Se ne parla poco...
Se ne parla poco, troppo poco. Alberto Aquilani, dopo annate difficili dal punto di vista fisico, si è rilanciato in maniera evidente in quel di Milanello. Dopo un avvio a ritmi alternati, soprattutto a causa di una posizione da decifrare, l'ex giallorosso è diventato un insostituibile di questa squadra, risultando decisivo per le alchimie dell'intero centrocampo. Nelle cinque vittorie consecutive, in maniera più o meno evidente, Aquilani ha sempre posto la sua firma: puntuale e preciso in mezzo al campo, il ventiseienne romano si è contraddistinto anche in zona assist. Quattro le rifiniture decisive nelle cinque vittorie consecutive del Diavolo: una per Nocerino (Palermo), una per Boateng (Lecce), due per Ibrahimovic (Roma). Un poker di passaggi che, in maniera inconfutabile, ha garantito una marcia in più all'undici di Allegri.
Non sarà Hamsik, non sarà Fabregas, ma Alberto ha portato tanta sostanza e qualità a questa squadra, in punta di piedi, senza fuochi d'artificio o squilli di tromba. Se ne parla troppo poco e, forse, bisognerebbe parlarne di più. Aquilani è stato (quasi) sempre titolare nel filotto di questo scorcio di campionato: l'unica eccezione è stata a Lecce dove, al suo ingresso nella ripresa, il Milan ha ribaltato una partita ormai persa. E' vero, i riflettori al "Via del Mare" se li è presi (giustamente) tutti Boateng, ma Alberto ha sempre risposto presente, garantendo al Milan un apporto costante e decisivo. Il centrocampo rossonero ha trovato un nuovo baluardo, giusto celebrarlo per quanto merita.
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