Primi bilanci di stagione: il pagellone parziale dei rossoneri

Primi bilanci di stagione: il pagellone parziale dei rossoneriMilanNews.it
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domenica 13 novembre 2011, 17:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Abbiati 6: un inizio di stagione non certo folgorante per il portiere rossonero che ha compiuto, come da lui ammesso, quattro-cinque errori importanti che ne hanno minato alcune certezze. Dopo la prima pausa per le nazionali solo a Lecce ha avuto delle colpe sui gol dei pugliesi ma, con il crescere della squadra, ha aumentato anche il suo rendimento.

Abate 7: è indiscutibilmente tra i migliori di questi primi mesi di stagione dove ha messo in mostra continui miglioramenti sia in fase offensiva che, soprattutto, in fase difensiva. E’ cresciuto talmente tanto che anche Cesare Prandelli si è accorto di lui convocandolo per la prima volta in nazionale concedendogli, contro la Polonia, anche la maglia da titolare che Ignazio ha onorato al meglio risultato tra i migliori in campo.

Nesta 6: classe sopraffina contro un fisico che, ogni tanto, gli da delle noie e che non gli consente di rendere al meglio. Ha pagato, come molti suoi compagni, l’avvio difficile di stagione ma è cresciuto, come tutta la squadra, nel corso dell’ultimo intervallo di partite che è andato dalla sconfitta con la Juve al netto successo contro il Catania nel quale, però, non era in campo per smaltire il problema subito a Minsk contro il BATE.

Thiago Silva 6,5: si conferma sempre preciso e puntuale in ogni sfida, ha messo la sua capoccia nel pareggio preziosissimo di Barcellona con un gol che verrà ricordato per molto tempo. E’ il prototipo del centrale moderno ed ha nelle sue mani le redini della difesa. Sarà mica un caso che chiunque giochi al suo fianco ha sempre un buon rendimento e giochi con la testa leggermente più sgombra? E’ il candidato numero uno ala fascia da capitano del futuro.

Antonini 6: nel continuo turnover sulla fascia mancina è quello che, dei tre, ha avuto il rendimento più costante e, quando ha giocato, ha sempre portato a casa la pagnotta. Certo, molti ricordano l’errore fatto con il Lecce in occasione del 3-0 pugliese ma, allo stesso tempo, è il terzino che più si integra negli schemi di Allegri.

Taiwo 5,5: è il fratello timoroso del Goldrake di Marsiglia. Troppo spesso guarda la linea difensiva per fare bene i movimenti in quella fase e, di conseguenza, non si sgancia come vorrebbe ma quando lo fa da sempre l’idea di poter creare dei problemi alle difese avversarie con il suo mancino puro, uno dei pochissimi in rosa, che necessita fiducia per esplodere come ai tempi del Velodrome.

Zambrotta 5,5: non è più il treno dei tempi d’oro della Juventus e della nazionale campione del Mondo. Bada molto alla fase difensiva dove, quando trova giocatori rapidi nell’accelerazione, va in difficoltà. Potrebbe essere provato come vice Abate.

Bonera 6: quelle partite che ha giocato, esclusa Torino dove tutta la squadra è collassata, non ha mai sfigurato. E’ sicuramente meno appariscente e meno bello da vedere di Nesta e Thiago Silva ma quando è stato chiamato in causa ha quasi sempre risposto presente.

Yepes 6: ha giocato con il contagocce ma il suo gol al “Via del Mare” di Lecce vale la sufficienza. Ha grande esperienza e sia con Nesta che con Thiago si trova alla grande. Risorsa da dosare.

Mexes sv: non ha ancora dimostrato nulla frenato dal rientro dall’infortunio al ginocchio e quello subito alla mano.

De Sciglio 6: voto dettato dall’esordio in Champions con il Viktoria Plzen, si sta allenando alla grande e combatte con alcuni problemi fisici che ne rallentano la crescita a livello tecnico ma il Milan si sta costruendo in casa il terzino del futuro.

Aquilani 6,5: piedi buoni, cervello veloce nel pensiero e tanta corsa intelligente in mezzo al campo. Non è Pirlo e non pretende di esserlo ma le sue geometrie, i suoi inserimenti e i suoi tiri da fuori, una rarità fino all’anno scorso, sono delle armi importantissime per questa squadra. Si è già guadagnato il riscatto.

