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lunedì 7 novembre 2011, 12:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Quelle cinque vittorie auspicate da Allegri, sono arrivate puntuali in Campionato, in un'apoteosi di gol e spettacolo. Il Milan ha sì subito sei reti, la cui metà nell'inspiegabile primo tempo di Lecce, ma allo stesso tempo ne ha segnate ben diciotto! Una media mostruosa, dai toni roboanti, pari a 3.6 gol a partita. Tante le bocche di fuoco che hanno contribuito a questa parata del gol: dagli "eroi delle triplette" fino alla sentenza Ibrahimovic, inarrestabile in questo filotto di stampo milanista. Costante in Champions League, con tre firme in tre gare disputate, lo svedese ha messo il turbo anche in Serie A, marchiando a fuoco le sfide contro Parma, Roma e Catania. Soprattutto all'Olimpico, contro una Roma pimpante e in risalita, Zlatan ha sfoderato il suo potenziale da fuoriclasse, garantendo ai rossoneri una vittoria pesantissima.

Da non sottovalutare anche il rigore siglato contro il Catania: una gara tutta in discesa che, tuttavia, poteva nascondere insidie piuttosto velenose. Il Milan era privo di tasselli importanti, con un centrocampo inedito e fresco "orfano" di Cassano: la rete in avvio ha colpito duramente gli etnei, stesi poi dal centro di Robinho a metà primo tempo. Gol bellissimo quello del brasiliano, costruito da un'altra invenzione di Ibrahimovic, autore dell'ennesimo assist stagionale. Ritornando in termini generali, considerando le bassissime medie realizzative del Campionato Italiano, il Diavolo sta marciando a ritmi stellari. Galliani fa bene a ricordare che, con le grandi difese, si vincono i trofei, ma è impossibile non lodare una fase offensiva che, in questo momento, sta raggiungendo livelli di rara eccellenza.