Ora bisogna vincere

Ora bisogna vincereMilanNews.it
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sabato 7 marzo 2015, 01:10Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan ospita il Verona e deve assolutamente conquistare i tre punti, importanti non tanto e non solo per la classifica, ma anche per molti altri motivi.

Un girone fa il Milan conquistava un importante successo al Bentegodi contro il Verona, grazie anche a una doppietta di Honda e balzava al quarto posto, a un solo punto dal terzo, sognando di rientrare in Europa dalla porta principale; nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata l'ultima vittoria in trasferta dei rossoneri, che da quel momento non sarebbero più arrivati due successi consecutivi e che il fantasista giapponese sarebbe rimasto a secco di gol (sei in poche giornate poi il nulla) e ciò basta a dimostrare che diciannove partite dopo molto è cambiato in casa Milan e, ovviamente, in peggio. La squadra di Inzaghi arranca a metà classifica, il terzo posto ormai è irraggiungibile ed è molto difficile anche pensare a un piazzamento in Europa League, una volta obiettivo snobbato, ma che ora sarebbe davvero tanta roba per un piccolo Diavolo. Lo scialbo pareggio di sabato scorso, proprio a Verona ma contro il Chievo, ha subito smorzato il moderato entusiasmo derivante dalla (sofferta) vittoria contro il Cesena penultimo in classifica e il Milan ora si appresta a chiudere un miniciclo di partite abbordabili (di cui ben tre a San Siro) in cui si sperava in un filotto di vittorie con conseguenti 12 punti per alimentare la classifica e, invece, ben che vada ne arriveranno solo otto, ammesso e non concesso che i rossoneri riescano a battere un Verona battagliero, reduce dal confortante successo di Cagliari, ma sempre a caccia di punti salvezza.

Inzaghi deve anche blindare la sua panchina, perchè il rendimento negativo in questi primi due mesi del 2015 lo ha messo in discussione e la sensazione è che non centrando nemmeno l'obiettivo minimo stagionale, ovvero l'Europa League, la sua avventura alla guida del Milan potrebbe considerarsi già conclusa dopo la prima stagione da tecnico. Qualcuno ipotizza addirittura un eventuale esonero in caso di risultato negativo contro il Verona, ma bisogna chiedersi a cosa gioverebbe tutto ciò, visto che avrebbe poco senso mandare via un tecnico per mettere al suo posto il vice (Tassotti), non avendo in questo momento la possibilità di trovare un allenatore "da Milan" e, soprattutto, dovendo poi pagare tre allenatori (il Milan ha ancora sotto contratto anche Seedorf). Meglio non umiliare chi ha contribuito a fare la storia di questa squadra e proseguire così fino a fine stagione, anche perchè Inzaghi ha sicuramente delle colpe che sono state sottolineate più volte anche da chi vi scrive, ma non è nè il solo nè il maggiore responsabile di questa situazione, creata più che altro da chi nelle ultime stagioni ha impoverito, anzi distrutto, la rosa e ha dato in mano a un tecnico inesperto un gruppo non all'altezza spacciandolo poi come forte e competitivo solo per giustificare mancati acquisti per rinforzarlo adeguatamente.

In questa situazione tutt'altro che tranquilla bisogna pensare a battere il Verona, non tanto e non solo per la classifica, quanto per dare una soddisfazione a tifosi sempre più delusi e disillusi, per provare a dare un senso al finale di stagione, per onorare la gloriosa maglia rossonera e per ritrovare un po' di serenità, tranquillità, entusiasmo e autostima. Certo una vittoria consentirebbe di tenere vivo il sogno Europa League (ammesso che sia un sogno...), ma il popolo rossonero vuole finalmente vedere una squadra degna di tal nome e non undici giocatori che in campo non sanno cosa fare, non hanno la minima idea di gioco e si affidano solo a complicate e cervellotiche inziative personali. E' stato umiliante farsi dominare in casa dall'Empoli, non è stato gratificante battere il Cesena con troppa sofferenza, è stato deludente vedere il Milan arrancare anche contro il Chievo, creando poche occasioni, giocando in modo troppo lento, compassato e scontato e rischiando anche la sconfitta. Ci vuole finalmente una svolta, anche se potrebbe essere troppo tardi per il raggiungimento di eventuali obiettivi, ma vogliamo vedere una squadra che mantenga le promesse di inizio stagione, che giochi con coraggio, determinazione, grinta e orgoglio, invece di spaventarsi di fronte ad avversari assolutamente alla propria portata. Inzaghi è ancora alla ricerca del modulo giusto e della formazione tipo e ciò la dice lunga sull'andamento di questa stagione; siamo a due terzi del campionato e il Milan ha cambiato molto, troppo spesso volto, rimanendo senza un'identità precisa, soprattutto nel gioco. Negli ultimi tempi c'è il grande alibi delle tante assenze per infortuni e squalifiche, visto che da molte settimane la lista degli indisponibili e costantemente a due cifre, ma in ogni caso ci si aspettava di più da questa squadra e ora si spera almeno in un finale di stagione dignitoso. Ecco perchè è importante vincere contro il Verona; bisogna provare a ripartire, indipendentemente da chi scenderà in campo, a prescindere da formazione e moduli, ma dando tutto e dimostrandosi degni della maglia che si indossa. La difesa non prende gol da due partite, ma i rischi non sono mancati, al netto della qualità degli avversari, certo non eccezionale (si affrontavano Cesena e Chievo, non Juventus e Real Madrid...); il centrocampo fatica a costruire gioco e anche a fare un filtro decente davanti alla difesa e le contemporanee assenze di Montolivo e De Jong complicano ancor di più la situazione; l'attacco stenta, visto che il centravanti di turno (ora Destro) riceve pochi palloni giocabili, Menez è sempre troppo individualista, ma quando si riesce a costruire qualche bella azione, con almeno tre passaggi di fila azzeccati e giocando da squadra, spesso e volentieri il gol o almeno l'occasione pericolosa arriva. Nessuno chiede la luna, ma si vuole almeno vedere una squadra con una difesa sufficientemente solida, con un centrocampo che sappia alimentare il gioco e garantire copertura alla difesa e un attacco che riesca a mettere in difficoltà le difese avversarie; è il "minimo sindacale" che si può pretendere da una squadra come il Milan, insieme a una vittoria contro il Verona, per provare a ripartire e trovare quella benedetta svolta, tante volte annunciata e cercata ma mai arrivata.