Nocerino 6,5: arrivato in sordina ha pagato, almeno all’inizio, il fatto di aver fatto un’intera preparazione con un’altra squadra prima di esplodere proprio contro il Palermo e iniziare una serie di prestazioni eccellenti che lo hanno anche visto realizzare una tripletta con il Parma. Da presunto pacco a uomo di un certo spessore.

Van Bommel 5: il cancelliere è stato spremuto fino all’osso ed ha pagato, in termini di qualità, in alcune partite nelle quali ha randellato come un fabbro senza tamponare come ha fatto l’anno scorso ma c’è da dire che solo con il rientro di Ambrosini ha potuto rifiatare un minimo.

Ambrosini 5,5: rientrato dopo i problemi patiti contro il Barcellona al Camp Nou, il capitano sta iniziando a carburare pian piano e come uomo davanti alla difesa può essere ancora una risorsa importante. Manca ancora qualcosa per arrivare alla sufficienza.

Gattuso sv: non si può dare un voto al Rino giocatore che è stato colpito da un problema infame che gli sta privando di dare il suo contributo alla squadra. Voto 10 al guerriero che non sta mollando proprio mai nemmeno davanti a un occhio ballerino che non gli da tregua.

Seedorf 6: l’olandese è come un vino pregiato: poche dosi, centellinate ma di grande qualità. Ha salvato con un gollonzo il Milan dalla crisi con il Cesena ed è stato tra i meno peggio con il Barcellona al Camp Nou. Con il Catania ha dato conferma a quanto scritto poco sopra.

Emanuelson 5: dispiace bocciare Urby ma nonostante un grande impegno, innegabile, non riesce a rendere come ai tempi dell’Ajax schiavo di un ruolo, quello di trequartista, nel quale si applica alla grande ma che non è nelle sue corde. Provarlo da terzo di centrocampo è chiedere troppo?

Boateng 6: non si può andare oltre la sufficienza perché l’impegno c’è stato sempre ma anche lui è stato vittima della mattanza del Camp Nou. Ha pagato qualcosa in termini di lucidità e due espulsioni in meno di 5 partite sono oggettivamente troppe per un giocatore importante come lui. Nel mentre ha guidato il Milan alla vittoria di Lecce con la sua prima tripletta in carriera e con un siluro che ha chiuso i giochi nella gara d’andata con il BATE.

Pato 5,5: gol da leggenda con il Barcellona a parte, è sempre l’eterno dilemma tra l’ottimo giocatore e il campione. I suoi muscoli troppo fragili lo hanno messo di nuovo KO per oltre un mese e dalla partita di Firenze, il suo personalissimo giardino del Diavolo con 4 gol in 4 partite giocate, dovrà tornare a dare un grosso contributo alla squadra che ha bisogno anche dei suoi gol.

El Shaarawy 6: è potenzialmente un fenomeno ed ha dimostrato di avere le qualità giuste per stare al Milan. Il suo gol con l’Udinese, sotto la Sud, ha salvato Allegri da critiche ancor più aspre da quelle che gli erano piovute addosso in quel periodo. Si può fare lo stesso discorso di Seedorf sull’utilizzo solo che lui è un vino novello di grandissima qualità che non aspetta altro che maturare anche in campo.

Robinho 6: gol, assist, corsa e sacrificio sono sempre le stesse così come è la stessa la sua sciaguratezza sottoporta dove spesso arriva con poca lucidità ma è uno degli uomini fondamentali di questa squadra per tutto quello che fa.

Inzaghi sv: troppo poco utilizzato per poterlo valutare oggettivamente.

Cassano 7: maledetto problema cardiaco. La stagione di Antonio era quella della definitiva consacrazione con una serie impressionante di partite oltre il 6,5 in pagella condito da 7 assist e 3 gol messi a segno. Era tornato a fare veramente paura agli avversari e il suo feeling con Ibrahimovic era una delle carte in più del Milan. Poi il destino ha detto che si doveva fermare…

Ibrahimovic 7,5: è il giocatore che, in questo momento, ovunque lo metti fa la differenza. Segna, fa segnare e il suo ingresso in pianta stabile in squadra ha cambiato inevitabilmente il volto alla stessa. Sta marciando a una media importantissima sia in fase realizzativa che in zona assist ed è il valore aggiunto di un’orchestra che ha iniziato a suonare come l’anno scorso. Un fenomeno vero che può portare in alto il Milan.