Secondo trofeo per mister Pippo

Secondo trofeo per mister PippoMilanNews.it
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giovedì 6 novembre 2014, 01:33Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan conquista il trofeo Luigi Berlusconi battendo 2-0 il San Lorenzo campione del Sudamerica in un San Siro deserto; Pazzini nel primo tempo e Bonaventura nella ripresa regalano il secondo trofeo, seppur amichevole, a Inzaghi, dopo il TIM di que

Mentre in molti stadi d'Europa si giocano le sfide di Champions League, il Milan, che ha tanta nostalgia della "musichetta" della più importante competizione europea, dalla quale è escluso in questa stagione, prova a respirare un po' di aria internazionale sfidando il San Lorenzo de Almagro, che ha vinto la Coppa Libertadores e si appresta a disputare il Mondiale per club; gli argentini hanno un primo tifoso molto speciale, ovvero Papa Francesco, quindi questa partita assume un curioso significato, visto che si può parlare di sfida fra...Diavolo e acquasanta. Ovviamente una semplice amichevole "estiva" spostata in un piovoso giorno infrasettimanale di novembre, disputata da una squadra che nelle ultime partite ha stentato e deluso, non poteva certo attirare il pubblico delle grandi occasioni e, infatti, sono presenti sugli spalti non più di 5000 persone, con una buona rappresentanza di tifosi argentini, sparsi in ogni settore del primo anello, visto che secondo e terzo anello sono chiusi e anche la Curva Sud per una volta trasloca al centro del primo anello arancio. Sono lontani i tempi in cui il Trofeo Berlusconi si disputava fra Milan e Juventus in uno stadio strapieno anche nei giorni intorno a Ferragosto in cui Milano dovrebbe essere deserta, ma già da qualche anno questo trofeo aveva perso un po' di interesse, visto che una volta era stato disputato addirittura a gennaio, nella scorsa stagione è saltato e in questa, terminato l'accordo pluriennale fra Milan e Juventus, è stato spostato in una data poco appetibile per vari motivi (era anche serata di Champions League, quindi molta gente ha preferito rimanere a casa al calduccio a gustarsi calcio "ufficiale"). Lo scarso interesse per la partita è dimostrato anche dal fatto che al trofeo "di famiglia" non erano presenti nè il presidente Berlusconi nè la figlia Barbara ed è toccato al solito immancabile Galliani fare gli onori di casa anche al momento della premiazione. Una serata per pochi intimi (nemmeno in diretta Tv per l'embargo Champions perchè è vietato trasmettere altre partite negli orari in cui vanno in onda le sfide per la coppa "dalle grandi orecchie") ed era una cosa ampiamente prevedibile, visto che la collocazione temporale ideale per questo tipo di partite sarebbe quella estiva, in fase di precampionato come è sempre stato. 

La partita aveva poco da dire e poco ha detto: un Milan infarcito di seconde linee e di giocatori con pochi minuti "ufficiali" nelle gambe ai quali Inzaghi ha voluto dare un contentino e un'occasione per mettersi in mostra e magari metterlo in difficoltà nelle scelte future, ha sfidato al piccolo trotto una squadra che ha fatto un blitz intercontinentale per onorare l'impegno ma chiaramente non ci ha messo lo spirito e l'ardore agonistico delle partite ufficiali. La sfida è stata in alcuni frangenti anche gradevole, ma non si sono viste molte occasioni da gol; Pazzini ha sfruttato al meglio l'occasione concessagli da Inzaghi, segnando con una zampata da opportunista (proprio alla Inzaghi) il gol del vantaggio,  mettendoci tanto impegno e vincendo il duello alla distanza con Torres, entrato nella ripresa e che ha sbagliato alcune occasioni propizie confermando di essere lento e non certo brillante. Anche Niang, titolare nel tridente con Pazzini ed El Shaarawy, ci ha messo molto impegno, a volte ha pasticciato o esagerato nei numeri fini a se stessi, ma ha fatto vedere buone cose e ha anche colpito un palo nella ripresa; a centrocampo buona prova di Van Ginkel, che vorrebbe più spazio e ha provato a meritarselo, mentre Essien non ha convinto e Saponara è andato a sprazzi, mettendosi in mostra soprattutto con l'assist per il gol di Pazzini; in difesa De Sciglio è sembrato in crescita giocando sulla fascia destra, perchè in fondo lui è destro ma si ostina a voler giocare a sinistra e viene da chiedersi perchè; sulla fascia mancina ha giocato Armero (senza infamia e senza lode) mentre al centro della retroguardia si è rivisto l'epurato Mexes in coppia con il connazionale Rami. In porta un tempo a testa per Abbiati e Agazzi e, ovviamente, non si è trattato dell'unico cambio, visto che c'è stata la solita girandola di sostituzioni nella ripresa, con molti innesti fra i quali quello del molto atteso giovanissimo Mastour che, un po' bloccato dall'emozione (San Siro fa tremare le gambe anche quando è deserto...), non ha mostrato i numeri da favola di quando gioca con i suoi coetanei. Il raddoppio è arrivato solo nel finale, quando Bonaventura ha ribadito in rete un tiro di Torres deviato dal portiere Franco, legittimando una vittoria quasi mai a rischio, visto che il San Lorenzo si è reso pericoloso solo in un'azione con doppia occasione (palo colpito e clamoroso gol sbagliato a porta vuota da pochi passi). Nella girandola di sostituzioni anche la fascia di capitano ha cambiato spesso braccio: da Abbiati a Pazzini e poi a De Sciglio ed è toccato proprio a quest ultimo l'onore di alzare il Trofeo Berlusconi, sperando che sia di buon auspicio per il Milan e per lo stesso ragazzo, che vorrebbe essere il capitano del futuro e magari alzare coppe ben più prestigiose. Da segnalare i tanti applausi e i cori della curva per Mario Yepes, difensore colombiano da questa stagione al San Lorenzo ma che in passato ha vestito la maglia rossonera lasciando un ottimo ricordo e diventando un idolo della curva che lo ha sempre osannato e ammirato. 

Tutto sommato una serata gradevole per quei pochi che hanno deciso di passarla allo stadio: i tifosi delle due squadre si sono mischiati sugli spalti fraternizzando (i più scatenati tifosi argentini avevano inizialmente invaso festosamente la tribuna rossa e dopo i primi minuti di partita sono stati spostati nel primo anello verde) e il Milan ha conquistato un trofeo, che non sarà la Champions League, ma aiuta a dimenticare le amarezze dell'ultima settimana e dà un po' di entusiasmo e serenità a un gruppo che deve ritrovarsi e tornare a giocare con spensieratezza e senza pressioni come a inizio stagione. Si tratta del secondo trofeo (dopo il TIM di questa estate), seppur amichevole, per Pippo Inzaghi, oltretutto premiato prima della partita come miglior realizzatore nella storia del Trofeo Berlusconi (ha segnato sette gol con due diverse maglie, quella del Milan e quella della Juventus); speriamo sia di buon auspicio anche per lui e che magari in futuro in una serata come questa si torni ad ascoltare la musichetta della Champions in uno stadio pieno e ribollente d'entusiasmo e non a giocare un'amichevole, seppur di prestigio, davanti a spalti deserti.