Pippo Inzaghi tornerà in Champions a gennaio. Ma intanto il Milan testa il nuovo motore

Mi sembra di vederlo Pippo Inzaghi alla telefonata del mister, quando apprende la notizia della sua esclusione nella prima lista Champions. Mi sembra di vedergli il viso, dal sorriso che sempre lo accompagna all’espressione a metà tra disperazione e incredulità.
Ma forse riflettendoci, Pippo se l’aspettava. Dopo il rientro in tempi record dall’infortunio che sembrava aver decretato anzitempo l’addio al calcio giocato per il “Re di Coppa”, rivederlo in campo all’ultima di campionato e subito al lavoro al raduno, aveva creato aspettative di certo diverse. Poi ancora qualche guaio, questa volta muscolare, che ne rallenta il lavoro e soprattutto che mette in dubbio la sua integrità e continuità. Pippo forse se l’aspettava, ma nulla può togliere il dolore all’esclusione da quella competizione in cui lui si esalta, gara nella gara per ritornare in vetta alle classifiche di miglior marcatore europeo, che ora sembra sfuggire dalle sue mani. L’Europa è casa sua, dicono tutti, ma Pippo ha solo perso le chiavi. Basterà cambiare la serratura e a gennaio le porte potrebbero riaprirsi, questo il messaggio che delinea Allegri a margine dell’amichevole con il Como giocata dai rossoneri.
Amichevole che ha messo in luce le doti, per chi ancora non l’avesse visto all’opera, di El Sharaawy all’esordio rossonero che colpisce un palo e serve l’assist per il gol del Capitano. Una prova convincente, una gara in velocità, caratteristica che ha fatto balzare il “faraone” agli onori delle cronache nel finale di campionato dello scorso anno a Padova. Sicuramente deve ancora acquisire sicurezza, ma dal punto di vista delle doti balistiche non ci sono dubbi: il ragazzo ha qualità e classe.
E non solo lui: a Como la coppia Boateng ha stregato gli spalti e convinto gli addetti ai lavori.
Questo Milan dunque, dopo il calciomercato che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per il favoloso tormentone legato al nome di mister X, si presenta ai nastri di partenza come favorita. Seppur non sono approdati in rossonero i vari Fabregas, Ganso, Diarra, Hamsik, la squadra di mister Allegri rimane quella da battere, almeno in Italia. Per la questione Europa, l’ora del test determinante si avvicina: mercoledì 13 settembre il Milan è ospite del Barcellona, scoglio con cui misurarsi per valutare le abilità in scalata anche nella prestigiosa competizione europea. E qui gli occhi rimangono fissi su un giocatore, quello che ancora deve dimostrare di essere determinante in quella Champions che manca nel personale palmares. Ovviamente parliamo di Ibrahimovic: imponente nelle sue prestazioni pre-campionato, imponente nella corsa scudetto dello scorso anno, importante la sua volontà di restare in rossonero fino alla fine della sua carriera.
Forse la stabilità che sembra aver trovato al Milan dopo aver vagato per mezza Europa, può essere il tassello mancante per risultare Campione, volutamente con la C maiuscola, in tutto e per tutto. E se su di lui sono puntati i fari della ribalta, i suoi compagni non dovranno essere da meno. Da Pato ci si aspetta il salto di qualità definitivo, una continuità che anche a causa degli infortuni non ha mai potuto avere. Da Robinho il Milan si aspetta una stagione ai massimi livelli, senza più bruschi cali di prestazione, da Cassano tutti ormai si aspettano grandi cose. Prandelli ha dato il “la”, facendogli capire che questa potrebbe essere l’annata determinante per la sua carriera, perché in Nazionale Antonio ha dimostrato subito di saper prendere le redini della squadra e lasciare a bordocampo atteggiamenti negativi: le scuse in ginocchio dunque, hanno sì fatto fare un sorriso ai tanti telespettatori, ma soprattutto perché dietro quel gesto Cassano era già rinato, portando nella sua Bari la fascia di Capitano della Nazionale e trascinando gli azzurri per tutta la gara, risultando determinante anche per il Milan nelle prime gare ufficiali o no. Cassano potrebbe essere il migliore acquisto del Milan: le voci che lo davano in partenza, repentine, continue, asfissianti, devono avergli fatto capire che in rossonero può tornare in vetta al mondo. La famiglia Milan ora se lo tiene stretto, Allegri è contento dei suoi progressi e Prandelli rimane all’orizzonte, quasi fosse un monito. E se il reparto offensivo trabocca di uomini, lo stesso non si può dire del centrocampo, soprattutto in versione Champions. Saranno determinanti i nuovi acquisti: Nocerino e Aquilani hanno anch’essi la possibilità di raggiungere la consacrazione in rossonero. Nessuno mette in dubbio le loro qualità, altrimenti Galliani non avrebbe nemmeno provato ad accostare i due nomi alle vicende rossonere. Nessuno dei due ha in pieno le caratteristiche di Pirlo, ma entrambi sono nel giro della nazionale, entrambi sono abbastanza duttili e pronti a giocare e dare tutto per la maglia rossonera, soprattutto potrebbero essere molto importanti in chiave Champions vista la squalifica di Gattuso. Da una parte il reparto dei senatori, quello zoccolo duro che però il Milan rende grazie di poter avere a disposizione: Ambrosini, Gattuso, Seedorf. La loro esperienza oltre alle qualità tecnico-tattiche innegabili, è l’arma in più per accelerare l’ambientamento dei nuovi acquisti nel reparto di cui loro ormai sono padroni.
E un ultimo pensiero va alla difesa, con quella coppia inossidabile e insuperabile composta da Thiago Silva e Nesta: due giganti in difesa, due pilastri per la porta difesa da super-Abbiati: il silenzioso portiere lascia parlare i fatti. Determinante in molte, tante occasioni, sempre senza eco, ma con grande professionalità. Non resta che attendere la prossima settimana, l’esordio in casa con la Lazio in anticipo su tutti. E tutti potranno vedere di che pasta è fatto questo Milan.
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