... Alberto Aquilani: il vero "Mister X"

... Alberto Aquilani: il vero "Mister X"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 11 ottobre 2011, 12:45Focus On...
di Emiliano Cuppone

E’ arrivato sul finire del mercato, dopo un’estate d’indiscrezioni e nomi, di liste e sogni sfumati, è arrivato come il salvatore di un centrocampo bisognoso di creatività, il prescelto, l’erede di Andrea Pirlo, il giocatore che serviva: Mister X.
Alberto Aquilani è arrivato a Milanello fra lodi e dubbi, cosciente di dover dimostrare di essere all’altezza di quella maglia così pesante, di dover definitivamente affermarsi nel panorama calcistico mondiale, giocando per una delle compagini più gloriose che esistano, messo di fronte a quella che è probabilmente l’ultima chance per non passare alla storia come l’eterno incompiuto.
Un giocatore dalle indubitabili doti tecniche, qualità e tecnica invidiabili, facilità di tiro e tempo negli inserimenti, il tutto condito da fragilità fisica e poca costanza. Un centrocampista moderno, capace di ricoprire più ruoli, duttile eppure incapace di stupire sino in fondo, protagonista di giocate favolose come di prestazioni incolori, di tocchi deliziosi e anonime apparizioni.
Le sue prime in rossonero hanno mostrato il “solito” Aquilani, geniale contro la Lazio nell’inventare un passaggio illuminante per Cassano, che poi avrebbe servito Ibra tutto solo per accorciare le distanze, così come incomprensibile quando dopo pochi minuti dall’inizio delle ostilità, tutto solo in area, spara su Carrizo da distanza ravvicinata; splendido nell’inserimento che ha portato al vantaggio contro il Napoli ed al suo primo gol in rossonero, tanto quanto bravo a scomparire da quel momento in poi, capace di chiudersi nell’anonimato assoluto, uscendo fuori dal radar di allenatore, compagni e spettatori. Poi tanta panchina, contro la Juventus non è stato inserito, nonostante un Milan in difficoltà, perso nell’incapacità di creare gioco, in debito di classe e piedi buoni in mezzo al campo, con Allegri che ha preferito un Boateng a mezzo servizio per 90 minuti, così come il solito impalpabile Emanuelson, dimenticandosi di avere tutta quella classe targata Roma seduta dietro di sè, probabilmente “nascosta” fra le spalle larghe di Taiwo e Yepes.
Dopo sette incontri, fra campionato e Champions League, Alberto Aquilani ha confermato quanto asserito da Adriano Galliani dopo il suo acquisto: Mister X è proprio lui.

Sì, perché il romano è rimasto oggetto misterioso, incapace di lasciare tracce indelebili in questo inizio di stagione rossonera, il Milan è partito con il freno a mano tirato, l’ex Liverpool non sembra voler fare nulla per cambiare questo stato di cose.
Ha vivacchiato a centrocampo quando è stato schierato, si è mimetizzato in panchina quando Allegri ha deciso che era meglio affidarsi ad altri protagonisti, mentre il pubblico del diavolo invocava l’eterno Pippo Inzaghi, mentre in molti si chiedevano il perché dell’esclusione di El Shaarawy, lui continuava a fare finta di nulla, sfuggendo persino alle telecamere che indugiavano sulla panchina delusa dal risultato.
Troppo timido, troppo poco incisivo, mai leader di una squadra che avrebbe bisogno di una guida in mezzo al campo, che ha perso il faro che negli ultimi dieci anni ha illuminato San Siro e non solo, che non riesce ad intravedere la luce in fondo ad un tunnel tutto muscoli e troppo poco cervello, che si affida al solito intramontabile Clarence Seedorf, con tutti i suoi acciacchi e le sue difficoltà a trovare continuità.
Alberto Aquilani deve trovare il modo di tirare fuori il carattere, quello che ha lasciato solo intravedere, fra una doppietta in Nazionale al Via del Mare di Lecce ed un’esultanza orgogliosa contro il Napoli, che è comparso sul suo viso nell’urlo lanciato dopo il gol al rientro dall’infortunio con la maglia del Liverpool, che è spuntato a tratti lo scorso anno con la Juventus, che compare sempre più spesso con la maglia azzurra addosso. Il ragazzo deve gettarsi alle spalle infortuni e delusioni, dalla partenza da Roma per fare cassa, pedina di scambio di una società in difficoltà economica, al mancato riscatto della Juventus dopo le promesse di inizio stagione. Deve mettere da parte pensieri più o meno angoscianti, deve scrollarsi di dosso la paura di non trovare una sua collocazione in questo pazzo mondo del pallone, non deve temere la nebbia di Liverpool, che sembra incombere su di lui, legato a doppio filo alle presenze con la maglia rossonera.
Alberto Aquilani deve mostrare che Mister X non è altro che un giochino simpatico inventato da Massimiliano Allegri in uno studio di Milan Channel, deve confermare quanto di buono si è intravisto sino ad oggi, deve maturare definitivamente, conquistando la fiducia di Allegri come ha fatto con Prandelli, prendendosi quel ruolo che gli calza a pennello, senza essere erede di questo o quell’altro campione della storia rossonera, ma essendo semplicemente Alberto Aquilani, giocatore dalle qualità incredibili, che deve mettere al servizio del Milan a tempo pieno e non a sprazzi.