Un Milan bello e sprecone subisce un'altra beffa

Un Milan bello e sprecone subisce un'altra beffaMilanNews.it
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lunedì 3 marzo 2014, 01:22Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri dominano la Juventus per un tempo intero, ma non concretizzano nemmeno un'occasione, vanno sotto allo scadere del tempo e nella ripresa calano e si arrendono; ancora una volta buona prestazione ma zero punti...

Il calcio è strano e a volte bizzarro, però ha regole non scritte e spietate che scattano senza pietà; una di queste dice che se non segni e sprechi tutte le occasioni che crei, prima o poi vieni punito e beffato, soprattutto se di fronte hai un avversario forte e cinico che sa sfruttare al meglio ogni tuo minimo errore; è successo proprio questo in Milan-Juventus e la sconfitta dei rossoneri ha dell'incredibile, soprattutto per ciò che si è visto nel primo tempo. Mettiamola così: se una persona avesse visto solo i primi quaranta minuti della partita e poi fosse venuta a sapere del risultato finale avrebbe pensato a uno scherzo, perchè sembrava impossibile che il Milan potesse perdere una partita che stava dominando, mettendo sotto la Juve che quasi mai ha sofferto così in questa stagione; i più scaltri, però, purtroppo avevano già capito come sarebbe andata a finire, perchè dopo tanti sprechi il destino è segnato e puntualmente è avvenuto che un avversario alle corde abbia assestato un colpo nel momento più opportuno, ovvero allo scadere del primo tempo, che ha fatto traballare chi fino a quel momento sembrava destinato al successo e poi ha completato l'opera nella ripresa con il colpo del K.O. Al Milan rimangono i complimenti per la prestazione e la rassicurante sensazione di essere sulla strada giusta, ma ancora una volta, come contro l'Atletico Madrid, è arrivata una crudele beffa dopo aver giocato meglio rispetto a un avversario più forte e ciò deve far capire al gruppo che bisogna proseguire così e, magari, migliorare le cose che ancora non vanno, cioè la precisione davanti alla porta e la concretezza, perchè giocare bene è positivo, ma se non la butti dentro non va bene. 

Seedorf non rischia De Sciglio, recuperato da poco e schiera Abate a destra con Emanuelson a sinistra; Rami e Bonera sono i centrali difensivi, Montolivo e De Jong la coppia di centrocampo, con Taarabt, Kakà e Poli dietro Pazzini, uomo mascherato e vice Balotelli. Un Milan simile a quello visto contro l'Atletico Madrid, cioè più equilibrato ma comunque deciso a fare la partita per cercare di dare una soddisfazione ai suoi tifosi e vincere finalmente uno scontro diretto, cosa che non avviene da un anno, anche se parlare di scontro diretto riferendosi a una squadra davanti di 31 punti suona un po' strano. San Siro è gremito e quasi esaurito e l'atmosfera è quella delle grandi occasioni, anche se ci sono tantissimi tifosi juventini e non solo nel settore ospiti. Purtroppo nelle partite contro la Juventus capita spesso che i biglietti finiscano in possesso dei tifosi avversari, sia perchè quelli rossoneri non acquistano i tagliandi nel periodo in cui la vendita è riservata ai possessori della tessera Cuore Rossonero, sia perchè nella fase di vendita libera sono tantissimi i tifosi juventini residenti in Lombardia e che, quindi, non hanno nemmeno bisogno della tessera del tifoso per acquistare il biglietto. Sta di fatto che in queste condizioni San Siro non è più la casa del Diavolo e si perde un po' del teorico vantaggio di giocare in casa, anche se la Curva Sud, come sempre, fa un tifo davvero indemoniato e trascina la squadra fin dall'inizio, contribuendo all'ottima prestazione.

