Serve il cuore Milan per matare il Toro

Serve il cuore Milan per matare il ToroMilanNews.it
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sabato 10 gennaio 2015, 01:12Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri affrontano l'insidiosa trasferta all'Olimpico di Torino per provare a conquistare la prima vittoria del 2015 dopo il passo falso contro il Sassuolo.

~Nella giornata in cui si sfidano fra loro le prime quattro della classifica, sarebbe stato bello parlare di occasione buona per recuperare punti a chi sta davanti e dare l'assalto al terzo posto, ma l'inopinata sconfitta casalinga contro il Sassuolo, che ha reso amara l'Epifania rossonera, ha spinto il Milan lontano dal podio del campionato e fatto ripiombare l'intero ambiente nella depressione, dopo l'entusiasmo creato dai buoni risultati contro Napoli, Roma e Real Madrid alla fine del 2014. Il Milan, però, deve provare a rialzarsi subito e per farlo deve affrontare al meglio una trasferta molto insidiosa, in casa del Torino, squadra che non sta per ora ripetendo l'esaltante campionato scorso, ma che sa essere comunque avversario ostico e difficile da affrontare. Inzaghi vuole un pronto riscatto e con lui tutto il popolo rossonero, che sognava un Milan finalmente vincente e convincente e, invece, per ora ha dovuto riporre i sogni nel cassetto e scontrarsi con la dura realtà di una squadra che non ha ancora fra le sue doti la continuità di rendimento e risultati. Contro il Sassuolo i rossoneri hanno mostrato vecchi difetti che sembravano ormai dimenticati: mancanza di personalità, poca corsa, determinazione solo a tratti, gioco lento e prevedibile, attacco poco pungente, centrocampo in balia dell'avversario e difesa traballante e con il solito incancellabile vizio di subire gol su palla inattiva. Prima di sognare traguardi precisi, bisogna risolvere tutti questi problemi e bisogna farlo in fretta, perchè la classifica rimane corta e sta ancora aspettando le tante squadre che non hanno continuità di rendimento, ma fra poco il distacco dalle posizioni che contano potrebbe diventare ampio e non consentire più di sperare in una rimonta.

La buona notizia è che Inzaghi ha praticamente tutta la rosa a disposizione e, quindi, l'imbarazzo della scelta in tutti i reparti: ci sono giocatori affaticati o acciaccati che in questi giorni si sono allenati poco, ma l'emergenza per infortuni o squalifiche sembra finita e ora sta all'allenatore fare le scelte giuste per schierare la formazione migliore. Il Torino sembra un altro avversario che non concederà certo ampi spazi giocando a viso aperto, quindi potrebbe riproporsi il problema di attaccare una difesa chiusa con un attacco "leggero", qualora Pippo non puntasse su Pazzini, fino a ora utilizzato molto poco. Nei minuti giocati contro il Sassuolo, il Pazzo ha costruito la sola vera occasione di tutta la ripresa per il Milan e ciò dimostra che, contro certe squadre, schierare un centravanti "vero" è una priorità, mentre quando si affrontano formazioni che giocano a viso aperto, anche la soluzione con Menez al centro del tridente può funzionare, soprattutto quando c'è da ripartire in velocità. Il francese è stato uno dei più deludenti contro il Sassuolo e anche questa è una spiegazione per la sconfitta, perchè in questa prima metà del campionato il Milan ha sempre brillato quando Menez ha giocato grandi partite, ma si sa che la continuità (all'interno della singola partita e più in generale nell'arco di una stagione) non è certo la miglior dote dell'attaccante transalpino.

Inzaghi deve valutare bene le condizioni di tutti i giocatori per scegliere l'undici iniziale e qualche indicazione c'è, ma le sorprese sono sempre possibili, soprattutto quando si ha la sensazione che abbia qualche dubbio da sciogliere solo a ridosso del match. Ovviamente sarà una partita particolare per Alessio Cerci, grande ex del match, ma le sue condizioni attuali non gli consentono di poter sperare in una maglia da titolare, perchè l'attaccante è sembrato indietro di condizione e poco brillante, ma sono sicuro che Inzaghi gli darà spazio nel corso della partita, come successo martedì contro il Sassuolo. Sicuramente serviranno giocatori motivati, determinati e grintosi, che riducano al minimo gli errori e giochino con il cuore contro una della squadra che ha proprio nel mitico "cuore Toro" una delle sue caratteristiche principali. Contro il Sassuolo si sono visti troppi errori per superficialità e scarsa concentrazione e un paio di questi sono costati cari: palle banalmente perse a centrocampo, passaggi sbagliati e intercettati dal feroce pressing alto degli avversari, scarsa lucidità; non è questo il Milan promesso da Inzaghi, ovvero la squadra che doveva perdere solo contro avversari evidentemente più forti e non con quelli eventualmente più motivati e sono sicuro che Pippo sia il primo fra i delusi dalla prestazione della sua squadra nel giorno dell'Epifania e per questo avrà chiesto ai suoi ragazzi un pronto riscatto. Inutile parlare di classifica e obiettivi, perchè ora l'unico vero obiettivo è tornare a vincere e, possibilmente, giocare bene; ci sarà tempo più avanti per guardare la classifica e capire dove realmente si può arrivare, ma per certi obiettivi servirebbe una continuità che in questo momento non si vede. Dispiace perchè in questo girone di andata il Milan ha vinto gli scontri diretti con le squadre che attualmente occupano il terzo posto (Lazio e Napoli), ma i tanti punti gettati via banalmente contro squadre come Empoli, Cesena, Palermo e Sassuolo hanno tarpato le ali ai rossoneri, costretti a guardare dal basso verso l'alto squadre con le quali hanno dimostrato di poter competere nella singola sfida. Inzaghi sa che questa squadra deve crescere molto sotto tanti punti di vista e in questo senso la trasferta di Torino rappresenta un'altra tappa importante per compiere dei progressi; vogliamo un Milan nuovamente vincente e convincente, in modo da poter considerare la sconfitta contro il Sassuolo solo un fastidioso passo falso, ma prima di tutto vogliamo un Milan che giochi con il cuore, per matare il Toro e tornare a sorridere.