Robinho da record

C'era una volta in un quartiere povero di Sao Vicente, precisamente a Parque Bitaru nel comune di Santos, un bambino che non voleva far altro che calciare un pallone. Quel bambino era molto simpatico, rideva sempre e si chiama Robson de Souza. Il destino lo ha datato di doti tecniche indiscutibili, palla al piede può qualsiasi cosa. A scoprirlo è un certo Pelè che lo consegna alla porta del Santos a soli 15 anni. Premendo rec si arriva immediatamente al Binho rossonero, il ballerino più amato dalla Sud. Arriva last second la scorsa stagione per rilanciare il Milan e la sua stessa carriera, il City non è stata un'esperienza fortunata. Da archiviare. Il piccolo folletto tutto estro e dribbling a Milano trova la giusta consacrazione e regala numeri da grande. Il gol non è mai stato la sua specialità, la peculiarità che lo contraddistingue, il suo tratto distintivo è il dribbling, l'assist ma mai come nell'ultima stagione ha regalato passi di samba post gol.

Nella sua stellare carriera il brasiliano non è mai andato così bene, 14 gol e 3 assist nell'anno dello scudetto rossonero. Solamente nella stagione 2008/09 aveva raggiunto quota 14 realizzazioni, era la prima stagione in Inghilterra con la maglia dei Citizen. In Spagna a Madrid otto reti nella prima stagione (2005/06), sei nella seconda e undici nella terza, impreziosita da otto splendidi assist. Allegri si ritrova un'arma in più, tanto piccola quanto letale, tanto estrosa quanto concreta. Nei 65' dell'anticipo di sabato sera già un gol, un passo di samba e il là per il terzo gol, quello di Antonio Cassano. Un gol ogni 167 minuti giocati la scorsa stagione, record personale. Da assistman a goleador, inaspettato, e pensare che poteva realizzare altre marcature. Il ritorno in campo, il ritorno al gol, il ritorno alla vittoria, per migliorare ancora di più il record personale stabilito proprio con i colori rossoneri.