...Due settimane per ritrovare un Milan smarrito

...Due settimane per ritrovare un Milan smarritoMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 4 ottobre 2011, 09:45Focus On...
di Emiliano Cuppone

Massimiliano Allegri ha accolto la sosta come una manna dal cielo, il suo Milan ha bisogno di tempo, di tirare il fiato per ritrovare il bandolo della matassa.
Il diavolo stanco e confuso che ha affrontato la Juventus deve raccogliere le forze, tenere le gambe a riposo e smaltire i brividi della doccia gelata rimediata a Torino. Due settimane di “tregua” per un Milan che ha bisogno di riordinare le idee, per ritrovare la strada della vittoria, smarrita troppo spesso in questo inizio di stagione.

Due “misere” vittorie, tre pareggi e due sconfitte fra campionato e Champions League, questo l’avvilente bottino in sette sfide che non sono riuscite ad entusiasmare l’esigente pubblico rossonero.
Il tecnico dovrà sfruttare la tanto agognata sosta per rimettere benzina nella gambe, dovrà lavorare con i giocatori che non sono stati convocati con le rispettive nazionali, dovrà mettere sotto carica un ambiente apparso spento.
Due settimane per recuperare pezzi importanti: per rimettere in campo Robinho e Pato, anima verdeoro di un Milan che necessita di fantasia e ricambi in avanti; per trovare finalmente Philippe Mexes, pezzo pregiato di un mercato oculato, forse troppo, eccellente ricambio per una coppia centrale che ha bisogno di rifiatare; per gettare in pista l’anima e la grinta di Gennaro Gattuso, leader carismatico di un centrocampo che deve ritrovare la cattiveria agonistica che l’ha spinto allo scudetto.
Quindici giorni per riavere il miglior Boateng, fondamentale lo scorso anno, troppo molle a Torino, incapace di mettere in campo quella vitalità dirompente che l’ha reso protagonista della rinascita rossonera targata Allegri.
Sosta per rispolverare la brillantezza di Seedorf ed Abate, i quali devono smaltire le scorie di piccoli infortuni, ritrovare la concentrazione e la voglia di tornare a fare male, come sono stati capaci di fare un anno fa.
Un pit-stop per recuperare lo smalto, per ritrovare la fame, per lasciar coagulare quell’emorragia di punti e gioco che ha caratterizzato questo avvio, per ricreare quell’aggregazione, quel gruppo, tutte quelle cose che hanno caratterizzato il grande Milan ammirato lo scorso anno.
Massimiliano Allegri dovrà riprendere il comando delle operazioni, tornare timoniere deciso, rispettato, ammirato, capace d’ispirare fiducia a chi gli gravita intorno, dal mozzo agli ufficiali di bordo, pronti a lavorare con l’abnegazione e la tranquillità necessaria ad una navigazione vincente, sereni di non perdere la rotta, rimettendosi pienamente nella mani del comandante livornese.
Il Milan dovrà ritrovare quello spirito, quella voglia, quella fame che l’hanno sorretto nei momenti più difficili, dovrà ritrovare un gruppo coeso e concentrato, voglioso ed umile, pronto a sputare sangue sul campo di battaglia, capace di utilizzare la sciabola come il fioretto, di essere artista e manovale, rimettendo fieno in cascina, insomma che deve tornare a vincere, tralasciando qualsiasi figura retotica!