... Un Milan ritrovato corre verso il viatico Juventus

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giovedì 29 settembre 2011, 18:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

La vittoria di Champions, importante per la classifica del girone e per il morale dei rossoneri, proietta la compagine di Allegri verso la sfida di domenica sera a Torino.
Un match importante quello contro la Vecchia Signora, una squadra in rampa di lancio, che ha stupito tutti con un avvio sprint, e che sembra poter contare su un organico ampio, oltre a poter sfruttare la mancanza degli impegni europei, molto spesso ago della bilancia nella corsa scudetto.
Il Milan si presenterà allo Juventus Stadium ancora non in perfette condizioni, ma i recuperi iniziano ad arrivare, da quello fondamentale di Ibrahimovic, come mostrato ieri dalla sfida con il Plzen, a quelli importanti di capitan Ambrosini e Kevin Prince Boateng.
Un Milan che non è partito bene, che ha sofferto in questo inizio stagione, che non ha iniziato il campionato con il piede giusto, un po’ come accaduto lo scorso anno, quando i rossoneri partirono ad handicap con una sconfitta a Cesena e due pareggi con Catania e Lazio, salvo poi trovare confidenza e vittorie anche grazie alla prima uscita casalinga di Champions contro l’Auxerre. Un Milan che aveva le prime defezioni, e che nella difficoltà scopriva l’importanza di uomini come Robinho e Boateng, trovava conferme nelle prestazioni di gente come Bonera e Oddo, splendidi al San Paolo contro il Napoli, in quello che fu un po’ il viatico della stagione.
La partita di domenica sera contro la Juventus sembra ricordare quella sfida vittoriosa giocata nel regno di Mazzarri e Lavezzi. Un Milan che iniziava a trovare vittorie e continuità, che riusciva a correre andando oltre le defezioni di nomi illustri, che trovava sulla sua strada la squadra rivelazione, lanciata in classifica ed apparentemente imbattibile in quel momento.

Il Milan di Allegri vinse quella sfida, grazie alla prima grande prova di Robinho, grazie all’apporto fondamentale di Massimo Oddo, ed al solito splendido Zlatan Ibrahimovic. Il diavolo trovò confidenza con la vittoria in quella partita, trovò consapevolezza nei proprio mezzi e nell’importanza della propria rosa, seppe ripartire e costruire una cavalcata incredibile che lo condusse sino all’Olimpico ed a quei festeggiamenti che aspettava da 7 anni.
La compagine di Conte è un avversario difficile, imprevedibile, guidato da un Andrea Pirlo in splendide condizioni fisiche, trascinato dalla voglia del solito Alessandro Del Piero e dalla classe di Mirko Vucinic, sorretta dalla spinta di un ritrovato Pepe e dal sempre puntuale Lichsteiner, d’altronde è svizzero, coperta dal portiere migliore al mondo e da una difesa che, critiche a parte, rimane una delle più rocciose, con l’esperienza di Barzagli e la fisicità di Chiellini, forse l’unico a riuscire a tenere botta con Ibrahimovic nel campionato italiano.
Il match con la Juventus come viatico per una stagione partita a rilento, che potrebbe consentire al Milan di cambiare marcia in caso di vittoria, di trovare la fiducia necessaria a puntare al bis tricolore con maggiore convinzione, a dare quella sferzata di carattere puro che trascina pubblico e protagonisti in campo.