Un pareggio che fa bene al morale

Un pareggio che fa bene al moraleMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
domenica 21 dicembre 2014, 01:48Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan esce indenne dall'Olimpico, strappando con il cuore e la determinazione uno 0-0 che forse non migliora molto la classifica ma fa capire che la squadra è sulla buona strada e può giocare alla pari contro chiunque.

Tre anni fa uno 0-0 all'Olimpico contro la Roma portò a un epilogo ben più dolce, visto che nel maggio del 2011 il Milan conquistò il suo ultimo scudetto proprio nella Capitale; questa volta il pareggio dà comunque soddisfazione, visto che tutti i pronostici davano il Milan sfavorito e battuto, ma, ovviamente ha ben altro valore, soprattutto per la classifica. Dal punto di vista pratico, infatti, un solo punto rischia di allontanare nuovamente i rossoneri dal terzo posto, ma essere riusciti a resistere contro la seconda forza del campionato, pur essendo rimasti in dieci negli ultimi venti minuti e creando anche qualche buona occasione per fare il colpaccio è una grande iniezione di fiducia per il futuro e permette di chiudere positivamente il 2014 e prepararsi al meglio per un nuovo anno che tutti sperano assolutamente più soddisfacente. Il miniciclo di fine anno contro Napoli e Roma si chiude, così, con ben quattro punti e la difesa imbattuta e si può dire che sia proprio quest'ultima la notizia migliore: all'Olimpico il Milan ha giocato un'ottima partita dal punto di vista difensivo, imbrigliando gli avversari, chiudendo tutti gli spazi, non permettendo mai passaggi semplici e trame di gioco efficaci e limitando al minimo sindacale i rischi e i pericoli e anche quando la Roma è riuscita (raramente) a sfondare, ci ha pensato Diego Lopez con ottimi interventi a mantenere inviolata la propria porta. Un Milan ordinato, compatto, a volte con ben dieci giocatori dietro la linea della palla e il solo Menez isolato là davanti ma comunque bravo a catalizzare palloni, difendendoli per far salire la squadra e costringendo spesso al fallo gli avversari; una partita di sacrificio ripagata con un punto pesante perchè ottenuto contro una delle squadre più forti del campionato e che, quindi, fa crescere fiducia e autostima e fa capire che d'ora in poi il Milan può giocarsela contro chiunque, almeno in Italia, sperando di fare bella figura e, soprattutto, risultato.

Inzaghi ripropone all'Olimpico lo stesso Milan che ha affrontato e battuto il Napoli, con la sola eccezione di Zapata al posto dell'indisponibile Rami; centrocampo e attacco sono immutati, perchè contro i partenopei il Milan ha disputato probabilmente la migliore partita stagionale ed è logico cercare di proseguire sulla stessa strada, con buona pace degli esclusi. Il mister rossonero ripropone anche lo schema ad albero di Natale di ancelottiana memoria, proprio laddove questo schema nacque, ovvero sul prato dell'Olimpico in un Roma-Milan giocato nel giorno dell'Epifania del 2005; questa volta, invece, il Milan disputa l'ultima partita dell'anno solare prima delle vacanze natalizie, ma Inzaghi, che ha fatto della determinazione e della voglia uno dei suoi cavalli di battaglia, non vuole certo vedere un Milan svagato e con la testa altrove, soprattutto in una delle partite più difficili e complicate di tutto il campionato. La sua squadra gli dà subito ragione, visto che parte forte e con buona personalità, creando una doppia occasione con Honda e Poli. Poi, piano piano, la Roma cresce e comincia a fare la partita e a insediarsi stabilmente nella metà campo rossonera, ma fatica terribilmente a entrare in area e a rendersi pericolosa, perchè il Milan è ben schierato, compatto e molto efficace nella fase difensiva, non disdegnando di punzecchiare in contropiede appena ne ha l'occasione. Un paio di spunti di Florenzi, un'occasione per Gervinho (bravo Lopez), una punizione di Totti (ancora sicuro il portiere rossonero), un calcio di rigore giustamente reclamato per fallo di mano di De Jong e poco altro, laddove si temeva un dominio giallorosso e una serata di grande sofferenza per la retroguardia rossonera. Tutto sommato la conclusione più bella di tutto il primo tempo è il clamoroso e meraviglioso tiro di Mexes da 40 metri, destinato all'angolino e che De Sanctis (in altre occasioni insicuro e pasticcione) deve disinnescare con una grande parata e con tutto il rispetto per il centrale francese, se Mexes è l'attaccante più pericoloso, vuol dire davvero che il primo tempo è stato bruttino e caratterizzato più dalla lotta che dalla qualità.

Non va certo meglio in una ripresa in cui è ancora il Milan a partire meglio e a rendersi pericoloso con Bonaventura e Poli; Menez si vede a intermittenza ma è bravo a sfiancarsi in un lavoro di grande sacrificio, difendendo palloni e sfidando da solo tutta la difesa avversaria, permettendo ai compagni di rifiatare. La Roma sembra sorpresa da un avversario che si dimostra più ostico e combattivo del previsto e fatica a riorganizzarsi, non riuscendo nemmeno a sfruttare la superiorità numerica, visto che dopo 25 minuti il Milan rimane in dieci per l'espulsione di Armero per doppia ammonizione (la seconda sembra eccessivamente severa per un fallo di mano a centrocampo che non interrompe certo un'azione pericolosa). Sembra il segnale di resa per un Milan che, invece, si arrocca davanti a Diego Lopez, moltiplica gli sforzi e la concentrazione e continua a fare bella figura davanti a una Roma che non riesce a trovare il bandolo della matassa e il modo per sfondare un muro invalicabile. Inzaghi risistema la difesa con Alex al posto di Honda e spostando Bonera a sinistra e Zapata a destra e anche questa difesa improvvisata regge benissimo; nel finale ci sarà spazio anche per Muntari al posto di Poli e per El Shaarawy al posto dello stravolto Menez. La Roma prova l'assalto finale ma la vera (e unica) occasione arriva solo in pieno recupero con il solito Gervinho che slalomeggia fra i difensori rossoneri, entra in area, triangola con Yanga-Mbiwa (che gli restituisce il pallone di tacco) e viene frenato solo dall'efficace parata di Diego Lopez, che salva il risultato in extremis ed evita al Milan una sconfitta immeritata, permettendo di chiudere un 2014 per molti versi deludente in modo positivo, con un punto pesante, meritato e ottenuto con una prestazione gagliarda e grintosa e facendo tutto sommato bella figura al cospetto di una Roma magari più confusa e inefficace del solito ma comunque temibile e, in fondo, mi piace pensare che le difficoltà dei giallorossi siano state anche figlie della buona prestazione rossonera. Ora spazio alle vacanze e al mini-richiamo di preparazione fisica per ripartire al meglio nel nuovo anno solare e a questo proposito, visto che il 2014 calcistico finisce qui, permettetemi di rivolgere i più sentiti e sinceri auguri di buone feste a tutti i lettori, nella speranza che il 2015 sia finalmente un anno a forti tinte rossonere.