Stadi in Europa, in Italia occorre seguire il modello Juve

Stadi in Europa, in Italia occorre seguire il modello JuveMilanNews.it
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mercoledì 26 ottobre 2011, 12:45News
di Matteo Chiamenti

Ormai è chiaro: è meglio un piccolo stadio di proprietà, funzionale e quasi sempre pieno, piuttosto che una struttura immensa (si pensi a San Siro), ma la cui fruibilità è decisamente limitata. A ribadire il motivetto ever green ci pensa unostudio di StageUp-Sport & Leisure Business, ripreso da Adnkronos, sugli impianti dei 98 club partecipanti ai 5 massimi campionati di calcio in Europa (Premier League, Bundesliga, Serie A, Liga e Ligue 1) nella stagione 2010/11. Attualmente la capienza media di uno stadio del calcio europeo è di 39mila posti con un tasso di occupazione del 76% (San Siro ha quasi 83.000 posti a sedere, ma vederli occupati è ormai un'abitudine nei concerti rock, piuttosto che nelle partite).

Nello studio di StageUp si segnala come esempio virtuoso quello dei club della Bundesliga che registrano la maggiore capienza media dei loro stadi (47mila posti a sedere) per un tasso di occupazione che supera il 90%. In Premier League il tasso di occupazione medio sfiora il 92% ma su una dimensione media inferiore pari a poco più di 38mila posti. Lo studio si sofferma, fra l'altro, sulle caratteristiche peculiari di uno stadio di terza generazione in stile europeo. Al netto dei ricavi da biglietteria e fatto cento i ricavi da servizi, il modello polifunzionale reggerà il proprio business in particolare sui servizi di entertainment, bar e ristorazione (31%), sull'affitto di spazi e locali (19%) e sulla vendita del merchandising (18%).

In Italia, per fortuna, il tanto sperato "via" verso un nuovo modo (ormai acquisito altrove) di concepire lo stadio è arrivato dalla Juve. Lo stadio bianconero con una capienza di 41mila posti e il tutto esaurito fatto registrare nelle prime 5 partite della stagione rappresenta la vera e propria tipologia di impianto continentale di nuova generazione. "Sulla base dei migliori esempi di stadi europei di terza generazione come quello della Juventus, in Italia -commenta Giovanni Palazzi, presidente di StageUp-Sport & Leisure Business- occorre puntare su un nuovo modello di stadio scalabile che, senza dimenticare le specifiche esigenze, possa mettere a fattor comune esperienze e know-how utili a più realtà".