Un'altra occasione sprecata

Un'altra occasione sprecataMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
lunedì 24 novembre 2014, 01:34Vista dalla Curva
di Davide Bin
Finisce 1-1 un brutto derby di Milano pieno di errori: rossoneri in vantaggio con Menez nel primo tempo, pareggio nerazzurro con Obi, due traverse (una per parte) e poco altro.

Alla fine rimane un po' di amaro in bocca e la sensazione che il vero spettacolo si sia visto solo sugli spalti; il derby in campo è stato francamente bruttino, giocato da due squadre che hanno fatto di tutto per dimostrare che il calcio milanese attualmente vive una fase di declino, dal momento che si sono visti più errori grossolani che occasioni da gol, con Muntari primatista assoluto per distacco nella classifica delle giocate orribili. Potremmo definirlo il derby del "vorrei ma non posso", nel senso che le due squadre hanno provato a giocare e a prevalere una sull'altra, ma hanno solo fatto capire che meritano la classifica non certo esaltante che occupano e se si pensa che solo una decina di anni fa Milan e Inter si sfidavano in una doppia storica semifinale di Champions League, viene proprio da pensare che i tempi sono cambiati radicalmente. Il Milan rimaneggiato schierato da Inzaghi ha accarezzato il sogno della vittoria portandosi in vantaggio nel primo tempo con l'azione più bella di tutta la partita, ma non ha saputo gestire il vantaggio fino alla fine, si è fatto raggiungere nella ripresa e quando El Shaarawy ha spedito sulla traversa la palla della vittoria si è capito che il successo sarebbe sfuggito; il rammarico aumenta al pensiero di quel tiro sporco di Poli con tanto di deviazione a trenta secondi dalla fine del recupero che è uscito di poco con Handanovic immobile e ormai battuto, perchè conquistare la vittoria in extremis sarebbe stata una gioia doppia e, invece, rimane solo l'amaro in bocca che l'ennesima occasione sprecata lascia al popolo rossonero, che ha sostenuto la squadra a gran voce, ha dato spettacolo con la coreografia organizzata e realizzata dalla Curva Sud e avrebbe meritato la soddisfazione della vittoria, anche se poi alla fine il pareggio è forse il risultato più giusto, visto che le due squadre si sono divise equamente gol, traverse e occasioni (pochine per la verità). L'impegno c'è stato, ma il valore della squadra è quello che è e molti limiti sono apparsi evidenti anche in quest'occasione e ora le partite senza vittoria sono cinque consecutive e anche questo è un dato singificativo.

Inzaghi conferma il Milan ipotizzato alla vigilia: davanti a Lopez c'è una difesa inedita e quasi obbligata, con Rami terzino destro, Zapata e Mexes centrali e De Sciglio a sinistra; a centrocampo c'è il duo ghanese Muntari-Essien, con Bonaventura e El Shaarawy esterni con il delicato compito di aiutare in copertura e dare una mano in avanti, dove il punto di riferimento è Torres con Menez libero di svariare a suo piacimento. Singolare la situazione di Mexes, che in poche settimane è passato da epurato e quasi fuori rosa a capitano proprio nel derby e ciò perchè in campo c'è un Milan rimaneggiato ma che Inzaghi vuole comunque con l'occhio della tigre per cercare di vincere la partita più importante della stagione per i tifosi rossoneri, perchè la stracittadina è sempre un evento unico e speciale e lo dimostra il fatto che San Siro è finalmente tutto esaurito e ribollente d'entusiasmo. Soliti cori, soliti sfottò fra le due curve e poi il particolare derby del tifo che va in scena pochi minuti prima della partita con l'apertura delle spettacolari coreografie; la Curva Sud punta sul macabro e diabolico ispirandosi al film "Saw - L'enigmista", la Curva Nord risponde con un'autocelebrazione ricordando che i suoi militanti frequentano sempre gli stessi posti, lo stesso bar (riprendendo una frase degli 883) e, soprattutto, non lasciano mai sola la squadra. Quando le squadre entrano in campo l'atmosfera è quella tipica e magica di ogni derby che si rispetti; lo spettacolo sugli spalti c'è, ora la parola passa al campo...

