... Il presidente reclama vittorie ed Ibra risponde

... Il presidente reclama vittorie ed Ibra rispondeMilanNews.it
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venerdì 30 settembre 2011, 15:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

Le parole di Silvio Berlusconi hanno infiammato l’animo di tanti tifosi, un presidente così convinto non lo si vedeva da anni, da quando il suo Milan imponeva il proprio gioco sui campi di tutta l’Europa.
La vittoria in casa contro il modesto Viktoria Plzen sembra aver dato morale a tutto l’ambiente, un Ibrahimovic così decisivo al rientro dall’infortunio, per di più in Europa, non si vedeva da tempo: convinto, padrone del campo e del gioco, voglioso e “cattivo” al punto giusto, con quegli occhi della tigre che spaventerebbero anche il più temerario degli avversari.
Il Milan ha saputo reggere l’impatto dello straripante Barcellona anche senza di lui, ha saputo strappare un pareggio che vale oro al Camp Nou, soffrendo senza la sua arma più letale, ottenendo un primato nel girone che per molti era pura utopia qualche settimana fa. Adesso il “barbaro” Ibra (data l’acconciatura molto vichinga) è tornato e sembra avere voglia di prendersi quella coppa dalle grandi orecchie, che ha sognato per tutta la carriera.
L’ambiente sembra aver ritrovato fiducia dopo un avvio di stagione un po’ stentato, ritrova i pezzi pregiati di una rosa importante, dallo svedese a Kevin Prince Boateng, che con la sua forza d’urto sembra essere pronto per giocare già a Torino fra due giorni. Un Milan concentrato sul campionato, voglioso di confermare la supremazia dimostrata lo scorso anno, ma che ha il pensiero fisso della Champions, come dimostrato da Clarence Seedorf.

Proprio l’olandese sembra essere tornato sui suoi livelli migliori, decisivo contro il Cesena, sta dispensando prestazioni monumentali, nonostante un ginocchio non in perfette condizioni. Il numero 10 rossonero ha già annunciato di essere alla ricerca della sua quinta Champion League, la terza con i colori del diavolo addosso, con la stessa voglia di sempre, con la stessa “cattiveria” di sempre, con gli occhi di un ragazzino affamato di vittorie.
Da Berlusconi a Seedorf, passando per Zlatan Ibrahimovic, il gruppo Milan sembra essere tornato agli antichi fasti, quando il solo sentir nominare la compagine meneghina faceva tremare le gambe agli avversari di tutto il continente. Il clima è quello giusto, l’ambiente è carico, l’aria è elettrica, si attendono le conferme sul campo, dalla squadra e dai singoli, dai sopracitati e da gli altri protagonisti: da Alexandre Pato, che dovrà recuperare e dimostrare definitivamente di essere il campione che tutti aspettano; da Antonio Cassano, genio a volte incompreso, apparso cambiato, maturato, ma che attende ancora la sua prima grande vittoria; da Thiago Silva, che per sua stessa ammissione gioca solo per vincere, da difensore più forte al mondo che attende la sua definitiva consacrazione; da Alessandro Nesta, che dovrà trovare la forza, con i suoi 35 anni, di tenere per un’altra grande cavalcata; da loro come da tutti gli altri, dai titolari alle riserve, dallo staff tecnico a quello dirigenziale, dal Milan tutto, che dovrà tornare in vetta e rinverdire la sua storia gloriosa.