Pronto il tridente per venerdì, ma c'è l'uomo in più. L'obiettivo di gennaio già fa crack

Pronto il tridente per venerdì, ma c'è l'uomo in più. L'obiettivo di gennaio già fa crack
Antonio Vitiello
© foto di Milan news
mercoledì 7 settembre 2011, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
Vive e lavora a Milano, giornalista pubblicista e Direttore di MilanNews.it, redattore di Tuttomercatoweb.com. Lavora presso l'emittente televisiva nazionale "Sportitalia". Opinionista su Milan Channel e Odeon TV. Scrivi a direttore@milannews.it.

Dopo la lunga ed estenuante maratona del mercato si volta nuovamente pagina per lasciare spazio alla cronaca sportiva vera e propria. Lo sciopero non ha fatto altro che provocare ancora più attesa, facendo acuire la curiosità di vedere la propria squadra confrontarsi finalmente in campionato. Il Milan tra due giorni esordirà di fronte al pubblico di San Siro, ma a Milanello non tutti sono motivati. C’è anche chi si sente scaricato proprio sul più bello, quando si intravedeva la vetta dopo una lunga scalata. Inzaghi non sprizza certo entusiasmo dopo aver appreso la notizia di essere stato escluso dalla fase a gironi della Champions, e il fastidio al polpaccio lo blocca anche per la serie A. L’estromissione di SuperPippo ha fatto scalpore ma le scelte di Allegri fino ad ora sono state tutte giuste. Depennare il bomber piacentino dalla lista Champions è stata una scelta avallata dalla società, è dunque giusto dividere i meriti e le colpe di tale decisione. Si era parlato di un colloquio chiarificatore tra Allegri e Inzaghi, in cui l’allenatore doveva provare a far tornare il sereno, ma ciò non è avvenuto. La rinuncia al confronto potrebbe essere interpretato come ulteriore segno di freddezza tra le parti, oppure come gesto di maturità e prova che SuperPippo ha già buttato alle spalle tutto ed è pronto a lottare per il nuovo traguardo. A gennaio infatti potrebbe essere reintegrato e con il Milan probabilmente impegnato negli ottavi, Pippo può riprendere da dove aveva lasciato con il Real Madrid l’anno scorso. Tuttavia non sarà convocato contro la Lazio, così come Robinho, per un problema muscolare che gli ha fatto saltare anche la gara contro il Ghana. Non è semplice ipotizzare la formazione che affronterà la Lazio a San Siro venerdì sera, soprattutto alla luce dei convocati in Nazionale, fusi orari e acciacchi vari che influiscono sulle sclete. Il rebus più importante riguarda l’attacco e l’utilizzo di Zlatan Ibrahimovic. Dopo la partita nella sua Malmoe sembrava che lo svedese difficilmente potesse recuperare per il campionato, ma lo sciopero e la sosta per le Nazionali lo hanno favorito.

Ibra ieri sera è sceso in campo con la Svezia e ha dimostrato di avere una tenuta fisica discreta per giocare contro i biancocelesti di Reja. Molto probabilmente il tridente d’attacco sarà composto da Pato (anche lui rientrato da poche ore da Londra), Ibra e Boateng. Il ghanese è rimasto nel centro sportivo di Milanello per recuperare a pieno dai fastidi alla caviglia. La soluzione più probabile è che Boateng giochi da trequartista a supporto di Pato e Ibra, ma c’è l’uomo in più che potrebbe fare la differenza, anche a gara in corso. Antonio Cassano viene da un’estate molto positiva tra amichevoli e impegni in azzurro. Il mister livornese se non lo schiererà dal primo minuto è solo perché far accomodare in panca gente come Ibra e Pato non è mai semplice. Tuttavia il barese è la primissima scelta per mescolare le carte se le cose non dovessero mettersi bene.
C’è invece chi lo sguardo dal mercato non lo distoglie mai. Ariedo Braida ad esempio non ha mai smesso di studiare Paulo Henrique Ganso. Il problema fondamentale di questo giocatore è la fragilità. E’ uno dei talenti più puri degli ultimi anni ma ha dimostrato evidenti limiti sotto l’aspetto della resistenza muscolare. Potrebbe essere il tipico giocatore che in Brasile fa ancora la differenza ma in Italia, o più in generale in Europa, si adatterebbe con estrema difficoltà. Le perplessità su un probabile sacrificio economico del Milan, che in estate ha puntato più volte salvo poi rimandare la questione al mercato invernale, potrebbe trattarsi anche di un autogol. La carta d’identità gioca a favore del brasiliano, la mole di infortuni no. Ma per il mercato c’è tempo, ora la parola passa al campo e nel giro di due settimane già capiremo di che pasta è fatta il nuovo Milan.