Gran risveglio del Milan, Palermo travolto

Gran risveglio del Milan, Palermo travoltoMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA
domenica 16 ottobre 2011, 01:30Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri ritrovano uomini, condizione, gioco e gol; per il Palermo non c'è scampo e il Milan diverte e si diverte.

Vittoria doveva essere e vittoria è stata e questo è sicuramente l'aspetto più importante di una serata perfetta per molti altri motivi: iniziata bene grazie alle notizie provenienti da Catania (ennesima clamorosa sconfitta dell'Inter), è proseguita con una grande prestazione dei ragazzi, che hanno schiantato il Palermo segnando tre gol, sfiorandone molti altri, sciorinando sul prato di San Siro giocate spettacolari e consentendo ad Abbiati di festeggiare la fascia di capitano con una tranquilla partita da spettatore non pagante, mentre altre buone notizie giungevano via etere da Napoli (sconfitta dei partenopei contro il Parma); non si poteva davvero chiedere di più per ripartire di slancio dopo la sosta e lasciarsi definitivamente alle spalle un periodo difficile. Ancora una volta in questo 2011, Allegri è riuscito nell'impresa di sfruttare al meglio l'interruzione del campionato a causa degli impegni delle nazionali per rigenerare una squadra che sembrava in crisi: era successo nella scorsa stagione, a fine marzo, dopo la sconfitta di Palermo, è successo ancora dopo la figuraccia di Torino e, curiosamente, in entrambe le occasioni il Milan si è riscattato con un secco 3-0, allora nell'esaltante e decisivo derby, ora con un successo contro il Palermo, che consente ai rossoneri di risalire in classifica. Era facilmente prevedibile che un Milan nuovamente quasi al completo e in condizioni fisiche migliori potesse tornare bello, efficace e vincente, ma sicuramente la prova contro il Palermo è stata positiva oltre le più rosee aspettative e ciò dà nuovo entusiasmo a tutto l'ambiente. Aveva ragione Allegri a non essere eccessivamente preoccupato, aveva ragione chi predicava fiducia e ottimismo e ora c'è molta soddisfazione e un po' di rimpianto, perchè un Milan così a Napoli e a Torino avrebbe ottenuto risultati diversi dalla sconfitta.

Allegri ritrova una pedina fondamentale come Robinho, ma perde Seedorf (oltre allo squalificato Boateng); Milan ancora rimaneggiato, insomma, ma che comincia ad assomigliare di più a quello della scorsa stagione e che, soprattutto, ha avuto due settimane a disposizione per lavorare con impegno e intensità, al fine di raggiungere una condizione fisica migliore di quelle deficitaria mostrata prima della sosta. La partita contro il Palermo è decisiva, un autentico spartiacque fra la riscossa e un troppo repentino ridimensionamento degli obiettivi in campionato; serve una vittoria, serve un grande Milan, servirebbe un grande pubblico, ma nonostante le cifre ufficiali parlino di più di 45000 spettatori, evidentemente molti abbonati sono assenti, perchè lo stadio mostra i soliti ampi vuoti in tutti i settori e anche in curva si sta larghi e ci sono molti posti non occupati. Nessun accenno di malumore nonostante la brutta figura di Torino e solo tanta voglia di incitare i ragazzi e trascinarli al successo e l'entusiasmo è accresciuto dalla notizia che i cugini hanno fatto un'altra figuraccia a Catania e per questo nel pre-partita i cori per i giocatori e di incitamento alla squadra si mescolano con quelli anti-Inter.

