Con Aquilani si vola

Con Aquilani si volaMilanNews.it
mercoledì 19 ottobre 2011, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato alla fine degli anni ottanta a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, è anche azionista del club.

Oggi sono più tranquillo. Non tanto per i risultati del week end, tutti favorevoli al Milan, non tanto perché abbiamo rivisto la squadra briosa, divertente, spettacolare a tratti devastante della scorsa stagione ma, soprattutto, perché mi sono tolto una preoccupazione che già in questa rubrica avevo espresso più volte: la cessione di Pirlo aveva indubbiamente tolto una fonte di gioco alla manovra rossonera. Il compito di illuminare le trame milaniste, quando magari la gamba dei centrocampisti è più pesante e servono lanci precisi per aiutare le punte, sembrava gravare solo su un giocatore immenso, unico, Clarence Seedorf, ma non più giovanissimo. Più volte mi sono domandato che cosa sarebbe successo quando Willy Wonka non avrebbe potuto essere a disposizione di Allegri. L’acquisto di Aquilani, più che quello di Nocerino, era finalizzato a risolvere questo eventuale problema ma il centrocampista romano, anche perché indietro di condizione o impiegato soprattutto sulla fascia, non aveva ancora offerto prestazioni confortanti in tal senso.
Contro il Palermo, invece, la partita di Aquilani non solo è stata splendida sul piano del gioco ma,dato ancor più significativo, autorevole a livello di carisma e di personalità.

Mi hanno detto che abbia giocato soprattutto sulla fascia, ma io francamente non me ne sono accorto. Forse per mie deficienze tattiche ma penso piuttosto per la sua interpretazione del match giocato a macchia d’olio su tutto il fronte del centrocampo , abile nell’impostare, efficace nei recuperi sugli avversari.
Certo “Quadro d’Autore” ha caratteristiche di gioco differenti da Seedorf ma a me quello che premeva è rivedere a centrocampo un giocatore che potesse offrire da Van Bommel in avanti un punto di riferimento per la manovra offensiva che rischiava, in caso contrario, di appiattirsi sui lanci a Ibrahimovic. La diversificazione è il segreto di ogni successo si dice in campo economico, ma questa asserzione può essere anche il motto di Allegri che oggi può finalmente avere a disposizione la splendida intesa Ibra- Cassano, la velocità di Robinho, gli inserimenti di Boateng, l’esperienza di Ambrosini, Nocerino e Van Bommel, la giovinezza di El Sharaawy e la rabbia di Inzaghi miscelate dall’intelligenza di un regista come Aquilani. In attesa di Gattuso e di Pato, e non mi sembra poco!!!