Tanta qualità in mediana ma l'intensità non è sufficiente

Tanta qualità in mediana ma l'intensità non è sufficienteMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 7 novembre 2011, 16:30Twitch
di Emiliano Cuppone

La vittoria con il Catania, larga nel risultato, è la fotografia del Milan spettacolare di questo periodo.
La squadra di Allegri continua a produrre una quantità enorme di palle gol, gioca sul velluto quando ha il pallone fra i piedi, ma soffre e non poco quando il pallone deve recuperarlo. Metamorfosi strana della squadra che lo scorso anno incassava solo 7 gol nell'intero girone di ritorno, che non concedeva un centimetro all'avversario e creava una barricata davanti a Christian Abbiati. 
Il centrocampo dei tre mediani, invenzione tutta allegriana, ha lasciato il posto alla qualità dei piedi buoni. In campo con il Catania due uomini di assoluta qualità come Seedorf ed Aquilani, messi ai lati della solita colonna Ambrosini. La mediana ammirata ieri ha saputo sorreggere a dovere il lavoro delle punte, ma troppo spesso non ha saputo arginare le folate dei siciliani, che non sembrava stessero giocando la loro migliore partita. Il risultato comunque non può che essere positivo, il Milan ha vinto serenamente con gli etnei, ma qualcosa sembra ancora mancare.
Andando sui singoli, Alberto Aquilani ha fornito l'ennesima prova di spessore.

Non ci stupiscono più le prestazioni del numero 18 rossonero, metronomo e geometra di questo Milan, impegnato a dettare i tempi ed a disegnare il gioco della squadra di Allegri. Ci mette impegno e corsa, si fa trovare sempre disponibile al tiro, appoggia le punte e corre anche discretamente in fase difensiva.
Clarence Seedorf ha voglia, si vede dal modo in cui si è inserito negli spazi, dal modo in cui nel primo tempo si è involato sulla fascia sinistra, con uno scatto che non si vedeva da tempo, ottima la sua reattività e la voglia, peccato che sprechi un paio di ghiotte occasioni in area. Non si sacrifica più di tanto in fase difensiva, il Catania non ha creato tantissimo ed il professore ha optato più per la corsa verso la porta avversaria che per il ripiegamento.
Capitan Ambrosini ci ha  messo l'anima, ha cercato di fare da diga, ma la sua condizione non è ancora ottimale e si vede. Non gioca male, ma non riesce ad essere incisivo come al suo solito in fase di recupero del pallone.
Il problema, però, più che nei singoli sembra essere nel coro di una squadra che troppo spesso è preda di cali di concentrazione, che lascia giocare l'avversario, rilassandosi quand'è in vantaggio, allungando un po' troppo i reparti in alcuni momenti della partita. Il centrocampo deve ritrovare dinamismo, anche se il passo sembra breve, ma soprattutto attenzione ed intensità lungo tutti i novanta minuti per tenere serrati i ranghi e non lasciarsi sfuggire la partita di mano come accaduto con il Bate Borisov.