Il Milan (con il lutto al braccio per ricordare Gianni Nardi, mitico vicepresidente che fu decisivo per salvare la società dal fallimento e consegnarla a Silvio Berlusconi e, proprio per questo, celebrato affettuosamente anche da uno striscione della Sud) prova a partire subito forte e a non farsi sorprendere dagli avversari, ma deve trovare le giuste distanze in campo (Robinho è in pratica all'esordio stagionale e il centrocampo è inedito, con Nocerino e Aquilani ai lati di Van Bommel) e ci mette un po' a carburare. Il Palermo non ha intenzioni particolarmente bellicose, si limita a chiudersi con ordine e per alcuni minuti lo fa anche bene e bisogna attendere un doppio rimpallo avversario per vedere un giocatore del Milan davanti al portiere, ma Cassano spreca l'occasione con un diagonale fuori di poco. E' ancora Fantantonio ad avere l'occasione propizia, ma questa volta spara sul portiereTzorvas, mentre Ibrahimovic, come gli accade spesso, preferisce dedicarsi alla rifinitura e agli assist, girando alla larga dall'area, anche se ciò non gli evita di essere sempre circondato da un nugolo di difensori avversari. Il Palermo è totalmente inoffensivo e l'unico brivido per i tifosi rossoneri è causato dall'infortunio di Thiago Silva, che prende una botta e deve uscire, sostituito da Bonera. Ibra conferma di essere prezioso e decisivo anche nella veste di rifinitore e smarca in piena area Robinho, che si ripresenta ai suoi tifosi confermando di essere croce e delizia, visto che per due volte si fa respingere altrettante conclusioni da Tzorvas e non trova la via della rete, ma la curva lo rincuora inneggiando a gran voce al suo nome e poi fa altrettanto con gli altri componenti del tridente, quasi a voler invocare quel gol che non arriva, pur essendo nell'aria, visto che i rossoneri attaccano molto e sembrano riuscire sempre più frequentemente a penetrare nelle strette maglie della difesa rosanero. E infatti il gol arriva, grazie all'ennesima intuizione di Ibra che si allarga e arretra per sfuggire alla marcatura asfissiante e pesca con un cross Aquilani, cha fa da sponda di testa per Nocerino, che deve solo appoggiare in rete da pochi passi; il classico gol dell'ex che il centrocampista festeggia in modo classico per un ex, ovvero non esultando per rispetto dei suoi vecchi tifosi. Sbloccato finalmente il risultato, il Milan prova a chiudere subito la partita e a mettere definitivamente al tappeto un avversario stordito, ma c'è poco tempo e si va al riposo con un solo gol di vantaggio.

Poco male, perchè dagli spogliatoi esce un Milan ancor più motivato e un Palermo sempre più frastornato e la partita diventa un monologo a forti tinte rossonere: Ibra continua ad inventare assist e a strabiliare con giocate e finte spettacolari, ma Cassano spreca tutto ciccando il pallone; lo svedese si ripete smarcando Robinho davanti al portiere e questa volta il brasiliano non sbaglia e con un preciso diagonale rasoterra manda in visibilio il popolo rossonero, felice di rivedere geometrie e giocate spettacolari tipiche della scorsa stagione e che sembravano scomparse ma solo perchè mancavano gli interpreti giusti che ora sono tornati (e si vede). Curiosamente Ibra incanta come assistman, ma sbaglia tutto quando si tratta di concludere in porta, ovvero ciò che dovrebbe saper fare meglio, ma si può perdonarlo e gli applausi arrivano scroscianti anche quando fallisce gol facili. Il risultato diventa ancor più rotondo quando Abate si inventa una caparbia incursione in area e dalla linea di fondo rimette al centro un pallone basso che Cassano spedisce in rete con prontezza, chiudendo definitivamente una sfida che di fatto non è mai iniziata, visto che il Palermo è stato solo un arrendevole sparring-partner. Il finale non ha più alcun pathos e finalmente ci si può godere uno spezzone di partita serenamente e senza tensione; da segnalare solo le solite sostituzioni (per il Milan entrano Emanuelson e El Shaarawy al posto di Robinho e Cassano) e il tentativo dei rossoneri di dilagare, prima con Aquilani che tira addosso a Tzorvas da buona posizione, poi con il Faraone, che non ci pensa due volte e dalla distanza scaglia un tiro fuori di poco che strappa applausi.Il finale è tutto di Ibra, che prova a segnare su punizione ma in un paio di occasioni trova attento e concentrato il portiere.

Finisce 3-0, poteva finire in goleada ma va bene così, perchè l'importante era vincere e riscattarsi dopo la brutta prova di Torino e l'obiettivo è stato raggiunto; serviranno altre conferme nell'immediato futuro, ma finalmente si è rivisto il Milan della scorsa stagione e non è un caso che ciò sia avvenuto nel momento in cui sono rientrati giocatori importanti come Robinho, che dà dinamismo e qualità al gioco e molti altri, come Van Bommel, hanno ritrovato una buona condizione che prima mancava. Tutti hanno offerto una prestazione più che sufficiente, alcuni, ovviamente, si sono distinti più degli altri, su tutti il solito Ibra che è un vero trascinatore, ma questo Milan merita solo elogi e ha fatto divertire il pubblico dando l'impressione di divertirsi in campo e non sembrava proprio che là davanti in attacco ci fossero due giocatori affetti da "mal di pancia esistenziale" che meditano il ritiro. Il Milan deve ripartire da questa vittoria che può costituire il vero inizio di stagione, perchè quello visto fino alla partita di Torino era una brutta copia del vero Milan, mentre questo è l'autentico Milan campione d'Italia che lancia un messaggio forte e chiaro a tutto il campionato, tre squilli di tromba per annunciare che il Milan è tornato e vuole essere nuovamente protagonista nelle posizioni di classifica che gli competono, ovvero più in alto possibile.