarevic spreca permettendo a De Sciglio di recuperare invece di servire due compagni soli davanti ad Abbiati. Il Chievo prende improvvisamente fiducia, il Milan si spaventa un po' e un cross di Meggiorini mette in affanno la difesa rossonera, ma Alex sbroglia la situazione potenzialmente letale. Inzaghi manda in campo lo scalpitante El Shaarawy al posto di Torres e il Faraone si mette subito in mostra con una volata perentoria delle sue che costringe i difensori avversari al fallo. La punizione viene battuta da Honda, che con un gran sinistro scavalca la barriera e batte Bardi facendo esplodere San Siro; finalmente la paura si dissolve e la vittoria sembra in cassaforte. El Shaarawy ha voglia di mettersi in mostra e serve un pallone invitante a Bonaventura che, però, sbaglia un autentico rigore in movimento mettendo a lato di poco. Alla fine applausi convinti per tutti da parte dei tifosi rossoneri soddisfatti per aver visto una ripresa spettacolare dopo un primo tempo sicalbo e noioso. Brillanti Honda, Menez, Bonaventura e anche El Shaarawy nello spezzone di partita in cui è stato impiegato; solito arcigno lottatore De Jong, Muntari in versione Dr. Jekyll e Mr. Hide, con un gran gol ma anche uno svarione che poteva costare caro, mentre un po' in ombra Torres; in difesa buona la prestazione di Rami e Alex, anche se l'attacco del Chievo non è stato certo un granchè. Contava vincere e la vittoria è arrivata, quindi bene così, anche se il cantiere Milan rimane aperto e Inzaghi cerca ancora quella continuità nell'arco dei novanta minuti che servirà quando gli avversari saranno più pericolosi di questo Chievo; per il momento un Milan a sprazzi basta per tornare alla vittoria e riprendere a correre in classifica dopo una frenata prolungata.