La montagna dell'attesa partorisce il topolino di un primo tempo sostanzialmente brutto e con poche emozioni: Muntari inaugura la sua personalissima collezione di giocate orribili spalancando la via della porta a Icardi con un incomprensibile passaggio orizzontale verso nessun compagno, ma fortunatamente l'attaccante nerazzurro si fa ipnotizzare da Diego Lopez che respinge di piede e sventa la minaccia. Pericolo scampato e gigantesco sospiro di sollievo del popolo rossonero, mentre il tiro di Guarin è decisamente meno minaccioso e il portiere rossonero lo blocca senza troppe difficoltà. Il primo tiro in porta del Milan arriva a metà tempo ed è subito vincente: El Shaarawy triangola con Essien, fugge via sulla sua fascia e mette al centro un pallone che Menez manda in rete con un piatto al volo di rara bellezza; un gol spettacolare che è una gemma che risplende ancor di più in mezzo a tanta mediocrità e, soprattutto, fa esplodere di fellcità la Milano rossonera. Non c'è altro in un primo tempo già caretterizzato da molti errori vistosi e grossolani da parte di entrambe le squadre, con il Milan chiuso, compatto e pronto alle ripartenze e l'Inter che tiene maggiormente il possesso palla, prova a fare la partita ma non combina granchè e, tutto sommato, la tanto temuta scossa dovuta al cambio dell'allenatore non si vede.

Non cambia il copione nella ripresa, anche perchè l'Inter deve cercare la rimonta e il Milan punta tutto sulle fulminee ripartenze; l'errore dei rossoneri è forse quello di farsi schiacciare un po' troppo, anche se poi la prima occasione è un tiro da posizione defilata di Bonaventura che una deviazione di Ranocchia per poco non rende beffardo per l'impietrito Handanovic. Una mischia in area rossonera mette i brividi e dimostra che la difesa milanista comincia a essere poco reattiva e di lì a poco la cosa si ripeterà con esiti ben peggiori: sul cross di Nagatomo, Zapata rinvia corto ed Essien non chiude con tempestività su Obi che prende la mira e con un rasoterra angolato batte Lopez. Tutto da rifare per il Milan e Inzaghi prova a cambiare qualcosa sostituendo l'impalpabile Torres con Honda e passando al 4-3-3; il piano sembra funzionare e una fulminea verticalizzazione Essien-Bonaventura spalanca la via della rete a El Shaarawy, che arriva davanti a Handanovic e clamorosamente spedisce il pallone sulla traversa invece che in rete per la disperazione dei tifosi rossoneri, che già pregustavano il nuovo vantaggio. Intanto finisce la pazienza di Inzaghi nei confronti di Muntari, che ne sta combinando di tutti i colori e arriva la sostituzione con Poli. Honda sembra ispirato e in grado di cambiare l'inerzia della partita, ma la sua conclusione in porta non sorprende Handanovic, mentre ben più pericolosa è la girata di Icardi che scheggia la traversa e fa correre un lunto brivido di paura lungo le schiene dei tifosi del Milan. Ci sono ancora un paio di potenziali occasioni (una per parte per El Shaaarwy e Guarin, ma le difese sono attente e chiudono) e poi, in pieno recupero, l'ultimo fremito, con l'incursione sulla destra del volenteroso e positivo Rami, che mette un pallone basso al centro sul quale arriva Poli e il suo tiro deviato finisce fuori di poco per il rammarico dei tifosi rossoneri.

Finisce senza vincitori nè vinti e questa volta nessuno potrà sentirsi padrone di Milano; partita dai contenuti tecnici modesti, anche se in fondo vedere un derby bello non è mai facile, perchè prevale la tensione e l'emozione spesso gioca brutti scherzi. Il Milan ha sprecato una ghiotta occasione, perchè gestendo meglio il vantaggio avrebbe potuto portare a casa una vittoria importante ed esaltante per vari motivi, invece la striscia di partite senza successi si allunga e la classifica non è un granchè. La notte del derby non ci ha regalato la gioia che volevamo e adesso i punti buttati al vento in modo banale cominciano a essere tanti, così come le occasioni sprecate.