La Juventus prova a punzecchiare in avvio, tanto per capire quale avversario si trovi di fronte, se quello tremebondo e tremolante di qualche tempo fa o quello brillante e determinato delle ultime due partite e la risposta arriva subito: il Milan non si fa intimorire dal confronto con i più forti e vuole dimostrare che sta tornando a sua volta forte e competitivo; nessuna paura per il primo tiro di Lichtsteiner e via con l'assalto, fatto di pressing alto, riconquista del pallone il prima possibile, aggressione dalle fasce ma anche centralmente, provando a far barcollare chi si è sempre dimostrato granitico e incrollabile. Tre avvisi alla Juve con Taarabt, Kakà e Pazzini: il Milan c'è, anche se mancano la precisione e la concretezza davanti alla porta. La Juventus risponde con un tiro di Tevez troppo centrale e, soprattutto, con l'occasione che capita sui piedi di Lichtsteiner dopo un'azione in cui si vedono i primi svarioni difensivi rossoneri, ma Abbiati è strepitoso nel respingere il tiro a botta sicura dello svizzero. Da quel momento, però, è solo Milan: Pazzini prova la deviazione da pochi passi sul traversone basso di Taarabt ma non riesce a sorprendere Buffon, poi è Kakà a ritrovarsi davanti a Buffon, ma prima tira addosso al portiere, poi sulla respinta mira verso il secondo palo ma trova la miracolosa deviazione sulla linea di Bonucci che strozza in gola ai tifosi rossoneri l'urlo del gol. Tocca poi a Poli non centrare la porta e ancora a Montolivo impegnare Buffon dalla distanza, ma non è finita, perchè Pazzini ci prova con un sinistro intercettato dal capitano bianconero e Kakà costringe ancora il portiere alla respinta, sul pallone si avventa Poli ma spara incredibilmente alto. Tanto Milan, bel Milan, con cattiveria agonistica, intensità, voglia di vincere e tanta grinta, quella, a esempio, di un Pazzini davvero indemoniato che non ha timori per il suo naso già malconcio e fa a sportellate con i difensori avversari, ma tutti ci mettono grande impegno, anche il solitamente timido Emanuelson che spinge sulla fascia e prova anche il tiro in porta, sia in questo primo tempo che nella ripresa. Ti aspetti da un momento all'altro il gol del Milan e, invece, arriva quello della Juve, proprio nel finale: una verticalizzazione di Pirlo manda in confusione la difesa rossonera, Rami e Abbiati non ci arrivano, Lichtsteiner sì e rimette al centro il pallone che il liberissimo Llorente deposita in rete. E' beffa per il Milan, anche perchè ha speso molto per raccogliere poco o nulla e ora rischia il contraccolpo e il calo in una ripresa in cui deve cercare di rimettere in piedi una partita che sembrava dominata e, invece, sta sfuggendo di mano. Gli applausi convinti dei tifosi rossoneri rincuorano i ragazzi al ritorno negli spogliatoi per l'intervallo e sono meritati, perchè si è visto davvero un gran bel Milan, un Milan fantastico, da stropicciarsi gli occhi per la meraviglia, ma che avrebbe potuto e dovuto concretizzare una netta superiorità e, invece, si ritrova incredibilmente sotto di un gol, perchè il calcio è davvero strano.

Dopo una prima occasione in avvio per Tevez, il Milan ci prova anche nella ripresa, pur con meno intentistà: Pazzini manca per poco l'appuntamento con un cross di Taarabt, poi Poli mette fuori di testa e prende anche una tremenda zuccata con Caceres ed è costretto a uscire in barella (sostituito da Saponara); buona prestazione la sua, ma troppi gol sbagliati che avrebbero potuto cambiare l'esito dell'incontro. Purtroppo il Milan comincia a calare fisicamente e mentalmente e fatica a rendersi ancora pericoloso; la Juventus, da grande squadra, fiuta l'occasione propizia e mette al tappeto l'avversario con la tremenda legnata di Tevez dalla distanza che va a infilarsi sotto la traversa non lasciando scampo ad Abbiati che, però, è troppo fuori dai pali e si fa sorprendere da un tiro centrale. Per il Milan ora è durissima: sotto di due reti dopo una prestazione così, stanco fisicamente e provato moralmente; Seedorf prova a rivitalizzare la squadra con i cambi, anche se non si comprende la scelta di togliere Montolivo, sicuramente fra i migliori se non il migliore in assoluto; al suo posto entra un anonimo Honda che riesce solo a far imbestialire i tifosi con la sua lentezza e i suoi appoggi sbagliati e ci si chiede come abbia fatto il Milan a scovare proprio l'unico giapponese che non corre... Cervellotica anche l'ultima sostituzione di Seedorf, che toglie Taarabt per mandare in campo Robinho, un altro che ultimanente non ha certo incantato quando è stato mandato in campo. Le mosse del tecnico olandese non cambiano la sorte del Milan, ormai segnata: Pogba scheggia il palo, Robinho risponde in pieno recupero colpendo la traversa e poi la partita va in archivio; al Milan rimangono i complimenti e gli applausi del suo pubblico, ma i tre punti vanno alla Juventus, che continua il suo volo verso lo scudetto, mentre i rossoneri rimangono invischiati a metà classifica, in una posizione troppo anonima per una squadra che si chiama Milan. Giocando così sicuramente la classifica migliorerà, a patto di essere più cinici e concreti e non solo belli e spreconi; giocare bene non è certo negativo, anzi, ma a volte sarebbe meglio essere un po' meno belli e più vincenti, soprattutto in partite sentite come questa; sono già due in dieci giorni le atroci beffe dopo ottime prestazioni e questa non deve diventare un'abitudine, perchè le sconfitte fanno sempre male e quel -34 dalla Juventus, anche se in campo non si è visto, è ancor più terribile e il bel gioco non basta a nasconderlo e farlo dimenticare.